Si chiama Astro il nuovo robot di casa Amazon. Un nome che rende onore alla passione per lo spazio del fondatore dell’azienda che, al ritmo di crescita attuale, fra sette anni, secondo recenti stime, avrà un fatturato pari al Pil italiano di oggi.
Categoria di prodotto non facile, quella dei robottini domestici che piacciano tanto su Instagram ma vendono poco. A partire dal costosissimo cane Aibo della Sony, classe 1999, questi maggiordomi senza livrea non compaiono nel Guinness dei primati per numero di pezzi venduti.
Il prezzo di lancio di Astro è 999,99 dollari. La disponibilità, per ora, è limitata agli Stati Uniti. Dopo questa fase iniziale di test, il prodotto sarà venduto nel mondo a un prezzo di 1.499,99 dollari.
L’accordo tra Amazon e Disney resort
La killer application iniziale di Astro potrebbe chiamarsi Disney resort. Amazon e Disney hanno firmato infatti un’intesa per inserire il robottino negli hotel e farlo diventare un fedele assistente mobile di Alexa.
Il progetto prevede anche l’interazione a pagamento di Astro con i personaggi della Disney, che da tempo cerca di arricchire la sua offerta di parchi a tema con forme di interattività. Astro si muove su tre ruote e sfoggia due occhioni desiderosi di affetto, fa compagnia a cani e persone e porta la birra fresca alla padroncina seduta sul divano. È capace infatti di trasportare pesi fino a 2 kg.
Tra le funzioni di Astro c’è anche la sorveglianza domestica. Il robot è infatti dotato di un periscopio – gestito dall’app dello smartphone – che esce dal corpo, si alza e trasmette le immagini dell’ambiente circostante. Può perfino azionare una sorta di allarme se riscontra segnali di intrusioni sospette in casa, come rumori di vetri rotti, oppure se percepisce nell’aria monossido di carbonio. Lo schermo touch di Astro, che misura 10 pollici, è identico ad Amazon echo show e può ruotare a 360°.
Hardware, la nuova passione
Colpisce la scelta delle grandi piattaforme web come Amazon e Facebook di dedicarsi all’hardware, con device nati in casa che completano l’esperienza utente. Facebook ha da poco presentato la nuova versione di Portal: uno schermo dotato di microfoni che serve a chattare e a usare Instagram. Il prodotto è nato all’interno della divisione hardware del gigante dei social.
E che dire poi di Google, che – senza timore di diventare diretto concorrete dei suoi migliori clienti, che producono smartphone con sistema operativo Android – continua a vendere con successo la sua linea di smartphone Pixel.
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