Alessandro Totaro e Daria Lo Giudice si sono conosciuti ai tempi dell’università stringendo una forte amicizia e si sono incontrati di nuovo poco prima del Covid, quando lui ha chiamato lei per un restyling del suo locale, La Bettolina. Dopo un intervento sugli interni, gli spazi esterni e il giardino, oltre a legarsi professionalmente i due hanno iniziato un percorso di vita insieme. Oggi curano il progetto del ristorante alle porte di Milano che, con le sue importanti dimensioni, li assorbe completamente. Alessandro si occupa della gestione completa de La Bettolina, mentre Daria cura l’immagine e la comunicazione, oltre a continuare la libera professione come interior designer e gestire il lancio del suo brand di oggetti stampati in 3D sostenibili per animali.
La Bettolina, una storia di famiglia
Un business di famiglia dunque, che prosegue quanto iniziato qualche anno fa da Totaro e dal padre – che oggi non c’è più – quando insieme hanno rilevato un’antica cascina abbandonata da più di vent’anni, avamposto alle porte della città e storica locanda. “Nel settecento vi si fermavano le carrozze per dare ristoro ai cavalli prima di entrare a Milano, grazie alla posizione strategica sul naviglio che permetteva di trasportare merci e carichi pesanti all’interno della città”, racconta l’imprenditore. “Nel novecento, prima la famiglia Lavezzi e poi la Campari, hanno fatto investimenti in ristorazione e alla fine degli anni ’80 hanno reso questo luogo uno dei più famosi della Lombardia. È il suo bello: da La Bettolina si respira la storia, grazie ad attenti interventi di recupero, ma al tempo stesso ha un carattere contemporaneo, con pezzi unici che abbiamo realizzato noi stessi”.
Un design elegante
Con l’arrivo di Daria, il locale ha trasformato il suo design rustic chic in qualcosa di più scenografico, grazie a particolari linee di luce, contrasti di colore e un mood più serale ed elegante, con una nuova mise en place e una particolare attenzione alle sedute. “Ci sono diversi ambienti e ognuno ha il suo stile, come il fienile e le sale antiche, ma tutto segue lo stesso fil rouge. La sensazione è di trovarsi in un salotto di casa, intimo e accogliente”, aggiunge Totaro. “Abbiamo anche implementato l’isolamento acustico e fatto un rebranding con un nuovo logo, impostando un piano editoriale e una comunicazione visiva per trasmettere agli ospiti l’idea de La Bettolina come una destination, con una cucina di alto livello”, dice Lo Giudice.
L’approccio in cucina
Oltre a un ambiente accogliente, ciò che convince gli ospiti è la qualità della cucina. “Il gusto dei piatti è fondamentale: devono essere buoni. So che sembra una banalità, ma oggi non è più così e spesso si fa fatica a trovare materie prime di qualità perché ormai è tutto massivo. Quando vuoi un prodotto eccellente devi girare 20 consorzi per trovarlo, quindi direi che la chiave del nostro successo è la continua ricerca e il lavoro sul gusto del singolo ingrediente, senza complicare troppo le cose nel piatto”, racconta Totaro.
“La nostra formula di ospitalità è coerente con questa visione. Vogliamo semplicemente far stare bene le persone, con un’offerta territoriale che attinge il più possibile delle materie prime da quello che abbiamo intorno. Siamo letteralmente fissati con il territorio e non ci stancheremo mai di valorizzarlo”. Portavoce di questa filosofia è il giovane chef Domenico Montanaro, che in cucina porta l’autenticità dei prodotti della zona, esaltandone i gusti con ricette contemporanee che attingono dalla tradizione.
Il progetto di ospitalità de La Bettolina
Sempre in movimento, la coppia alla guida de La Bettolina ha in ponte un progetto che la renderà un punto di ospitalità completo alle porte di Milano, grazie al rifacimento della stecca frontale con l’inserimento di suite apartment e camere, oltre al restauro delle parti interne ed esterne.
“Sarà un progetto ibrido e creeremo anche uno spazio utile per eventi e meeting aziendali. L’intervento manterrà le caratteristiche della cascina, con mura riportate allo stato originale, che ci hanno fatto scoprire dettagli risalenti a più di cento anni fa, oltre a splendide cementine esagonali d’epoca che formano diversi pattern. Speriamo di recuperarle rinforzando la soletta della pavimentazione. Puntiamo a realizzare arredi su misura contemporanei per creare un contrasto con la struttura storica. All’esterno stiamo immaginando di trasformare una parte di campo con tre serre: una botanica, una ortofrutticola e una dedicata alle piante aromatiche, creando anche una lingua d’acqua. Una piccola piscina contestualizzata nelle nuove zone di relax, perfetta per staccare dalla routine quotidiana”, racconta Lo Giudice.
“Vogliamo dare sempre più servizi ai nostri clienti, come la possibilità di restare a dormire qui da noi. Inoltre stiamo cercando di implementare l’autoproduzione di alcuni alimenti”, conclude Totaro. “Gli orti permetteranno di usare lo spazio per scopi didattici e di avere prodotti freschi e stagionali a disposizione della cucina, mentre le camere di completare la nostra idea di ospitalità e avere un plus anche per eventi speciali come matrimoni”. Così La Bettolina continuerà a essere un’oasi alle porte di Milano perfetta per staccare dallo stress, mangiare ottimi piatti e incontrare gli amici. Una destination facile da raggiungere e difficile da abbandonare.
Immagini courtesy La Bettolina, Strada Statale Nuova SS494, 20083 Gaggiano (MI)
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