Immaginiamo per un momento Clubhouse come un veliero tirato a lucido, nelle cui cabine di mogano si tengono conversazioni e la cui valutazione, dopo i recenti investimenti, si attesta sui 4 miliardi di dollari. Mentre il veliero delle chiacchiere scivola nell’azzurro, una corazzata di devastante potenza gli punta dritto contro. Si chiama Facebook e vanta 2,5 miliardi di utenti attivi. Live Audio Rooms è il nuovo servizio audio per le conversazioni che sarà attivo dalla prossima estate, annunciato ufficialmente dall’azienda fondata da Mark Zuckerberg. Sul mare digitale, affollatissimo causa lockdown, lo scontro tra i due social media è imminente. La nota ufficiale di Facebook annuncia vari servizi innovativi concentrati intorno al nuovo “totem” del web, la voce, riemersa con forza da masse di terabyte accumulati con miliardi di video, che sembravano averla sepolta per sempre.
L’annuncio di Facebook
Il testo diffuso da Menlo Park ha risvolti quasi poetici. “La parola, il suono e il linguaggio sono gli elementi costitutivi del modo in cui ci connettiamo tra noi. Una buona esperienza audio ti fa sentire come se tu fossi nella tua stanza insieme ai tuoi amici o alla tua famiglia”. Non è Roland Barthes, è Zuckerberg, l’ex studente di Harvard, oggi miliardario, che spende 23 milioni di dollari l’anno solo per la sua difesa personale. “L’audio si adatta perfettamente alle nostre vite frenetiche, ci consente di essere ispirati da nuove idee”.
Ma sotto la filigrana di questo annuncio bonario, in realtà, si cela una nuova spallata al mercato inferta dal social media per antonomasia, che vuole ribadire la sua leadership, come fece nel 2016 scagliando le sue Instagram Stories contro Snapchat.
Uno studio in tasca
Nel mercato delle conversazioni creato da Clubhouse, Facebook arriva con notevole ritardo. Proprio per questa ragione la decisione di Zuckerberg è di offrire un servizio premium con molti valori aggiunti. L’annuncio, infatti, promette “strumenti potenti come quelli usati dai professionisti, messi a disposizione di tutti. Questo vi darà la sensazione di portare in tasca, sul vostro smartphone, uno studio del suono”.
Zuckerberg ricorda che la sua azienda investe da anni in tecnologie audio come la sintesi vocale e il morphing della voce: tutte queste tecnologie saranno disponibili all’interno dell’app Facebook. L’intelligenza artificiale verrà messa a disposizione degli utenti per registrare un audio pulito anche, per esempio, in un incrocio molto trafficato.
Che cosa sono i Soundbites
La killer application del nuovo servizio è rappresentata dai Soundbites, ovvero clip brevi e creative per catturare “aneddoti, barzellette, momenti di ispirazione, poesie e molto altro che fino a ieri non eravamo in grado di immaginare”. La descrizione dei Soundbites offerta da Facebook fa pensare subito a TikTok. Ma le ricerche dicono che l’età media degli utenti di Facebook è molto più alta di quella dell’app che fa capo alla cinese ByteDance.
Si lavora con vari creator per sviluppare contenuti accattivanti e – come nella fase di lancio di Clubhouse – saranno messi sotto contratto celebrità come il comico Drew Lynch, divenuto famoso per le sue fulminee invettive e le recensioni di cibo, o l’imprenditore e rapper Tobe Nwigwe. Le stanze audio dal vivo si troveranno su Facebook e Messenger.
Mark Zuckerberg promette anche i podcast
La moda del messaggio breve e magari satirico è un dato di fatto, ricordano da Menlo Park, ma sappiamo che “alcune storie e racconti meritano un tempo maggiore”. Tra gli utenti di Facebook se ne contano 170 milioni già collegati a podcast di vario genere. Dall’estate, promette Zuckerberg, sarà possibile ascoltare podcast direttamente dall’app di Facebook, anche in modalità background. Avendo memorizzato negli anni le nostre preferenze, il social media ci proporrà di volta in volta i podcast che possono interessarci, come fanno Netflix e Prime Video con i film e le serie tv.
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