Bernard Arnault vende la sua quota residua nei supermercati Carrefour. La sua Agache Group, braccio finanziario del miliardario francese a capo del colosso del lusso Lvmh, ha venduto il 5,7% rimanente di azioni della catena, per un valore complessivo superiore ai 700 milioni di euro. Oggi si conclude una parentesi nel capitale durata 14 anni, anche se la ritirata era iniziata gradualmente già dallo scorso settembre. Lo stesso Arnault, nel comunicato che annuncia l’operazione, spiega la decisione con la volontà di “proseguire nel riorientamento degli investimenti”. Un modo di dire burocratico, ma che associato alla lunga lista di acquisizioni e investimenti fatti nel 2021 fa capire anche dove voglia dirigere adesso il suo portafoglio il magnate francese e terzo uomo più ricco al mondo.
La lunga lista dei blitz di Bernard Arnault
Il 2021 del miliardario, infatti, è stato ricco di affari nel mondo del lusso e affini, che poi è anche il core business della sua Lvmh. È dello scorso gennaio, infatti, l’ufficializzazione dell’acquisizione dell’iconico marchio di gioielleria Tiffany & Co. Un mese dopo, in febbraio, Lvmh ha stretto una accordo con il rapper Jay-Z per comprare il 50% del brand dello champagne Armand de Brignac per circa 300 milioni di dollari. Nello stesso mese, anche i sandali di Birkenstock sono finiti nella galassia di Lvmh.
In estate è stata la volta dell’acquisizione del marchio di abbigliamento italiano Etro. L Catterton Europe, la società di private equity controllata da Arnault, ha rilevato a luglio il 60% della società. E tra gli altri affari degni di menzione ci sono anche l’investimento in Tod’s (di cui Arnault possiede il 10% attraverso Lvmh) e la partnership con Campari per spingere sullo sviluppo dell’e-commerce del vino Tannico.
L’addio a Carrefour
Iniziata nel marzo 2007, con un investimento in partnership con le società di investimento Colony Capital e Axon Capital, l’esperienza in Carrefour non si è rivelata molto redditizia per Arnault. Infatti, le azioni di Carrefour sono diminuite di quasi il 60% tra marzo 2007 e gennaio 2017 e da allora sono diminuite di un ulteriore 26%, poiché il rivenditore ha attraversato diversi amministratori delegati in mezzo a una maggiore concorrenza nel suo mercato principale francese.
Dalle parti di Carrefour l’uscita di scena di un azionista solido come Arnault non deve essere stata facile da digerire. Nel comunicato ufficiale della catena di supermercati, scarno e di poche righe, il presidente e ceo, Alexandre Bombard, ha dichiarato: “Agache ha sostenuto il Gruppo Carrefour in modo affidabile negli ultimi 14 anni. Fin dal mio arrivo, ho beneficiato della fiducia e dell’incrollabile supporto di Bernard Arnault in ogni fase della trasformazione del gruppo. Lo ringrazio molto”. E l’uscita di Arnault sembra non essere stata gradita neanche in Borsa, dove il titolo ha corretto in modo deciso dopo l’annuncio (-4,5% nel momento in cui si scrive).
Già a gennaio, Arnault aveva sostenuto l’accordo di acquisizione di Carrefour con la canadese Couche-Tard, la quale si era fatta avanti con un’offerta da 20 miliardi di dollari. Il sostegno di Arnault, però, non è bastato per favorire l’ascesa dell’imprenditore Alain Bouchard. Quest’ultimo è l’uomo che ha fatto dormire sonni poco tranquilli al presidente francese Emmanuel Macron, che non vedeva di buon occhio la cessione del gruppo privato con il maggior numero di dipendenti in Francia a una società straniera. Dell’affare non se n’è fatto più nulla, ma alla fine Arnault è arrivato comunque al suo obiettivo di uscire dal capitale di Carrefour.
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