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La nona donna più potente del mondo si dimette da ceo di IBM

Ginni Rometty Ceo IBM
Ginni Rometty si è dimessa il 30 gennaio 2020 dalle cariche di ceo e presidente di IBM. (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

Ginni Rometty, da tempo ai vertici di IBM e una delle donne d’affari più importanti del mondo, si dimette dalle cariche di presidente amministratore delegato della tech company all’età di 62 anni. La decisione è stata presa nella giornata di giovedì, a mercati chiusi, dopo una lunga dichiarazione piena di elogi da parte del cda di IBM. Al suo posto come ceo subentrerà Arvind Krishna, che sarà operativo dal prossimo 6 aprile, mentre James Whitehurst, attuale ceo di Red Hat, ne diventerà il presidente. Ma Rometty, secondo qunto riferito da Reuters, resterà nel consiglio d’amministrazione fino al termine dell’anno, quando si ritirerà definitivamente.

“Attraverso le sue molteplici esperienze nella gestione di attività commerciali in Ibm”, ha detto Rometty in una nota della società, “Arvind ha creato un track record eccezionale di trasformazioni audaci e risultati comprovati del business, ed è un leader autentico e guidato dai valori. Ha le qualità giuste per guidare IBM e i suoi clienti nell’era cloud e del software cognitivo”.

Secondo Forbes, Rometty è la nona donna più potente del mondo. Approdata sulla poltrona più alta di IBM nel 2012, ha lavorato nel gruppo per quasi 40 anni. Durante i suoi lunghi otto anni al vertice della società, IBM ha completato un totale di 65 acquisizioni. Fra questi spicca in assoluto l’acquisto di Red Hat, concluso per un totale di 34 miliardi di dollari. La più costosa nei 108 anni di attività della società. Ha riposizionato oltre il 50% del portafoglio di IBM, creato un business cloud da 21 miliardi di dollari e stabilito una leadership nell’intelligenza artificiale, nell’informatica quantistica e nella blockchain, settore nel quale, secondo Forbes, è tra le 50 aziende che stanno guidando questa rivoluzione tecnologica.

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