Per la prima volta dopo 11 anni, al numero uno non c’è Angela Merkel. L’ormai ex cancelliera tedesca ha ceduto il titolo di donna più potente del mondo a MacKenzie Scott, l’ex moglie di Jeff Bezos che negli ultimi due anni è diventata una delle più grandi filantrope del mondo. Dopo il divorzio, axnnunciato nel gennaio 2019, Scott ha donato 8,6 miliardi di dollari a 780 organizzazioni che si battono per cause come la lotta al razzismo, la parità di genere e la salute.
Al secondo posto c’è Kamala Harris, la vicepresidente degli Stati Uniti. A novembre Harris è diventata la prima donna nella storia americana a detenere i poteri presidenziali, per gli 85 minuti nei quali Joe Biden è stato sotto anestesia per una colonscopia. Terza un anno fa, Harris ha guadagnato una posizione nonostante la sua popolarità sia molto bassa e varie testate statunitensi abbiano sottolineato il suo ruolo marginale nell’amministrazione. Il podio è completato da Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (Bce).
La lista 2021 delle 100 donne più potenti del mondo secondo Forbes comprende amministratrici delegate di aziende, leader politiche, personaggi dello sport e dello spettacolo, un’immunologa. 14 donne in classifica sono miliardarie e mettono assieme patrimoni per 167 miliardi di dollari.
La graduatoria, che non comprende alcuna italiana, è chiusa da Frances Haugen, la whistleblower di Facebook. Haugen ha passato al Wall Street Journal e alla Securities and exchange commission – l’equivalente americano della Consob italiana – migliaia di documenti interni. Carte che, secondo Haugen, dimostrano come la società abbia “anteposto i suoi profitti astronomici alla sicurezza delle persone”.
Perché MacKenzie Scott
MacKenzie Scott è la quarta donna a occupare il primo posto nella storia della classifica, arrivata alla 18esima edizione. Il 2021 è infatti solo il terzo anno in cui Angela Merkel, che ieri è stata rimpiazzata dal socialdemocratico Olaf Scholz e si è ritirata dalla politica, non è in vetta. Nel 2004, l’anno prima dell’elezione di Merkel, in testa c’era Condoleezza Rice, scelta da George W. Bush come segretario di stato per il suo secondo mandato alla Casa Bianca. Nel 2010, Forbes aveva incoronato invece Michelle Obama.
Una delle ragioni della scelta, spiega un articolo di Forbes.com, è che “molte delle donne più potenti del mondo devono ancora rispondere a qualcun altro”. Kamala Harris, per esempio, è la vice di Biden, mentre Christine Lagarde è affiancata dagli altri cinque membri del comitato esecutivo della Bce. Scott, invece, può disporre come vuole del suo patrimonio di 59,2 miliardi di dollari. Una cifra che fa di lei la terza donna più ricca al mondo dopo Françoise Bettencourt Meyers (94 miliardi) e Alice Walton (63,3 miliardi), eredi degli imperi L’Oréal e Walmart.
Scott sceglie le cause e le associazioni da sostenere assieme al marito e ad alcuni consulenti, ma non ha uno staff dedicato. Ha scelto inoltre un approccio alla beneficenza ribattezzato “No strings attached”. In altre parole, non pone condizioni: le no-profit scelte possono fare ciò che vogliono del denaro. “Stiamo cercando di donare una fortuna che è stata resa possibile da sistemi che devono cambiare”, ha scritto Scott su Medium a giugno. “In questo sforzo, siamo guidati dalla convinzione che sarebbe meglio se patrimoni spropositati non fossero concentrati nelle mani di pochi e che è meglio che siano altri a progettare e mettere in pratica le soluzioni”.
Le dirigenti d’azienda
Le 40 ceo in classifica – il numero più alto dal 2015 – guidano aziende che mettono assieme 3.300 miliardi di dollari di fatturato. Più in alto di tutte, al numero 4, c’è Mary Barra, ad di General Motors dal 2014 e prima donna nella storia a guidare uno dei tre grandi gruppi automobilistici americani (Gm, Ford e Chrysler). Nel 2021, Barra ha annunciato investimenti per 35 miliardi di dollari su elettrico e guida autonoma e ha promesso che Gm non produrrà più auto a benzina dopo il 2035.
