“È ora che la corte dica basta”. È con queste parole che Linda Chan, giudice di un tribunale di Hong Kong, ha ordinato la liquidazione del gigante cinese Evergrande, che in tutti questi mesi non è riuscito a presentare un piano di ristrutturazione del debito convincente per i suoi creditori internazionali. Una mossa che inevitabilmente potrebbe provocare nuove ripercussioni in Cina, sia a livello sociale che nei mercati finanziari e nel settore immobiliare.
Evergrande in liquidazione
- Questa mattina un tribunale di Hong Kong ha ordinato la liquidazione del colosso immobiliare cinese Evergrande, che non è riuscito a presentare un piano di ristrutturazione del debito convincente per i suoi creditori internazionali.
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“È ora che la corte dica basta”, ha detto durante la seduta il giudice Linda Chan. Successivamente, ha nominato la società Alvarez & Marsal per seguire il processo di liquidazione, come evidenzia Reuters. “La nostra priorità è mantenere, ristrutturare e mantenere operativa la maggior parte possibile dell’azienda. Perseguiremo un approccio strutturato per preservare e restituire valore ai creditori e agli altri stakeholder”, ha affermato Tiffany Wong, amministratore delegato di Alvarez & Marsal.
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La giudice Chan ha affermato che la nomina di un liquidatore è nell’interesse di tutti i creditori perché potrebbe farsi carico di un nuovo piano di ristrutturazione per Evergrande in un momento in cui il suo presidente, Hui Ka Yan, è finito sotto inchiesta.
- Evergrande stava lavorando da quasi due anni a un piano di rinnovamento del debito da 23 miliardi di dollari contratto con un gruppo di creditori, noto come gruppo di obbligazionisti ad hoc.
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I debiti di Evergrande
Quotata in borsa nel 2009, l’azienda nel 2021 è stata dichiarata inadempiente con oltre 300 miliardi di dollari di debiti
“Nessun timore per le case in costruzione”
L’amministratore delegato di Evergrande, Siu Shawn, ha dichiarato ai media cinesi che, nonostante l’ordine di liquidazione, la società garantirà il normale svolgimento dei progetti di costruzione delle nuove case. In quanto, la sentenza non influenzerebbe le operazioni delle unità onshore e offshore di Evergrande. “Comunicheremo in modo proattivo con il liquidatore, coopereremo in conformità con la legge nell’adempimento delle procedure pertinenti e seguiremo le pratiche internazionali e le regole del mercato per promuovere il lavoro di liquidazione del debito e altri compiti chiave, tra cui garantire la consegna delle proprietà”, ha aggiunto.
Il tentativo fallito di un altro rinvio
Prima dell’udienza Evergrande aveva richiesto un altro rinvio. Il suo avvocato, infatti, aveva affermato di aver fatto “alcuni progressi” sulla proposta di ristrutturazione. Secondo Reuters, la società aveva proposto ai creditori di scambiare i loro debiti con tutte le azioni che la società detiene nelle sue due unità di Hong Kong, rispetto alle partecipazioni di circa il 30% nelle filiali prima dell’ultima udienza di dicembre.
Le reazioni in Borsa
Le negoziazioni delle azioni di Evergrande sono state sospese dopo che il titolo è crollato del 21%.
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