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Si decide il futuro di Borsa Italiana: Lse in trattative esclusive con Euronext

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Vittorio Zunino Celotto – Getty Images

Il momento della svolta per la cessione di Borsa Italiana sembra essere arrivato. Come spiegato in una nota ufficiale, “Euronext e CDP Equity (“CDPE”, posseduta al 100% da Cassa Depositi e Prestiti) confermano di aver avviato negoziazioni in esclusiva con il London Stock Exchange Group plc (“LSEG”) per l’acquisizione del gruppo Borsa Italiana, insieme a Intesa Sanpaolo”.

Una notizia importante che giunge solamente qualche giorno dopo l’ufficializzazione di questa nuova cordata e che, di conseguenza, mette in secondo piano la concorrenza rappresentata dalle altre due cordate formate da Deutsche Borse e da Six, la società che gestisce la borsa di Zurigo.

Come evidenzia il comunicato diffuso questa mattina, anche se “non può esserci alcuna certezza che l’operazione venga portata a termine”, tuttavia, l’aggregazione proposta tra Borsa Italiana ed Euronext creerebbe un operatore leader nei mercati dei capitali dell’Europa continentale. Questo progetto di trasformazione posizionerebbe il nuovo gruppo per realizzare l’ambizione di proseguire nella creazione dell’infrastruttura dell’Unione dei mercati dei capitali in Europa, sostenendo al contempo le economie locali”.

Cessione Borsa Italiana: i ruoli di Intesa Sanpaolo e Cdp

“L’Italia, attraverso Borsa Italiana, diventerebbe il principale contributore in termini di ricavi del gruppo Euronext post aggregazione”, il Bel Paese “sarebbe presente con i propri rappresentanti italiani a livello della governance di gruppo di Euronext, fra gli azionisti di riferimento, nel Supervisory Board, nel Managing Board e nel College of Regulators (Collegio dei Regolatori) che vigila sulle attività del gruppo Euronext”.

Entrando nel merito dell’operazione, come già sottolineato dalla nostra redazione precedentemente, “qualora le trattative dovessero portare al completamento dell’operazione, CDP Equity e Intesa Sanpaolo entrerebbero a far parte dell’attuale gruppo di azionisti di riferimento a lungo termine di Euronext” attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato, con l’acquisizione da parte di CDPE di una partecipazione in linea con quelle detenute dai principali azionisti di riferimento di Euronext (si tratterebbe di circa l’8%, ossia la stessa quota analoga posseduta dal corrispettivo francese) e avendo inoltre un rappresentante nel Supervisory Board di Euronext”.

Inoltre, sottolinea Euronext, “un secondo candidato italiano verrebbe proposto come membro indipendente del Supervisory Board e diventerebbe il Presidente del gruppo risultante dall’aggregazione. Consob sarebbe invitata a far parte del College of Regulators (Collegio dei Regolatori) di Euronext, diventando parte dell’attività di supervisione dell’entità risultante dall’aggregazione, di pari passo con gli altri regolatori europei, con una presidenza a rotazione semestrale.

La governance del nuovo gruppo

Oltre ad aver evidenziato che “l’attività di vigilanza diretta di Borsa Italiana rimarrebbe invariata, consentendo a Consob e Banca d’Italia di continuare a regolare direttamente le attività di Borsa Italiana”, la nota ha anche rivelato che Borsa Italiana “manterrebbe le funzioni, la struttura e le relazioni attuali all’interno dell’ecosistema italiano, conservando la propria identità italiana e i suoi punti di forza”.

Entrando nel merito della governance, invece, “il ceo italiano di Borsa Italiana (Raffaele Jerusalmi) entrerebbe a far parte del Managing Board di Euronext, il ceo di MTS (Fabrizio Testa) si unirebbe al Managing Board esteso, insieme agli altri leader delle grandi business unit e delle principali funzioni centrali di Euronext, assumendo responsabilità dell’attività di fixed income trading per l’intero gruppo”.

La formazione del nuovo gruppo, inoltre, “rafforzerebbe Borsa Italiana quale principale piazza finanziaria per la quotazione e il trading in Italia e continuerebbe a sviluppare i suoi programmi per facilitare l’accesso al finanziamento azionario per le imprese, con un’attenzione specifica alle pmi. Le attività chiave e le funzioni centrali del nuovo gruppo avrebbero sede a Milano e Roma. MTS, attivo nei mercati interdealer, Dealer-to-Client e Repo, soprattutto per i Titoli di Stato europei, con focus sui mercati italiani, diventerebbe il Centro di Eccellenza Europeo del gruppo per il trading a reddito fisso. Cassa di Compensazione e Garanzia S.p.A. (“CC&G”) sarebbe la clearing house all’interno del gruppo risultante dall’aggregazione e diventerebbe un pilastro fondamentale della strategia post-trade del gruppo Euronext risultante dall’aggregazione”.

Infine – conclude il comunicato di Euronext – “Monte Titoli S.p.A., il Depositario Centrale di Titoli italiano (“CSD”), che offre servizi di emissione, regolamento e custodia, diventerebbe il più grande CSD del gruppo Euronext, e dunque uno dei principali contributori per il raggiungimento degli obiettivi di CSD di Euronext. La leadership dell’area Finanza del Gruppo verrebbe stabilita a Milano. Euronext si impegna a mantenere un rating creditizio investment grade e la sua struttura finanziaria solida. La potenziale operazione verrebbe finanziata attraverso un mix di: liquidità attualmente disponibile, nuovo debito e nuova equity attraverso un aumento di capitale riservato a CDPE e Intesa Sanpaolo e di un’emissione riservata per gli azionisti di Euronext.

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