Articolo tratto dal numero di settembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
L’essenza e la straordinaria passione per la viticoltura e la diversità dei suoi territori quali valori portanti della propria filosofia. Cinque tenute in luoghi straordinari per mettere in pratica la ricerca dell’eccellenza: questa la cifra stilistica della famiglia Moretti Cuseri, portavoce dagli anni ’50 di una cultura enoica e di una grande ricerca della qualità in alcuni dei più importanti territori enologici della Toscana e della Sicilia. Tenuta Sette Ponti in Valdarno, Orma a Bolgheri, Poggio al Lupo in Maremma, Feudo Maccari in Val di Noto, Animaetnea in Contrada Santo Spirito, Etna.
Questi i luoghi scelti per valorizzare la rappresentazione dell’unicità dei terroir: dietro ogni vino si percepisce il valore delle persone, agronomi ed enologi, che vivono la vigna per cogliere ogni dettaglio, attraverso l’applicazione di una la regola ferrea, quella del rispetto.
Rispetto per la tradizione anche quando si opta per una soluzione innovativa, rispetto per una terra viva, da coltivare in equilibrio e armonia, rispetto per ogni singolo terroir che, grazie a una combinazione unica di terreni, altitudini e microclimi, regala vini dalla personalità propria e irripetibile.
La storia
La famiglia Moretti Cuseri scrive l’inizio della sua storia vinicola tra Firenze ed Arezzo, nel cuore del Valdarno di Sopra: è in questo suggestivo lembo di Toscana che l’Architetto Alberto Moretti Cuseri acquisisce i primi 55 ettari dalla Famiglia Reale Savoia d’Aosta. Tenuta Sette Ponti è stata gestita nel corso degli anni da tre generazioni: acquistata da Alberto negli anni Cinquanta, è passata poi ad Antonio (che ha iniziato a coltivare le uve per la propria produzione) e ora Alberto e Amedeo ne stanno costruendo l’eredità.
Fu Antonio negli anni ’90 a decidere di produrre il primo vino in bottiglia: la prima vendemmia risale al 1998 e dà vita al Crognolo, etichetta realizzata a partire da una storica varietà di Sangiovese proveniente da cloni della più antica vigna della tenuta, la Vigna dell’Impero, impiantata nel 1935; la seconda annata 1999 vede invece la nascita di Oreno, supertuscan pluripremiato. Entrambi i vini vennero etichettati come Tenuta Sette Ponti, un nome evocativo ispirato ai Sette Ponti sul fiume Arno dislocati lungo la strada che da Firenze conduce ad Arezzo.
La nuova generazione
Con la terza generazione, rappresentata da Amedeo e Alberto, l’azienda ha intrapreso un percorso di studio e monitoraggio del vigneto con l’obiettivo di conservare e migliorare gli equilibri agro-ecologici. Insieme ai maggiori esperti internazionali, hanno studiato le caratteristiche del suolo, degli insetti, delle piante e della biodiversità per conservare e migliorare l’agroecosistema, un aspetto che aiuta a intervenire meno dove gli equilibri sono presenti.
L’obiettivo è preservare e migliorare la qualità dei suoli per garantire in modo efficace e sostenibile una produzione di qualità e la tutela dell’ambiente. Una grande quantità di ricerche e studi per capire a fondo il valore della ‘verticale’ suolo-pianta e uva-vino per far emergere lo stato di salute e il ‘funzionamento’ del sistema suolo-pianta-uva. Agendo così nel dettaglio, è possibile individuare le caratteristiche che distinguono ogni appezzamento dagli altri e capire come queste variano nelle diverse annate; si delinea così un filo conduttore tra suolo, pianta e qualità del vino.
Oreno
Un approccio che ha permesso di dar vita a etichette quali Oreno, Orma e Sette, tre vini che rappresentano al meglio la filosofia della famiglia Moretti Cuseri, che dal 1° ottobre saranno disponibili sul mercato nelle nuove annate: Oreno 2021, Sette 2020 e Orma 2021. Oreno (Toscana Rosso IGT, 50% Merlot; 40% Cabernet Sauvignon; 10% Petit Verdot) nasce nel 1999 con l’idea di creare un elegante taglio bordolese con tocco toscano. Affidandosi al celebre vivaista Gilbert Bouvet, si innestano vigneti adulti con Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, ben adattabili al territorio toscano.
Il nome deriva da un torrente, Oreno, che attraversa la tenuta, proprio nella zona più ricca di argilla dove appunto crescono le piante di Merlot. L’etichetta, che nel 2021 ha celebrato le sue prime 20 annate, colpisce per l’estrema intensità e complessità olfattiva ricca di note fruttate di piccoli frutti rossi maturi e confettura di frutti di bosco, per i tannini eleganti e la persistenza lunga impreziosita da una deliziosa freschezza.
Sette
Sette (Toscana Rosso IGT, 100% Merlot) è un grande omaggio all’arte enoica, un vino realizzato con le uve provenienti da sette diverse vigne di Merlot (Cipressi, Salvareccio I, Salvareccio II, Poggio Sinistro, Sorbaccio, Nocetta I, Nocetta II), biologico e vinificato in purezza. Sette vini differenti scelti alternativamente per caratteristiche e personalità, un’accurata selezione di diversi Merlot, quindi, proveniente dai migliori antichi “Stiori” – tipicizzati ogni anno, per esposizione, giacitura, Terroir – e che in base alle caratteristiche dell’annata, vengono evidenziati, nel retro-etichetta, con una peculiare e meticolosa mappatura, ad indicare quelli utilizzati per ogni diversa vinificazione, per ottenere un assemblaggio e un invecchiamento che consentano di ottenere un’armonia di aromi e sentori ogni volta nuovi e distinti.
Orma
Orma (Toscana Rosso IGT, 50% Merlot; 30% Cabernet Sauvignon; 20% Cabernet Franc) nasce nel 2005 dopo l’acquisizione dell’omonima proprietà a Bolgheri. Il territorio viticolo è di grande spessore, per le terre rosse e ciottolose, la ventilazione costante dal mare e la luce intensa. L’eleganza del Merlot, la struttura del Cabernet Sauvignon e la finezza del Cabernet Franc, trovano in questa etichetta una fusione armoniosa grazie al sapiente utilizzo delle botti piccole. Elegante, in grado di raccontare al meglio il territorio e le sue potenzialità, esprime al meglio l’impronta della famiglia Moretti Cuseri in un territorio d’eccellenza vinicola.
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