Huawei
Smart Mobility

Dagli smartphone alle auto elettriche: Huawei punta a rilanciarsi con la smart mobility

Huawei
(foto Sean Gallup/Getty Images)

“Le aziende crescono per contiguità”. Il mantra che ripetono i consulenti da 800 dollari l’ora di McKinsey calza perfettamente a Huawei Technologies, il gruppo cinese che ha scalato il mercato degli smartphone fino a dare filo da torcere a mostri sacri come Apple e Samsung.

Dopo l’iscrizione nella lista nera di Trump e le incertezze sulle scelte di Biden verso i fornitori cinesi, il marchio ha perso il 24,1% del mercato nel quarto trimestre 2020, secondo i dati Gartner. La chiave per la rinascita della cooperativa di Shenzhen, che non ha mai voluto quotarsi in Borsa nonostante un fatturato di 123 miliardi di dollari e 194mila dipendenti, sta nelle auto elettriche. 

Il mercato che si troverebbe davanti Huawei è potenzialmente enorme. Basta guardare il cielo di Pechino in un giorno senza vento per capire che ormai l’aria della capitale è satura di gas di scarico. Il governo guidato da Xi Jinping sta spingendo fortemente la produzione dei mezzi a basso impatto ambientale, che nel 2025, secondo gli analisti, occuperanno una quota del 20% della mobilità, tra auto elettriche, ibride e motori a celle di idrogeno.

A capo di questa svolta, secondo quanto riporta Reuters, ci sarebbe Richard Yu, un ingegnere dai nervi d’acciaio che ha portato Huawei Mobile a conquistare il 15,8% del mercato, piazzandosi al secondo posto al mondo dopo Samsung, fino allo stop della Casa Bianca.

Dagli smartphone alle auto elettriche

Nel mercato interno l’azienda ha in corso una serie di trattative con Chang’an Automobile, controllata dallo stato cinese. Ma negli incontri riservati non mancano altri produttori di auto a cui Huawei chiede di utilizzare gli stabilimenti. Gli esperti del settore prevedono che saranno venduti 1,8 milioni di pezzi in Cina già quest’anno. Chang’an Automobile ha sede a Chongqing, città da 31 milioni di abitanti, e produce modelli con Ford.

Il know how tecnologico di Huawei è compatibile con il mercato delle auto elettriche, connesse e a guida autonoma. La capacità di sviluppare batterie al litio con ricariche veloci, il software e i chip proprietari si aggiungono a brevetti che l’azienda sta depositando proprio in ambito EV.

L’azienda fondata da Ren Zhengfei ha in corso progetti già consolidati con DaimlerSaic MotorGeneral Motors per lo sviluppo di “tecnologie per le auto elettriche”. 

Huawei a caccia di ingegneri

Da oltre due anni Huawei ha iniziato ad assumere ingegneri specializzati nel settore auto, da affiancare agli specialisti nella costruzione di chip come quelli della famiglia Kirin, tra i più potenti sul mercato e tra i primi a sfruttare l’intelligenza artificiale negli smartphome.

Il settore delle auto elettriche è così promettente che perfino Amazon investe in startup della mobilità autonoma elettrica. E gli aerei che collegano le capitali mondiali dell’auto a Tel Aviv sono frequentati da moltissimi manager che cercano in Israele startup di mobilità elettrica su cui investire.

Sebbene dall’azienda trapeli una nuova spinta verso il mercato delle auto elettriche, non è ancora chiaro se il gruppo si impegnerà anche nell’hardware o se si limiterà a fornire sistemi e piattaforme per arrivare a mezzi con ampia autonomia di percorrenza e guida autonoma. 

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