Al sesto posto c’è invece Abigail Johnson, presidente e ceo della multinazionale dei servizi finanziari Fidelity Investments e seconda donna più ricca in classifica dopo MacKenzie Scott, con un patrimonio di 25,7 miliardi di dollari. Johnson precede Ana Botìn (#7), presidente esecutivo di Banco Santander, la più grande banca di Spagna. Tra le altre ci sono Karen Lynch (#11), nuova ceo di Cvs, Carol Tomé di Ups (#12), Emma Walmsley di GlaxoSmithKline (#13, prima donna a guidare una grande compagnia farmaceutica), Jane Fraser di Citigroup (#14, diventata quest’anno la prima donna alla guida di una delle grandi banche di Wall Street) e Susan Wojcicki di YouTube (#18).
Al numero 48 compare poi Özlem Türeci, immunologa che ha fondato BioNTech assieme al marito, Uğur Şahin, e ha avuto un ruolo decisivo nello sviluppo del vaccino anti-Covid in collaborazione con Pfizer.
Perdono invece posizioni in classifica molte donne cinesi, a causa delle politiche governative che hanno limitato l’autonomia delle aziende. È il caso di Dong Mingzhu, presidente dell’azienda di elettrodomestici Gree Electric, scesa dalla 47esima alla 58esima posizione, e di Joey Wat, ad del gigante dei fast food Yum China.
Le figure politiche
La classifica comprende, oltre a Kamala Harris, altre due protagoniste della politica americana: Nancy Pelosi (#15), speaker della Camera dei rappresentanti, e Janet Yellen (#39), segretario al Tesoro. In Europa, dietro Christine Lagarde c’è Ursula von der Leyen (#8), presidente della Commissione europea.
Subito dietro von der Leyen c’è Tsai Ing-wen, la presidente di Taiwan che si sta impegnando per salvaguardare la democrazia a dispetto delle pressioni cinesi. Sempre in Asia, è in 59esima posizione Yuriko Koike, governatrice di Tokyo dal 2016 e prima donna a ricoprire la carica, che ha dovuto gestire l’organizzazione dei Giochi olimpici in piena pandemia.
Sulla lista ci sono anche, tra le altre, la direttrice operativa del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva (#22), la premier neozelandese, Jacinda Ardern (#34), e quella finlandese, Sanna Marin (#83), che, a 36 anni, è uno dei primi ministri più giovani al mondo e una delle tre under 40 in classifica. E poi Elvira Nabiullina (#60), ex consigliere economico di Vladimir Putin, diventata nel 2013 la prima donna a guidare la banca centrale di un paese del G8, e Magdalena Andersson (#82), da pochi giorni prima premier donna nella storia della Svezia. La regina Elisabetta (#70) perde 24 posizioni, anche a causa di scandali che hanno danneggiato l’immagine della corona inglese, come il coinvolgimento del principe Andrea nel caso Epstein e le accuse di razzismo rivolte alla famiglia reale da Meghan Markle.
Le celebrità
La donna più potente del mondo dello spettacolo è ancora una volta Oprah Winfrey, che occupa la 23esima posizione. Taylor Swift, 78esima, a 31 anni è la donna più giovane in classifica. L’attrice più ricca di Hollywood, Reese Witherspoon, è 74esima, mentre Beyoncé, che ha conquistato il titolo di cantante più premiata nella storia dei Grammy, è 76esima.
Al 68esimo posto c’è Rihanna, diventata miliardaria ad agosto. Un traguardo ottenuto non solo grazie alla musica, ma soprattutto alla società di cosmetici Fenty Beauty, lanciata nel 2017 assieme a Lvmh, e a quella di biancheria Savage x Fenty, che a febbraio ha raccolto fondi per 115 milioni di dollari.
Serena Williams, 85esima, è l’unica atleta in classifica.
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