Innovation

Non solo aspirapolvere, Dyson investe 3 miliardi sulla robotica e sull’intelligenza artificiale

Sir James Dyson, fondatore di Dyson
Sir James Dyson, fondatore di Dyson

Un piano di investimenti da 2,75 miliardi di sterline (circa 3 miliardi di euro) in robotica, machine learning, prodotti intelligenti, motori di nuova generazione, connettività e scienze dei materiali. È la strategia annunciata da Dyson, il gigante degli elettrodomestici che punta a raddoppiare il proprio portafoglio di prodotti e a entrare in nuovi settori entro i prossimi cinque anni.

Gli investimenti si concentreranno su Regno Unito, Singapore e Filippine. “Continuare l’espansione delle nostre attività in questi Paesi è fondamentale per il nostro sviluppo”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Dyson, Roland Krueger. “È il momento di investire in nuove tecnologie, che garantiranno le prestazioni e la sostenibilità dei nostri prodotti, a vantaggio dei clienti. Nei prossimi cinque anni amplieremo le attuali categorie di prodotto ed entreremo in campi completamente nuovi per l’azienda”.

Le batterie Dyson

Uno dei nodi fondamentali del programma di Dyson è la commercializzazione delle batterie a stato solido, al momento in fase di sviluppo negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Giappone e a Singapore. Una tecnologia che l’azienda aveva iniziato a sviluppare in funzione di un progetto – ora abortito – per costruire un’auto elettrica. Dyson è convinta che la batteria a stato solido garantirà un immagazzinamento dell’energia più sicuro, pulito, duraturo ed efficiente rispetto alle alternative oggi disponibili.

Nei piani di Sir James Dyson – ottava persona più ricco d’Inghilterra con un patrimonio stimato da Forbes di 6,7 miliardi di dollari – anche le aperture di un nuovo quartier generale e di un centro di produzione avanzata a Singapore. Ad accompagnarle anche l’espansione delle strutture di ricerca e sviluppo e dei laboratori, oltre a un nuovo programma di ricerca universitaria per lo sviluppo dei prodotti.

Se gli investimenti a Singapore riguarderanno soprattutto il machine learning e la robotica, quelli nelle Filippine saranno concentrati sullo sviluppo di software, con la creazione di un nuovo hub ad Alabang. L’hub si baserà sullo stabilimento già esistente a Calamba, che produce ogni anno 13 milioni di motori digitali e impiega 600 persone.

Quanto al Regno Unito, gli investimenti riguarderanno le attività legate a robotica avanzata e intelligenza artificiale nell’Hullavington Airfield Campus. A Hullavington si trova una delle due sedi del Dyson Innovation Campus, un istituto fondato per creare tecnologie e prodotti innovativi. I due campus impiegano oggi più di 4mila persone. Gli investimenti su questa struttura dovrebbero portare a nuove ricerche in diversi campi di studio, tra i quali prodotti sostenibili per ambienti interni.

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