Articolo di Federico Menetto
A Chioggia lunedì 13 dicembre gli Stati Generali della Pesca per ripartire insieme all’insegna della sostenibilità e della riorganizzazione. Protagonista un settore che vuole fare sentire la sua voce in uno scenario mutato dalla pandemia, lanciandosi tra le onde agitate della nuova era economica e digitale del green new deal.
Saranno tanti i risvolti geopolitici che emergeranno dalla due giorni veneta, dai più considerata la capitale della pesca italiana e punto di riferimento europeo per tradizione e numeri. Fu Niccoló da Conti nel 1420 a circumnavigare l’isola di Giava: il primo chioggiotto a spingersi fino ai confini del mondo, così come promette questo evento che si prepara ad unire a Chioggia il quartier generale degli opinion leader e di principali player del settore ittico, in una piattaforma on/offline che ruota attorno alla illuminata regia di Emanuele Mazzaro, direttore del mercato ittico di Chioggia.
Una sorta di G20 della pesca, evento inedito per un settore stressato da enormi problemi legato alla salute dei mari e alla sostenibilità economica delle imprese coinvolte.
Si prefigurano scenari molto gravi con tagli drastici alle giornate di attività dei pescatori con conseguente ricaduta negativa in termini occupazionali, economici e sociali. Tra le tematiche dibattute anche la sinergia con altri settori rappresentativi del Made in Italy come il Prosecco Doc, che con le sue oltre 700milioni di bottiglie vendute all’anno condivide la stessa barricata della pesca in Europa.
Ma non solo temi gravosi: spazio alla cultura, al teatro con le goldoniane baruffe chiozzotte e un omaggio a Strehler, musica classica, lectures, flashmob ed effetti visual tematici. E poi ovviamente tanta buona cucina con il pescato freschissimo dell’Adriatico e i migliori prodotti del territorio: dall’ostrica di Chioggia e dalla mitica cozza mitilla di Pellestrina alle volonghe di Scardovari e al celebre ghiozzo di laguna, preparati dalla maestria di Alma, la scuola internazionale di cucina italiana fondata da Gualtiero Marchesi. Un programma rigoroso, ma anche dinamico, per riportare al centro della scena la pesca italiana.
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