L’Ai generativa è un’applicazione che supporta l’uomo in molte attività creative. Il suo contributo è evidente non solo per le persone, ma anche per le aziende e la società nel suo complesso.
L’ascesa di modelli come ChatGpt e Bard, in particolare, ha creato una nuova ondata di interesse nel campo dell’intelligenza artificiale e della sua applicazione in differenti ambiti, come ad esempio l’istruzione, utile per la formazione dei talenti del futuro.
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Nella ricerca Five Ways Higher Ed Can Leverage Generative Ai, Bcg ha individuato diversi vantaggi che l’Ai generativa può apportare alla formazione superiore: dall’aumento del coinvolgimento degli studenti, passando per la possibilità di fornire contenuti personalizzati fino all’accelerazione del processo di pianificazione dei corsi. Ma non solo. Si stima, infatti, che l’utilizzo della tecnologia dimezzi i tempi di lavoro per singola attività.
L’apporto dell’Ia generativa alla formazione superiore
L’Ai generativa potrebbe fornire contenuti personalizzati e attrarre l’interesse dei candidati, oggi sempre più in declino. Le chatbot basate su questa tecnologia, ad esempio, possono favorire uno scambio di informazioni e coaching per i potenziali studenti con lo scopo di aumentarne il tasso di conversione dei candidati.
La tecnologia può migliorare anche il processo di pianificazione dei corsi, con gli educatori che possono dedicare più tempo all’istruzione, al supporto agli studenti e alle proprie ricerche. Questo permetterebbe inoltre la personalizzazione dei metodi di apprendimento, adattando formati e livelli in base ai progressi degli studenti.
La GenAi può accrescere il coinvolgimento degli studenti, con effetti positivi sui risultati e sul completamento dei percorsi. Un esempio è rappresentato dai sistemi predittivi, che consentono l’identificazione dei giovani a maggiore rischio di abbandono e conseguenti interventi personalizzati.
Le chatbot inoltre permetterebbero di ottenere risposte dirette attraverso uno strumento centralizzato capace di garantire chiarezza e dare consigli. Ma non solo. Gli studenti, infatti possono imparare a utilizzare questa tecnologia per crescere a livello professionale e differenziarsi sul mercato.
La diffusione dell’Ai tra gli studenti porterà così le istituzioni per la formazione a ripensare ai loro metodi di valutazione delle competenze. Ricerca e sintesi delle informazioni saranno ottenibili grazie a questa tecnologia, mentre creatività, leadership e nuovi metodi interpretativi saranno tra i criteri di valutazione necessari in futuro.
Tempi di lavoro ridotti del 50% con l’Ai generativa
Un buon utilizzo della GenAi all’interno del contesto educativo può mitigare potenziali impatti negativi sul mercato del lavoro del futuro, aprendo nuove opportunità per gli studenti e aiutandoli a prepararsi all’ingresso in settori in continua evoluzione.
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Si stima, infatti, che l’uso dei modelli di linguaggio Gpt, riduca il tempo per lo svolgimento di una singola attività di almeno il 50%. A marzo 2023, un documento rilasciato da OpenAi ha evidenziato i settori con maggiori probabilità di esposizione, ovvero di maggiore accesso umano a questa tecnologia.
Tra questi ci sono i settori immobiliare, amministrativo e dei servizi finanziari, con un’esposizione del 55%; assicurativi e attività correlate, con un’esposizione del 52%; fornitori di infrastrutture informatiche, elaborazione dati, hosting web e servizi correlati, con un’esposizione del 52%.
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