Da non perdere |Food & Beverage
28 novembre 2025

Natale da bere: i migliori vini e digestivi da mettere sulla tavola nelle feste

Il Natale si avvicina: i nostri suggerimenti e aiuti per bere bene e finire meglio i pranzi e le cene delle feste.
Natale da bere: i migliori vini e digestivi da mettere sulla tavola nelle feste

Federico Silvio Bellanca
Scritto da:
Federico Silvio Bellanca

Nelle feste di Natale, si sa, ognuno ha il suo ruolo. C’è chi si sveglia all’alba per cucinare, chi deve apparecchiare ricordando la posizione giusta per ogni posata del servizio buono, a chi tocca la condanna di lavare i piatti di tutti i commensali. E poi c’è chi deve scegliere il vino, una sfida non da poco, che deve abbinarsi con le portate o aiutare a digerirle. Non possiamo da queste pagine aiutarvi a lavare i piatti, ma per quanto possibile ecco i nostri suggerimenti e aiuti per bere bene e finire meglio i pranzi e le cene delle feste:

1. Roccalini Barbaresco 2021

Nella collina di Roccalini, una delle più riconoscibili del comprensorio di Barbaresco, il Nebbiolo trova un equilibrio naturale tra eleganza e vigore. La Cascina Roccalini lavora secondo una filosofia rigorosa e poco interventista, con fermentazioni spontanee e un uso del legno misurato. Il 2021 riflette un’annata limpida: profumi di ciliegia matura, spezie leggere, tocchi balsamici e una struttura tannica affilata ma senza severità. La freschezza, tratto distintivo del cru, accompagna un sorso che rimane verticale e persistente, perfetto con piatti di carni arrosto e formaggi stagionati.

2. Movia Veliko 2022

Il confine tra Italia e Slovenia è da sempre un laboratorio di identità e sperimentazioni. Movia lo abita con uno stile personale, riconoscibile nel lavoro sulle bucce e nella scelta di vinificare con approcci minimamente interventisti. Veliko 2022 unisce Chardonnay e altre varietà in un bianco che guarda agli orange wine senza replicarne gli estremismi: naso ampio, frutta matura, erbe officinali, cenni di miele e un corpo che combina matericità e slancio acido. È un vino che trova spazio con antipasti complessi, pesci affumicati, preparazioni di verdure ricche e portate della tradizione natalizia mitteleuropea.

3. Terre Nere Etna Rosso Calderara Sottana 2022

La contrada Calderara Sottana, sul versante nord dell’Etna, è un mosaico di pietre laviche e sabbie leggere che restituisce vini dal carattere immediatamente riconoscibile. Il Rosso 2022 nasce da Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio coltivati su vecchie vigne ad alberello. L’altitudine e l’escursione termica imprimono freschezza, mentre il suolo vulcanico dona un registro aromatico unico: cenere, pepe, piccoli frutti rossi, scorza d’arancia e una precisa vena salina. Il tannino è cesellato, il finale lungo e luminoso. Un vino perfetto per piatti di carne invernali, per cappone, faraona, perfino per piatti di cucina etnea dalle note affumicate.

4. Molino degli Innocenti – Torre a Cona

Il lavoro sperimentale condotto per anni a Torre a Cona ha portato alla nascita di Molino degli Innocenti nel 2019, frutto di una parcella che si distingue per altitudine, composizione dei suoli e microclima. La vinificazione privilegia il Sangiovese più puro, quello che unisce struttura e scorrevolezza. Il vino, premiato come Rosso dell’Anno dal Gambero Rosso, esprime note di frutti rossi maturi, tabacco leggero, spezie dolci, e mostra una progressione gustativa armonica, senza asperità. Perfetto per brasati, arrosti di maiale, piatti di selvaggina leggera.

5. Fortemasso Barolo del Comune di Monforte d’Alba 2021

Monforte d’Alba è uno dei versanti più austeri della denominazione Barolo, noto per vini profondi, verticali, dalla trama fitta. Il Barolo 2021 di Fortemasso riflette questo profilo, unendo precisione aromatica e tannini compatti ma equilibrati. Note di rosa, liquirizia, frutti rossi croccanti e un sottofondo di spezie. L’affinamento misura senza appesantire. È un vino che può affrontare piatti strutturati come il bollito misto, brasati o funghi importanti.

6. Asso di Denari

Il progetto di Daniele Gaia, nato nel 2020, rilegge il Roero attraverso una sensibilità contemporanea. La Barbera d’Alba Superiore da vecchie vigne di Castellinaldo è un rosso succoso ma profondo, mentre il Langhe Nebbiolo fermentato in parte con uva intera e affinato in anfora esprime immediatezza e trasparenza aromatica. Il nome, ispirato alla tradizione dei tarocchi piemontesi, è un auspicio e una dichiarazione d’intenti. Meno di
cinquemila bottiglie all’anno, vini pensati per il piacere immediato e per una tavola moderna.

7. Gérard Bertrand Cigalus Rouge

Frutto del lavoro biodinamico della famiglia Bertrand, Cigalus Rouge unisce Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Syrah in un blend mediterraneo che conserva struttura e maturità ma senza eccessi. Il profilo aromatico è fatto di frutta nera, spezie dolci, legno ben integrato e una morbidezza che rende il vino adatto a piatti intensi come selvaggina, anatra o carni lungamente cotte.

