Qualche anno fa Mark Zuckerberg atterrò al Festival della pubblicità di Cannes per ritirare il premio “Uomo media dell’anno”, assegnato da una giuria internazionale. In quella occasione, disse che “i nostri padri erano abituati al cinema, la nostra generazione ai video su YouTube. I nostri figli vivranno in modo naturale dentro le immagini virtuali”.
Pochi giorni fa, l’amministratore delegato di Facebook è stato ospite di una puntata del podcast The Information’s 411. “Entro il 2030”, ha dichiarato, “le nuove generazioni di Oculus permetteranno agli utenti di tele-trasportarsi da un luogo all’altro senza muoversi dal divano. Non solo per giochi e intrattenimento, ma anche per lavoro. E questa evoluzione porterà enormi benefici anche all’ambiente, perché ridurrà in modo drastico le emissioni provocate da aerei e auto”.
Quella descritta da Zuckerberg sembra un’evoluzione “pop” del sistema TelePresence che Cisco mette a disposizione di aziende e professionisti dal 2006. Le riunioni organizzate con TelePresence possono mettere intorno allo stesso tavolo manager che si trovano in ogni angolo del mondo, con una sensazione di presenza molto concreta.
A ciascuno il suo avatar
Le immersioni nel mondo virtuale attraverso gli Oculus, secondo Zuckerberg, sono già molto evolute in ambiti come sport, videogiochi e intrattenimento. Ora, però, il fondatore di Facebook si pone un nuovo obiettivo: “Dare un avatar personale a tutti gli utenti, che permetta interazioni con altri avatar attraverso espressioni del viso molto realistiche”.
Per dare un’idea di come questi avatar possano essere realizzati anche in tempi brevi, Zuckerberg ha citato MetaHuman di Epic Games, software accessibile tramite browser che permette di realizzare personaggi 3D in meno di un’ora.
Sempre in ambito visivo, Facebook lancerà con EssilorLuxottica, entro la fine di quest’anno, nuovi occhiali smart. Un prodotto che, tuttavia, “non avrà elementi di virtual reality completa e non mostrerà oggetti virtuali avanzati”, ha puntualizzato Mark Zuckerberg.
Che cosa pensa Mark Zuckerberg di Neuralink
“Non credo che milioni di persone saranno disposte a farsi trapanare la testa per usare la realtà virtuale aumentata o comunicare direttamente con un pc”, ha detto Zuckerberg nello stesso podcast. Per questo, a suo giudizio, gli impianti sviluppati dalla Neuralink di Elon Musk si limiteranno a risolvere problemi del sistema nervoso o ad azionare protesi.
Durante la puntata si è parlato anche dell’acquisizione da un miliardo di dollari di Ctrl-Labs – l’azienda che produce braccialetti che rilevano e interpretano i segnali neurali provenienti dal cervello – da parte di Facebook. Zuckerberg si è detto convinto che questa via per collegare la mente umana a interfacce in grado di controllare computer e altri oggetti sia molto più praticabile di quella proposta da Neuralink.
Dove va il settore VR
A confermare la sensibile crescita dei settori della realtà virtuale e della realtà aumentata, dall’azienda taiwanese Htc arrivano due nuovi tracker del visore Vive, capace, secondo gli esperti, di prestazioni superiori rispetto alla concorrenza. Uno dei tracker sarà facciale e permetterà di tracciare 38 diversi movimenti del viso. L’altro avrà la funzione di integrare oggetti del mondo reale in quello virtuale, per creare un ambiente misto.
I nuovi tracker saranno disponibili dal 24 marzo negli Stati Uniti, per arrivare in seguito nel resto del mondo.
Nel frattempo anche Sony ha annunciato per il 2022 il nuovo sistema PlayStation Vr.
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