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L’anno zero di algoWatt, la green tech company che punta all’economia sostenibile

Articolo tratto dal numero di dicembre 2020 di Forbes Italia. Abbonati

Cambiare per crescere e trasformarsi per cogliere le nuove opportunità di mercato. È attorno a queste idee che è nata a marzo algoWatt, la green tech company che unisce al suo interno l’esperienza e la forza di due realtà distinte come TerniEnergia e Softeco. Costituito in un momento delicato per tutta l’imprenditoria italiana, a causa della crisi sanitaria ed economica innescata dalla pandemia da coronavirus, il gruppo guidato dal presidente e ceo Stefano Neri è attivo nella progettazione, sviluppo e integrazione di soluzioni per la gestione sostenibile e socialmente responsabile dell’energia e delle risorse naturali. Il suo nuovo modello di business punta su soluzioni digitali per l’economia sostenibile e sulla digital transformation ed è basato prevalentemente su soluzioni as-a-service.

Stefano Neri, Ceo di algoWatt

Insomma, un vero e proprio ‘anno zero’ per la società quotata sul mercato telematico azionario di Borsa Italiana. Un punto da cui ripartire per proporsi “come una nuova realtà dinamica e innovativa, con nuove infrastrutture tecnologiche e professionalità di alta specializzazione”, rivela lo stesso Neri. Ma non solo. “La nuova anima green tech della società”, aggiunge, “rispecchia la nostra volontà di ricoprire un ruolo da protagonisti in settori a più alto valore aggiunto, di creare valore attraverso il contenuto tecnologico del business e di avere prospettive di crescita più consistenti e un maggiore riconoscimento da parte del mercato e degli investitori”.

Resilienza e sguardo verso il futuro sono, quindi, le due parole chiave che meglio rappresentano l’attuale trasformazione identitaria di algoWatt che, come sottolinea lo stesso Neri, “accompagna i cambiamenti di scenario dei settori industriali e del concetto di sostenibilità”.

Il nuovo core business, accompagnato da un processo di alienazione degli asset ambientali e fotovoltaici, è caratterizzato, infatti, da attività imperniate su tecnologia e digitale e da una struttura organizzativa snella e scalabile. Ciò ha consentito di ridurre i fattori capital intensive, tipici delle utility operanti nel settore energetico, e di valorizzare talenti, competenze e approcci innovativi. Le attività si articolano per circa il 90% in progettazione e sviluppo software, prodotti e soluzioni per i settori energy e smart cities, utility e industria, mobilità, e per la parte restante in attività di operation & maintenance evoluta di impianti di energie rinnovabili e ambientali.

E le opportunità offerte dal settore di riferimento identificato dal turnaround industriale dell’azienda italiana, sono senza dubbio immense. Lo dimostra l’attenzione sempre più costante dell’Unione europea verso queste tematiche, sfociata nella realizzazione del Green New Deal, la risposta comunitaria all’emergenza dei cambiamenti climatici che sancisce il raggiungimento della neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050. All’interno trovano spazio i concetti di “urban energy” e “mobilità elettrica”, due tra le questioni più importanti che nell’ultimo periodo stanno prendendo sempre più piede anche nelle azioni politiche dei governi. “I fabbisogni dei territori in materia di smart mobility e di tecnologie strategiche applicata alle smart cities stanno aumentando in maniera esponenziale”, dichiara il direttore generale di algoWatt, Massimo Mannori. “I tassi aggregati di crescita degli investimenti attesi al 2030 in infrastrutture e piattaforme di gestione della urban energy e della e-mobility sono tutti a doppia cifra. In Europa entro dieci anni, verranno venduti circa sei milioni di veicoli elettrici o ibridi, mentre i target di riduzione dei gas serra impongono investimenti continentali per circa 10mila miliardi di euro nello stesso periodo”.

In questo contesto, quindi, la società, che conta oltre 100 clienti di elevato standing, sette sedi in Italia e oltre 200 dipendenti, avrà un ruolo ben preciso: essere da una parte un integratore di soluzioni e di provider di tecnologie proprietarie, hardware e software, in grado di abilitare l’efficienza energetica in ambito produttivo, distributivo e residenziale e, dall’altra, affiancare tutti gli attori della mobilità sostenibile per costruire piattaforme digitali di servizi integrati e on-demand, che permettano di offrire un’esperienza di viaggio migliore e più green. E per farlo si servirà inevitabilmente dell’esperienza del suo centro di ricerca, sui progetti del quale algoWatt investe ogni anno circa il 10% del fatturato. È proprio dal segmento r&i che arrivano i flussi di innovazione e i nuovi prodotti per le tre business unit – Green energy utility, Green enterprise & city e Green mobility – che operano in prima linea come interfacce per i più importanti player dell’industria energetica, dell’Ict, dei trasporti e dell’ambiente.

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