8. Bertani ON

Il progetto ON non è una verticale classica, ma un percorso culturale: tre annate di Amarone Bertani (1967, 1975, 2005) reinterpretate con un’identità visiva che richiama i movimenti artistici contemporanei alle rispettive epoche. La 1967 richiama la psichedelia, la 1975 il linguaggio digitale nascente, la 2005 l’universo dei contenuti digitali. Ogni annata mostra un’interpretazione diversa dell’Amarone Classico, mantenendo però una stessa impronta stilistica fatta di finezza, equilibrio e attenzione al tempo.

Bertani ON 1967
Bertani ON 1967

9. Clos des Cortons Faiveley – Corton Grand Cru

Monopolio della famiglia Faiveley, il Clos des Cortons è uno dei Grand Cru più iconici della Côte de Beaune. Le vigne, piantate tra il 1932 e il 2002, producono un Pinot Nero di grande intensità. Il profilo unisce ciliegia, pepe, sottobosco, mineralità ferrosa e una struttura che promette evoluzioni lunghe. In tavola trova compagni ideali in piatti complessi: arrosti di vitello, fondi bruni, preparazioni francesi.

10. J. de Villebois Pouilly-Fumé Les Vignes de Tréleau 2022

Il vigneto Les Tréleau sorge su una faglia che alterna marne e silex. La vendemmia 2022 ha portato uve in perfetta maturazione, vinificate con fermentazione lenta e affinamento sulle fecce fini per otto mesi. Il risultato è un Sauvignon Blanc che unisce note di fiori bianchi, pepe, frutta candita, agrumi e un tocco fumé tipico del silex. Il sorso è rotondo ma sostenuto da una freschezza precisa, ideale con pesci affumicati, crostacei o primi piatti a base di verdure.

11. Merlot Marina Cvetic Terre Aquilane IGT

Il vigneto di Ofena, a 550 metri, dona un Merlot che unisce intensità e freschezza, grazie al clima montano e alle escursioni termiche. Il vino ha un profilo aromatico netto: frutti rossi selvatici, foglia di pomodoro, spezie, liquirizia, cuoio. L’affinamento in rovere francese lo arrotonda senza appesantirlo. In tavola accompagna carni importanti, lasagne al forno, arrosti e formaggi stagionati.

12. Réva Langhe Bianco Grey

Sauvignon Blanc e Sauvignon Gris raccolti all’alba, pressati delicatamente e fermentati in parte in botte e in parte in acciaio. L’affinamento in grandi botti austriache per sei mesi aggiunge ampiezza. Il vino mostra aromi di frutta tropicale, agrumi, fiori bianchi e una sottile vena minerale. Perfetto con antipasti di pesce, crostacei, carni bianche delicate.

13. Belpoggio Brunello di Montalcino 2020

Annata pronta e fine, vinificata con macerazioni di 15-20 giorni e tre anni in botti grandi di rovere di Slavonia, seguiti da un anno in bottiglia. Il colore è rubino intenso, con profumi di ciliegia, prugna, sottobosco e spezie dolci. Il sorso è equilibrato, con tannino maturo e persistenza misurata. Ideale con arrosti, cacciagione, brasati e formaggi stagionati.

14. Amaro Amara

Il pack natalizio contiene Amara alle Arance Rosse IGP e un foulard in tessuto eco-luxury realizzato da Orange Fiber. Il progetto racconta la Sicilia contemporanea: sostenibile, creativa, legata all’agrumicoltura. Amara, con il suo profilo mediterraneo e le sue note di arancia, erbe e una dolcezza calibrata, chiude perfettamente i pranzi festivi.

Amara (foto Fabio Florio)
Bertani ON 1967

15. Amaro del Capo – Riserva del Centenario

Prodotta in quantità limitata e numerata, la Riserva nasce da acquaviti di vino invecchiate in botti di rovere di Slavonia conservate per decenni. L’amaro è vellutato, caldo, con note di erbe, spezie, frutta secca e una trama dolce-amara equilibrata. Un digestivo da meditazione.

16. Amacardo Red

Amacardo Red nasce dal cardo selvatico dell’Etna e dal carrubo, lavorati con macerazioni lente. Il profilo aromatico unisce erbe, spezie, frutta secca e un finale più asciutto che equilibra la dolcezza iniziale. Ideale come digestivo ma anche in miscelazione raffinata.

17. Poli Rasentin Kit

Un progetto della storica distilleria nato con il Liceo Artistico De Fabris di Nove, dedicato al rituale veneto del rasentin. Il kit contiene una Grappa Bassano 24 Carati e due tazzine in ceramica artistica Stylnove. Ogni pezzo è unico. Un digestivo che diventa gesto e tradizione.

18. Kopke 10 Years Old Tawny Decanter+

Il decanter Kopke racchiude Porto invecchiato almeno dieci anni in legno. Colore ambrato, note di frutta secca, miele, spezie. Il sorso è rotondo, complesso, con un finale lungo. Perfetto con dolci delle feste, cioccolato o come ultimo assaggio della serata.

Kopke 10 Years Old Tawny Decanter
Kopke 10 Years Old Tawny Decanter