La studiosa di questioni climatiche Jill Jäger già nel 1985, durante la riunione di Villach che ha portato alla istituzione del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, Ipcc, diceva: “All’improvviso abbiamo cominciato a vedere un problema che la gente pensava sarebbe stato tra cento anni e invece ci siamo resi contro che era già qui”. Un dato su tutti. Negli anni la temperatura globale è aumentata da 0,5 a quasi 1,35 gradi sopra i valori preindustriali e appare ormai evidente che anche l’obiettivo di mantenere l’incremento entro 1,5° stabilito alla Cop26 di Glasgow non sarà raggiunto nemmeno nello scenario più ottimistico.
Su questi presupposti, il think thank Vision diretto da Francesco Grillo, con Axa Italia in qualità di main corporate partner, Autostrada per il Brennero come locality partner e in partnership scientifica con Università Bocconi, Politecnico di Milano e Università Ca’ Foscari, partirà domani fino al 22 ottobre la prima conferenza in Italia sui temi del climate change e della transizione energetica nelle città di Trento e Bolzano. Si chiama infatti ‘1st Dolomite Conference on the Global Governance of Climate Change. On the Road to Sharm-El-Sheik – The end of the zero-sum games’ ed è stata presentata alla stampa due giorni fa nella sede Milanese di Axa.
L’intenzione che sta alla base di questo importante progetto? Smuovere le acque attorno a un tema diventato centrale in un momento così cruciale della storia e porre le basi di un ripensamento profondo degli strumenti di governance globali per vincere la ‘battaglia del XXI secolo’, reinventando format e metodologie di lavoro, al fine di produrre proposte concrete.
La Dolomite conference vedrà la partecipazione di Bill Emmott, Giovanna Melandri, Enrico Giovannini, Phoebe Koundouri, Erik Beglof, Robera Benedetti, Malaika Vaz, Maja Groff, Rohinton Medhora, Ali Al-Sadiq, Rossella Miccio, Alexandra Borchard, Stefania Giannini, Bill de Blasio, Cliff Prior, Marco Morelli, Gilles Moëc, Giacomo Gigantiello e molti altri.
I quattro pilastri dell’iniziativa
A quattro focus saranno dedicati quattro gruppi di lavoro che andranno a indagare sul rapporto tra economia ed energia, sulla necessità di trovare un’agenda comune tra diverse generazioni, il problema della globalizzazione e il ruolo delle città come centri di sperimentazione. L’appuntamento sarà un evento di problem solving a carattere globale.
Si confronteranno 50 tra accademici, giornalisti, policy maker, imprenditori e visionari provenienti da Cina, Stati Uniti, Europa India ed Egitto. “L’obiettivo finale è sviluppare un progetto comune da presentare alla Conferenza delle Parti, Cop 27 a Sharm el-Sheikh a novembre 2022. La Dolomite Conference è un progetto visionario destinato a diventare l’ultimo grande appuntamento informale prima dei Cop dove diverse personalità, con differenti background e provenienze possono dialogare”, ha detto Francesco Grillo, direttore Vision Think Tank e Visiting Fellow all’European University Institute (EUI). Ha aggiunto: “Un approccio interdisciplinare sarà la chiave di volta per affrontare in modo innovativo la questione del climate change. C’è l’urgenza di mettere in comune competenze, conoscenze e soprattutto di trovare soluzioni».
Il colosso assicurativo Axa è da sempre molto attivo nell’ambito della sostenibilità. Ha sottolineato Giacomo Gigantiello, amministratore delegato di Axa Italia: “Siamo orgogliosi di presentare un progetto di grande respiro internazionale che punta a riformare gli strumenti globali per la governance del cambiamento climatico, attraverso un approccio sistemico, coeso e multidisciplinare”. Axa ha messo il cambiamento climatico al centro del piano industriale. «Entro il 2023 investiremo 26 miliardi in asset sostenibili e 1,5 miliardi in progetti di riforestazione. Ora, con questa conferenza, puntiamo a mettere a fattor comune competenze, saperi e punti di vista diversi con una traiettoria chiara per portare proposte concrete di gestione per un futuro più sostenibile per tutti. La questione è molto urgente», ha spiegato il ceo.
Per molti, la sostenibilità ambientale è un tema legato prevalentemente alla comunicazione mentre invece è una questione molto concreta. Lo sa bene Autostrada del Brennero che ha da poco depositato al Ministero una proposta che vale 7,2 miliardi di investimenti, “tutti orientati alla transizione ecologica, alla digitalizzazione del trasporto autostradale e all’intermodalità. Si tratta di estendere progetti già realizzati come la produzione e distribuzione di idrogeno verde, che ci ha visto aprire il primo e ancora unico centro in Italia già nel 2014”, ha aggiunto Diego Cattoni, amministratore delegato di Autostrada del Brennero e Presidente di Aiscat, associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori.
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