Miliardario tech Jeff Bezos
SpaceEconomy

La Blue Origin di Jeff Bezos apre la vendita dei biglietti per i viaggi nello spazio

Buone notizie per chi vuole prenotare un volo nello spazio: l’offerta si allarga. Oltre a quella della Virgin Galactic di Richard Branson e di Space X, messa a punto dal miliardario Elon Musk, arrivano anche i biglietti di Blue Origin di proprietà dell’altro miliardario Jeff Bezos.

Se aprite il sito di Blue Origin, infatti, troverete il modulo digitale per iscriversi e prenotarsi per un biglietto. Noterete inoltre che  il sito è tutto colorato di blu: “Ho scelto questo nome e questo colore in onore della nostra Terra, il pianeta più azzurro dell’universo conosciuto”, ha detto Jeff Bezos. Il visitatore è accolto da uno slogan emozionale: “È ora. Puoi comprare il primo posto su #NewShepard. Registrati per scoprire come”. Ulteriori dettagli sulla missione e (forse) sui prezzi sono in arrivo il 5 maggio, che per puro caso è anche la data in cui morì un altro conquistatore di spazi terrestri, Napoleone Bonaparte.

Branson vende biglietti a 250.000 dollari

Ma Bezos non pensava al “grande Corso” quando ha fissato questa data, bensì si riferiva al 60° anniversario del primo volo spaziale Usa con equipaggio. Il 5 maggio 1961 c’era Alan Shepard della Nasa in quella breve gita suborbitale di quindici minuti che seguiva il volo del russo Jurij Gagararin del 12 aprile dello stesso anno. Oltre alle date dei voli sono in ballo anche le tariffe che diverranno presto concorrenziali. Il prezzo del biglietto galattico pubblicizzato più di recente è quello offerto da Richard Branson che la sua Virgin Galatic fissato a 250.000 dollari.

Sul sito di Blue Origin si legge anche un succinto “manifesto” con cui Bezos parla ai potenziali turisti spaziali. “Abbiamo la visione di un futuro in cui milioni di persone lavoreranno e vivranno nello spazio.Per preservare la Terra, la nostra casa, per i nipoti dei nostri nipoti, dobbiamo andare nello spazio per attingere alle sue risorse e alle sue energie illimitate”.

Perché andare nello spazio

Già nel suo libro Inventa & Sogna, Jeff Bezos esprimeva la sua visione: “Sono contrario al controllo delle nascite sulla Terra, il problema si risolve spostando nello spazio molta industria pesante e molte persone. Non posso impedire, bloccando le nascite, che nasca un nuovo Leonardo da Vinci o un nuovo Einstein”, sentenzia l’uomo più ricco del mondo la cui Amazon nel primo trimestre del 2021 ha continuato la sua folle corsa, superando la soglia dei 100 miliardi di dollari.

Poi Bezos parla, sempre nel sito di Blue Origin, di una “strada che va verso lo spazio” e di un piano di voli sensibile all’impatto ambientale poiché “i nostri veicoli di lanci sono riutilizzabili per varie missioni”.

New Glenn si occupa dei cargo

Dopo un lungo periodo di pausa, quindi, Blue Origin torna a volare anche se di recente ha perso la gara Nasa da 2,9 miliardi per inviare la prima donna sulla luna. Inutile ricordare che se l’è aggiudicata il suo eterno rivale, Elon Musk.

“New Shepard sta attualmente portando carichi utili nello spazio e presto volerà con gli astronauti”, si legge nel sito. Nel complesso progetto di Bezos, infatti, non mancano i mezzi per il trasporto dei materiali, dei cargo spaziali, intitolati a John Glenn il cui lanciatore è riutilizzabile per 25 diverse missioni. Convinto che un viaggio spaziale debba essere una esperienza molto piacevole, Bezos ha messo una cura maniacale nel far disegnare la navicella in modo che sia simile a un salotto ben arredato. C’è anche qualche citazione di Star Trek, di cui è un fanatico conoscitore, e una mail di qualche tempo fa dove aveva scritto: “Sulle nostre navicelle ogni posto è un posto vicino al finestrino”.

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