Classifiche

Doris scala la classifica dei miliardari italiani, Pessina supera Armani al terzo posto

Ennio e Massimo Doris sulla copertina di Forbes del dicembre 2018

 

Il patron di Mediolanum, Ennio Doris, continua la sua corsa tra gli italiani dotati dei maggiori patrimoni. Nella stessa classifica, Stefano Pessina, a capo di Walgreens Boots Alliance, supera Giorgio Armani e si porta al terzo posto (come già avevamo segnalato in un articolo dello scorso 12 novembre).

Sono alcune delle principali novità intercorse nell’ultimo mese all’interno della classifica in real time relativa alle persone più ricche del Pianeta elaborata da Forbes: la Forbes Realtime Billionaires.

Lo scorso mese Doris era entrato nella top ten piazzandosi al decimo posto in Italia con un patrimonio stimato di 3,3 miliardi di dollari. A fine novembre il creatore del gruppo Mediolanum ha ulteriormente allungato a 3,8 miliardi di dollari, salendo all’ottavo posto tra i più ricchi d’Italia. Merito soprattutto della corsa senza sosta delle azioni Banca Mediolanum (passate solo nell’ultimo mese da 7,66 euro ai 9,20 euro della chiusura di ieri), di cui il gruppo Doris detiene una quota di circa il 40%).

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Le prime due posizioni della classifica restano immutate rispetto al precedente aggiornamento, con in testa Leonardo Del Vecchio in possesso di un patrimonio stimato di 25,2 miliardi di dollari (al 37esimo posto nella classifica mondiale), seguito da Giovanni Ferrero con 21,8 miliardi (46esimo posto nel mondo).

Al terzo posto, come anticipato, nell’ultimo mese si è assistito al sorpasso di Stefano Pessina ai danni di Giorgio Armani.  Anche nel caso di Pessina l’incremento è da attribuire in via prioritaria all’exploit di Borsa del titolo Walgreens (di cui Pessina è il maggiore azionista con una quota del 16%). Il gruppo, attivo nella distribuzione di prodotti farmaceutici, è stato infatti al centro di indiscrezioni di mercato rilanciate inizialmente dall’agenzia Bloomberg secondo cui il fondo di private equity Kkr sarebbe stato pronto a mettere sul piatto complessivamente 70 miliardi di dollari per assicurarsi il controllo e mettere così a segno quello che è stato definito il più grande delisting della storia. Nell’ultimo mese il titolo, quotato al Nasdaq, è passato dai 55,8 dollari del 28 ottobre ai 60,11 dollari della chiusura di ieri.

Sostanzialmente immutate le altre posizioni all’interno della top ten: al quinto posto Massimiliana Landini Aleotti, seguita da Silvio Berlusconi, Augusto e Giorgio Perfetti, Ennio Doris, Paolo e Gianfelice Mario Rocca e infine Piero Ferrari.

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