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Armani, sette minuti di pura bellezza per una sfilata in omaggio alla sua Milano

Armani

Una collezione atemporale, perchè le stagioni non hanno senso nel mondo dell’alta moda. Una collezione “In Omaggio a Milano”, per celebrarne l’eleganza e lo charme, la qualità della vita e il fascino che il mondo riconosce alla capitale industriale d’Italia. Con quel rispetto e quell’affetto di chi proprio a Milano ha trovato successo, fama, entusiasmo per il suo lavoro.

Giorgio Armani riassume così i temi e le emozioni della collezione Armani Privè presentata ieri sera sulla piattaforma online della haute couture parigina, con un video girato a Palazzo Orsini, la magnifica residenza settecentesca che il grande stilista ha acquistato per la Giorgio Armani SpA nel 1996, sede dell’atelier d’alta moda della maison. Doveva sfilare a Milano ma la pandemia ha imposto altre scelte, per prima quella del canale digitale ed ecco allora Armani approdare sul calendario parigino, l’unico al mondo di importanza assoluta, dove convergono tutti i brand del superlusso.

Sette minuti per bellezza, sogno, perfezione. Luci e colori dell’alta moda, prodigio di mani e di cuori, di sapienza sartoriale e di estro creativo. Quello insuperabile e rigoroso di Giorgio Armani che ha presentato la collezione Giorgio Armani Privè col tocco magico della sua maestria e il lavoro eccelso dell’atelier milanese. Primeggia come sempre Armani, maestro di leggerezza e di fluidità, con abiti di carattere ma romantici, con giacche e pantaloni preziosi per il giorno, buoni anche dice lui “per andare al consiglio di amministrazione”, e abiti da sera che sono una meraviglia, come cristalli o quadri d’autore. “Volevo sfilare questo Privè che rappresenta l’eccellenza del mio atelier milanese dal vivo ma le condizioni della pandemia non lo hanno permesso”, spiega Giorgio Armani, in formissima e sempre concentrato sul suo lavoro, “e allora eccomi online nel calendario parigino con questo video emozionante nelle sale di Palazzo Orsini, in via Borgonuovo 11. I miei abiti in queste stanze settecentesche mi hanno fatto intitolare questo Armani Privè come Omaggio a Milano”.

Giorgio Armani loda la città che lo ha accolto giovanissimo e lanciato nell’universo del fashion e reso il più grande degli stilisti perché “Milano può essere una città di eleganza, esprime pacatezza, sta a parte, per questo è un’isola nel mondo. Una città di un’eleganza non esibita ma profonda. Qui mi sento sempre sicuro”.

    Armani
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Lo stilista nel disegnare questa collezione ha sentito che le donne hanno sempre più voglia di abiti gentili e leggeri, sottili ma di carattere come certe giacche couture con le spalline insellate e perfette, senza alcuna supponenza, come i revers gioiello, la rosa di organza che spunta dall’abito da sera sinuoso, le corolle di tulle sul velluto, il blu Klein dell’abito di tulle corteccia per il quale sono serviti 150 metri di tessuto. Prodigi di un atelier che lavora per le signore raffinate e ricche che ambiscono ad aver nel loro guardaroba l’esclusività dell’Armani Prive’. “Nonostante il periodo certo non facile”, racconta Giorgio Armani, “abbiamo sempre lavorato e la signora Luciana Pasquon che dirige l’atelier e si occupa dei desideri delle clienti ha potuto aiutare nelle scelte anche col lavoro on line. Il Medio Oriente ci ha premiato, le principesse saudite continuano a sposarsi!”. E gli ottomila dipendenti di Giorgio Armani lo ringraziano.

 

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