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Accordo Usa-Ue: all’Europa 15 miliardi di metri cubi di gas aggiuntivi per ridurre la dipendenza dalla Russia

Questo articolo di Isabel Togoh è apparso su Forbes.com

Gli Stati Uniti hanno annunciato un accordo per aumentare la fornitura di gas naturale liquefatto all’Unione europea, affinché quest’ultima possa cercare di ridurre la sua dipendenza dal gas russo.

I punti principali dell’accordo

  • Il presidente Joe Biden, durante il suo viaggio in Europa per incontrare i leader dell’Ue, della Nato e del G7, ha affermato che quest’anno gli Stati Uniti forniranno “15 miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas naturale liquefatto”.
  • La domanda dell’Unione europea di gas naturale liquefatto statunitense, ha aggiunto la Casa Bianca, aumenterà ulteriormente, fino a 50 miliardi di metri cubi all’anno, almeno fino al 2030. Nei prossimi due inverni, a garantire la sicurezza energetica, economica e nazionale per l’Ucraina e i 27 paesi membri dell’Ue sarà una task force presieduta dai rappresentanti della Casa Bianca e della Commissione europea.
  • La mossa, ha aggiunto Biden, ha anche lo scopo di “accelerare” il passaggio all’energia pulita per rimanere in linea con gli obiettivi climatici. La Casa Bianca ha inoltre dichiarato che anche le infrastrutture utilizzate per fornire il gas all’Europa saranno alimentate utilizzando energia pulita.
  • La Casa Bianca ha fatto sapere anche che lavorerà con l’Ue per accelerare i piani legati all’energia rinnovabile e per ridurre la dipendenza dal gas in generale, attraverso l’utilizzo di pompe delle calore.

Le parole di Biden

“Putin sta usando le risorse energetiche della Russia per manipolare i suoi vicini e ha usato i profitti per guidare la sua macchina da guerra”, ha detto Biden venerdì 25 marzo a Bruxelles. “So che eliminare il gas russo avrà dei costi per l’Europa, ma non solo è la cosa giusta da fare dal punto di vista morale, ma ci renderà strategicamente molto più forti”.

Il contesto

La Russia è il principale fornitore di gas naturale dell’Ue. Rappresenta oltre il 40% delle importazioni dei Paesi europei, che utilizzano il gas soprattutto per riscaldare le abitazioni. Ma la guerra iniziata un mese fa contro l’Ucraina ha suscitato preoccupazioni sulla sostenibilità della dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi. Il presidente Biden ha annunciato uno storico divieto alle importazioni di petrolio russo all’inizio di marzo. L’Unione europea si è impegnata a ridurre drasticamente le sue importazioni di gas russo entro la fine del 2022 e ad eliminare completamente i combustibili fossili russi entro il 2030. Gli alleati occidentali hanno inoltre imposto sanzioni a banche, oligarchi e politici russi, mentre moltissime multinazionali hanno ritirato, sospeso o ridimensionato le operazioni commerciali in Russia nel tentativo di colpire economicamente Vladimir Putin.

Il caso del Nord Stream 2

Quando le truppe russe hanno iniziato a invadere l’Ucraina alla fine di febbraio, la Germania ha interrotto le pratiche del Nord Stream 2, un gasdotto sottomarino da 11 miliardi di dollari che non era ancora operativo, ma avrebbe indirizzato il gas russo direttamente in Germania. Gli oppositori, compresi gli Stati Uniti, avevano avvertito che l’entrata in funzione del gasdotto avrebbe aumentato la dipendenza dell’Europa dal gas russo.

Che cosa aspettarsi

L’annuncio segna un duro colpo per i piani di Putin, intenzionato a prendere di mira le nazioni che hanno punito la Russia per l’invasione dell’Ucraina. Mercoledì 24 marzo, il presidente russo ha chiesto alla Banca centrale di Mosca di far pagare il gas naturale in rubli alle nazioni ostili. Ha dato inoltre alla Banca e Gazprom una scadenza per elaborare un piano per cambiare i contratti con le nazioni acquirenti.

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