Maestro nel reinventarsi, adesso, Donald Trump ha un nuovo titolo: imprenditore tech. Un aspetto molto curioso, dato che il 75enne non usa neanche la posta elettronica e preferisce prendere appunti, molto simili a scarabocchi, con il pennarello. C’è da dire però che non gli dispiace lanciarsi in imprese in cui non ha molta esperienza, anche perché si sta rivelando molto più redditizio di quando vestiva i panni di presidente. Infatti, secondo i nostri calcoli, Truth ha già aumentato di 430 milioni di dollari il suo patrimonio, spingendolo da 2,4 miliardi di dollari di un anno fa ai 3 miliardi di dollari di oggi.
Bandito da Twitter, l’ex presidente ha annunciato a ottobre che stava creando il suo social media, Truth Social, attraverso il Trump Media and Technology Group, che utilizza il suo club di Palm Beach, Mar-a-Lago. L’app è stata rilasciata a febbraio e ora Trump ha 835mila follower, meno dell’1% del suo totale precedente su Twitter. Ha postato solo una volta: “Preparatevi. Vedrete presto il vostro Presidente preferito”. Anche se agli investitori non importa. Dato che Trump Media prevede di fondersi con una Spac che gli investitori retail stanno acquistando senza sosta, al punto che le azioni sono da passate da 10 a 50 dollari. E, sulla base di quanto scovato negli archivi normativi, Trump ne possiede almeno il 50% .
Abbiamo stimato che Trump dovrebbe ricevere intorno ai 10 dollari per ogni azione, riflettendo il tasso scontato che diversi investitori hanno recentemente accettato di pagare per entrare in affari. Dal momento che l’accordo non è andato a buon fine, oggi l’ex presidente però non può vendere le sue ipotetiche azioni sul mercato. E, tra l’altro, ci sono anche diversi dubbi sul fatto che la fusione avverrà. Sia la Securities and Exchange Commission che la Financial Industry Regulatory Authority stanno indagando sull’accordo. In conclusione: la Spac è una buona notizia per Trump, ma non è qualcosa su cui dovrebbe puntare ancora.
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