Reed Hastings, ceo di Netflix, il colosso dello streaming
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E se i giorni migliori di Netflix fossero già alle spalle?

Reed Hastings, ceo e co-fondatore di Netflix. (Photo by Ernesto S. Ruscio/Getty Images for Netflix)

Quello di Netflix è stato uno dei migliori titoli azionari degli ultimi tempi: in dieci anni il valore delle sue azioni è aumentato dell’8500%, grazie all’esplosivo successo del business dei video in streaming di cui l’azienda è stata apripista nel mondo.

Adesso che lo streaming è stato definitivamente sdoganato, vale la pena interrogarsi su quale sarà il futuro dell’azienda e soprattutto se il titolo azionario riuscirà a mantenere le stesse performance degli ultimi dieci anni. Stephen McBride, investitore professionista e chief analyst per RiskHedge, ha provato a rispondere su Forbes.com, lanciando un provocazione: i giorni di gloria di Netflix? Potrebbero ormai essere alle spalle.

L’analista ha poi motivato la sua analisi. Il primo fattore, che potrebbe causare il declino di Netflix, è rappresentato da una concorrenza sempre più agguerrita. A fine 2019, dovrebbe esordire Disney+, il servizio di streaming di proprietà di Disney, media company che possiede uno dei migliori cataloghi di film di sempre: dalla serie Avengers a Star Wars, passando per Black Panther, tutti i colossal degli ultimi anni sono di sua proprietà. Alcuni di questi film sono attualmente su Netflix, ma entro l’anno saranno rimossi. Oltre a qualità del catalogo, Disney+ potrà puntare anche un prezzo concorrenziale di appena 6,99 dollari.

Sempre secondo Stephen McBride, gli azionisti di Netflix dovrebbero preoccuparsi anche del servizio di streaming che sarà lanciato da AT&T, compagnia telefonica americana, che ha acquistato WarnerMedia nel 2018 e che possiede HBO, emittente televisiva di successi come Sex and The City, The SopranosGame of Thrones.

Un altro punto debole è l’incapacità di mantenere nel catalogo gli show più seguiti. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, The Office è la serie tv più guardata su Netflix, ma i suoi diritti sono di proprietà di NBC Universal, società che sta per lanciare il proprio servizio di streaming. Non a caso, The Office sarà rimossa da Netflix entro la fine del prossimo anno. Stessa sorte toccherà a Friends, che probabilmente finirà sulla piattaforma video di AT&T. Il sito re/code, inoltre, ha fatto notare che una buona parte dei 50 show più visti su Netflix appartengono ad altre media company.

Per rimediare, Netflix sta investendo miliardi di dollari in produzioni originali. Gli investimenti sono stati di 12 miliardi di dollari nel 2018, e saranno di 15 miliardi nel 2019. Di conseguenza, il suo debito è aumentato del 58% durante lo scorso anno e adesso si attesta sui 10,3 miliardi di dollari. Sempre nello stesso anno, gli utili sono stati di 1,2 miliardi di dollari.

Dunque, cosa potrebbe accadere a Netflix? Stephen McBride prevede che se il suo scenario fortemente pessimista si dovesse realizzare la valutazione dell’azienda passerebbe dai 165 miliardi di dollari attuali a 100 miliardi in soli due anni, con un calo del 40% del prezzo delle azioni.

Leggi anche: Cara Netflix, arriva BritBox: il “rivale” targato BBC e ITV

 

 

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