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Cessione Chelsea: chi sono i possibili pretendenti e perché i ricchi proprietari sportivi americani sono i favoriti

Neanche il tempo di festeggiare l’accesso ai quarti di finale di Champions League che, oggi, il Chelsea si trova davanti a uno dei più importanti crocevia della sua storia. Quello che potrebbe scrivere definitivamente la parola fine all’era di Roman Abramovich, che ha deciso di mettere in vendita il club, a causa dei suoi rapporti con Putin e dello scoppio della guerra in Ucraina.

Chelsea, scadono i termini per le offerte formali

Oggi, infatti, venerdì 18 marzo, sarà l’ultimo giorno disponibile per presentare un’offerta formale per acquisire il Chelsea. Un processo che, ovviamente, richiederà alcune settimane, anche se l’acquisizione più veloce si è verificata in 10 giorni, secondo quanto rivelato a Forbes dall’amministratore delegato della Premier League Richard Masters. Un arco temporale che il governo britannico vorrebbe rispettare sia per dare certezze e stabilità al club e ai tifosi, sia per “liquidare” Abramovich, anche lui finito nel mirino delle sanzioni dell’Ue. D’altronde, come confermato da una fonte governativa a Forbes, la nuova licenza potrebbe essere concessa nel giro di pochi giorni.

Quindi, anche se nella sua lettera di addio il miliardario russo aveva dichiarato che la cessione non sarebbe stata immediata e avrebbe seguito “il giusto iter”, tuttavia potrebbe non essere così. Ciò non significa però che varrà il principio del miglior offerente. Perché, spesso, non è sinonimo di sicurezza.

Aspetto fondamentale per i legali del Chelsea del The Rain Group, che potrebbero decidere di presentare al governo britannico e alla Premier League un unico candidato e non una shortlist di nomi. Risparmiando così tempo e denaro, che in questo momento manca alle casse del club (visto che la liquidità operativa è limitata).

Proprio per questi motivi, i ricchi proprietari americani, già conosciuti in passato per operazioni simili, potrebbero essere i favoriti. “Quello che la Premier League [non] vuole fare è indagare su 20 persone”, ha detto a Forbes Kieran Maguire, docente di finanza del calcio presso l’Università di Liverpool. “Significherebbe che dovrebbero assumere 20 gruppi di avvocati e contabili per eseguire i controlli dei precedenti. Uno dei vantaggi dei gruppi statunitensi è senza dubbio il fatto che sanno cosa fare, perché già l’hanno fatto”.

Chelsea in vendita: chi sono i potenziali acquirenti

Secondo quanto evidenziato dalla Bbc, invece, sono già diversi i soggetti che hanno bussato alle porte del Chelsea e che hanno presentato un’offerta formale. Tra cui spiccano:

  • la cordata rappresentata dal duo svizzero-americano formato da Hansjoerg Wyss (attivo nel settore farmaceutico e con un patrimonio secondo Forbes di 5,1 miliardi di dollari) e da Todd Boehly, già proprietario di quote nei Los Angeles Lakers e Los Angeles Sparks di basket e dei Los Angeles Dodgers di baseball, nonché ceo e presidente della società d’investimenti privati Elridge Industries. Boehly, tra l’altro, aveva provato ad acquisire il Chelsea nel 2019
  • L’uomo d’affari britannico Nick Candy, sostenuto anche da Gianluca Vialli, co-proprietario di Tifosy, una società di fusioni e acquisizioni per il settore del calcio. “Sono orgoglioso e mi sento molto privilegiato nel sostenere l’offerta di Candy per acquistare il Chelsea”, ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport l’ex attaccante di Juventus e Chelsea. “Se l’offerta sarà quella giusta, cercheremo di essere i migliori custodi possibili del club”.
  • La famiglia Ricketts (che vanta un patrimonio secondo Forbes di 5 miliardi di dollari), proprietaria della squadra della Major League Baseball dei Chicago Cubs (al 22esimo posto della classifica dei 50 team sportivi con la maggiore valutazione al mondo con un valore di 3,6 miliardi di dollari). “In qualità di operatori di lunga data di un’iconica squadra sportiva professionistica, la famiglia Ricketts e i loro partner comprendono l’importanza di investire per il successo in campo. Rispettando le tradizioni del club, dei tifosi e della comunità”, ha dichiarato due giorni fa in una nota la famiglia.

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