La Germania surclassa Italia e Francia, e in generale tutti i paesi europei, in materia di aiuti di Stato. A renderlo noto è Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione europea responsabile per la Concorrenza.
Durante un’audizione in videoconferenza al Parlamento europeo, Margrethe Vestager ha comunicato i dati aggiornati sulla distribuzione per Paese degli aiuti di Stato, autorizzati a partire dall’entrata in vigore del Quadro temporaneo. Quest’ultimo, infatti, ha reso meno restrittive le norme antitrust Ue per fronteggiare la crisi scatenata dal Covid-19.
Aiuti di Stato: oltre 2mila miliardi di misure autorizzate
Entrando nel dettaglio, secondo i dati riportati al Parlamento europeo dalla Vestager, “le misure nazionali autorizzate si sono attestate a 175, per un totale stimato di 2.130 miliardi di euro”.
Di questo totale – come dicevamo – quasi la metà è rappresentato dalla Germania. In materia di aiuti di Stato, infatti, Berlino si prende la scena con una percentuale del 47%, surclassando di conseguenza gli altri stati membri.
Per fare un esempio, Italia e Francia che sono gli altri Paesi dell’Ue che inseguono la Germania più da vicino, rappresentano il 18% e il 16% del totale delle misure nazionali autorizzate in materia di aiuti di Stato. Molto più distanti gli altri paesi: Spagna (4%), Regno Unito (2,5%), Polonia e Belgio (1,5%).
Vestager: è tempo di equità fiscale
Successivamente, la vicepresidente esecutiva della Commissione europea responsabile per la Concorrenza si è soffermata su un tema molto importante e delicato, quello dell’equità fiscale all’interno dell’Ue. Infatti, secondo la Vestager “è sempre più urgente che tutte le imprese paghino le tasse quando fanno i loro affari qui (nel territorio dell’Unione Europea)”.
“La crisi provocata dalla pandemia da Covid-19 – dichiara la politica danese – deve offrire l’occasione per scelte coraggiose a questo punto imprescindibili”. Anche perché – conclude Margrethe Vestager – “il mercato comune è il principale motore della ripresa perché la nostra prosperità deriva dal fatto che commerciamo tra di noi”.
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