Articolo tratto dal numero di maggio 2024 di Forbes Small Giants. Abbonati!
Un passo dopo l’altro, verso l’eccellenza sostenibile nel tempo. Leanbet nasce, secondo l’intento del suo fondatore Andrea Bet, per affiancare e supportare le imprese in un percorso di crescita che le metta nelle condizioni di affrontare le sfide del contesto socioeconomico in cui si trovano a operare, coinvolgendo in primo luogo le persone e incrementando le competenze attraverso un’attività di consulenza e formazione.
Si può dire dunque che il fattore umano resti determinante, anche di fronte a un crescente sviluppo tecnologico, come conferma lo stesso Andrea Bet:
“È una delle conditio di Leanbet, che ha due anime: una più tecnica, che affronta le problematiche tipiche dei processi aziendali manifatturieri o che erogano servizi, e un’altra legata al miglioramento delle relazioni all’interno dell’azienda. Entrambe partono comunque dal presupposto che in una corsa verso la tecnologia risulta determinante avere a bordo persone che abbiano le competenze per operare attraverso un’intelligenza collettiva, caposaldo del kaizen”.
Leanbet ha sviluppato un percorso formativo come ‘Fabri’, finalizzato a condividere e alimentare una cultura dell’eccellenza operazionale. Di cosa si tratta?
Si tratta di un approccio all’apprendimento non teorico ma esperienziale, teso a promuovere nuove prassi dalle ricadute tangibili nel breve periodo. Per il 2024 abbiamo previsto 13 sessioni, l’ultima a luglio. Si caratterizza nel presentarsi come un percorso formativo dove la narrazione viene fatta direttamente dai protagonisti dell’eccellenza industriale italiana. Sono manager che si rivolgono direttamente ad altri manager, rispondendo all’esigenza di affiancare a una base teorica necessaria la capacità di trasmettere operatività vissuta su base quotidiana. È questa l’intuizione che abbiamo seguito ed è frutto di un’esperienza professionale acquisita grazie agli anni trascorsi in diversi paesi, dove ho incontrato molti manager internazionali. I protagonisti delle sessioni sono figure ancora al lavoro o si sono ritirati da poco e possono raccontare i loro anni di esperienza, alimentando un contesto finalizzato al miglioramento costante.
Un secondo strumento formativo che Leanbet ha generato è ‘Industrial Makers’, che rappresenta un equivalente di ‘Fabri’, ma su scala internazionale.
È uno strumento adottato da Leanbet per guardare all’internazionalizzazione e ampliare il proprio bacino puntando verso nuovi mercati. Lo abbiamo finalizzato alla formazione dei partecipanti in area operations e si fonda sempre sul rapporto diretto con figure manageriali. Un altro elemento chiave di Industrial makers, così come già accade per Fabri, è la possibilità di fare networking. Ad esempio, la prima sessione che stiamo realizzando a Belgrado, in Serbia, il primo paese dove abbiamo deciso di portare il nostro format, offre la possibilità di scambiare contatti con aziende internazionali e creare occasioni di business, attraverso anche il supporto di realtà locali come la Camera di commercio e Confindustria Serbia. Terzo elemento chiave è la capacità di creare all’interno di situazioni professionali delle relazioni in grado di stimolare e rendere l’apprendimento più efficace, con piccoli gruppi di lavoro che favoriscano la condivisione. Perché lo scopo è che le persone siano in grado di mettere in pratica l’esperienza acquisita. Ogni sessione è specifica e ha un tema diverso molto verticale. Capita quindi che ci siano aziende che acquistano l’intero percorso, delegando la presenza alle varie sessioni a più referenti in base al tema, dalla qualità alle risorse umane o alle tematiche di supply chain. Mentre in altri casi è l’imprenditore a seguire tutte le sessioni.
Come mai avete avviato il vostro percorso di internazionalizzazione dalla Serbia e quali sono le prossime tappe di questo sviluppo?
Dal nostro sito, che si presenta in cinque lingue, si evince quali siano i Paesi a cui guardiamo in particolare, poiché oltre alle versioni in italiano e in inglese ci sono quelle in serbo, thailandese e spagnolo, con attenzione soprattutto all’area del Messico. Paesi in cui abbiamo già lavorato e di cui conosciamo la cultura. Siamo partiti dalla Serbia in quanto paese dove abbiamo già avuto esperienze professionali, a cui ci siamo accostati a seguito di una puntuale analisi del mercato e un lavoro finalizzato a entrare in contatto con le istituzioni che potessero supportare non solo il nostro business, ma anche quello dei nostri clienti. Abbiamo già creato infatti possibilità di sviluppo commerciale per loro nei paesi dell’ex Jugoslavia. C’è stata un’impostazione kaizen che ci ha permesso di creare una rete adeguata di contatti, ciò che chiamiamo lean networking, lean marketing e lean sales. Adesso puntiamo a effettuare un lavoro accurato qui e poi estendere la nostra rete in un’area geograficamente contestuale, guardando a realtà come Slovenia, Svizzera, Germania. E poi la Francia, a cui guardiamo con grande interesse, mossi dal fatto che quasi il 60% dei manager che partecipano a Industrial makers sono francesi. Valuteremo poi il livello di risposta di ogni mercato, ma siamo fiduciosi, considerando che in azienda disponiamo di figure con esperienze internazionali e con un background in grado di migliorare la nostra offerta.
Avete un cliente tipo?
I nostri clienti sono diversi tra loro. Non vengono solo dal manifatturiero, ma anche da altri settori, come i servizi, accomunati dal desiderio di aumentare la competitività e migliorarsi concretamente. Ciò dimostra che kaizen può abbinarsi a ogni attività, poiché incide su ogni tipo di processo, dall’accoglienza in reception alla stesura di un’email commerciale, fino al miglioramento delle postazioni di lavoro o della gestione fornitori.
Torniamo dunque al rapporto tra tecnologia e fattore umano.
L’evoluzione tecnologica è essenziale e l’intelligenza artificiale è in grado di migliorare processi che possono rivelarsi ripetitivi attraverso nuovi approcci. Resta l’aspetto delle risorse umane che va affrontato ed è su questo che Leanbet sta lavorando, fin dall’inserimento dei giovani, anche organizzando visite degli studenti in azienda in modo che inizino a capire come è possibile applicare ciò che stanno imparando.
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