Innovation

La piattaforma italiana che dà alle aziende un rating di sicurezza sanitaria

Gianluigi Barretta, fondatore di Covidrisk (Foto di Stanziano Pasquale Alessandro)

Articolo tratto dal numero di agosto 2020 di Forbes Italia

Creare un ecosistema consapevole e responsabile dove aziende e ristoranti (e in generale tutte le attività) possono interagire in totale sicurezza fra di loro. Tutto questo è Covidrisk, la prima piattaforma italiana nata con lo scopo di rendere più agevole l’attuale fase di convivenza con il Covid-19.

Come sottolinea il suo fondatore Gianluigi Barretta, la società si propone come “punto d’incontro dove le normative nazionali e la prassi possono incontrarsi per trovare un miglior modo di essere liberi”. Un luogo dove, evidenzia Barretta, “sicurezza significa libertà”.

Anche per questo motivo, Covidrisk non è un’app di tracciamento, ma uno strumento che da una parte verifica se le aziende rispettano i requisiti di legge, e interviene laddove ci siano lacune, e dall’altra permette ai cittadini di recensire, dopo essersi registrati, le attività che si sono sottoposte al test della piattaforma. Ciò, evidenzia il team di Covidrisk, “può aiutare gli altri a effettuare delle scelte consapevoli e a intensificare il cosiddetto controllo sociale che è fondamentale in una situazione emergenziale come quella attuale”.

Covidrisk è stata realizzata da un team di ingegneri di Benevento, si occupa di operare una valutazione precisa del livello di esposizione al contagio in tutte quelle attività, private o pubbliche, che hanno riaperto o riapriranno presto al pubblico. E per farlo, la piattaforma si avvale della professionalità di esperti di valutazione e mitigazione del rischio, ingegneri, fisici, biologi, chimici e comunicatori scientifici – che si occupano anche di scrivere articoli informativi sul sito della piattaforma – alla quale si aggiunge un algoritmo inedito che incrocia tutte le normative vigenti e che dà la possibilità alle aziende di stilare una propria autovalutazione, in modo da verificare il relativo rischio legato al Covid-19. Questa autovalutazione è basata su una procedura che si divide in due fasi: l’analisi preliminare del rischio, dove il titolare dell’attività deve rispondere a una serie di domande guidate dall’algoritmo di Covidrisk e l’analisi di quali potrebbero essere gli interventi per diminuire il rischio Covid-19.

Dal punto di vista tecnico, è importante evidenziare tre aspetti. In primis che oltre a una piattaforma, il servizio sarà disponibile tramite app. Ad agosto, fanno sapere dalla società, dovrebbe essere scaricabile, seppure in una fase di sperimentazione, mentre a settembre arriverà la versione definitiva. In secondo luogo, che tutta l’attività verrà registrata su una piattaforma blockchain; e, infine, che i locali, previa autorizzazione dei gestori, saranno geolocalizzati su una mappa del sito e di conseguenza visibili.

Covidrisk, insomma, è una sorta di Tripadvisor della sicurezza sanitaria, dove il certificato rilasciato all’attività, un vero e proprio rating di sicurezza che il gestore può decidere di rendere pubblico o meno, può essere riassunto in cinque parole: questo locale è Covid-free.

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