Amplifon
Leader

Amplifon punta sulla digitalizzazione per personalizzare sempre di più i suoi servizi per l’udito

Articolo tratto dal numero di febbraio 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

L’Italia è la seconda potenza manifatturiera d’Europa, nonché sede di tantissime piccole e medie imprese di portata globale, le cosiddette multinazionali tascabili. Il Paese è invece ancora un po’ carente di grandi realtà di caratura internazionale, in particolare in posizioni di leadership. Tra le eccezioni c’è Amplifon, azienda fondata a Milano nel 1950 e ormai da anni numero uno al mondo nei servizi e nelle soluzioni per l’udito. Uno status ulteriormente consolidato negli ultimi sette anni, con un fatturato annuo raddoppiato da poco più di un miliardo di euro (2015) a oltre due miliardi (previsione 2022, i risultati saranno resi noti il 1 marzo).

Una realtà internazionale

Amplifon è presente in 25 paesi attraverso oltre 9.200 centri specializzati e circa 18.600 dipendenti e collaboratori. È leader nel retail con una quota di mercato del 12% in un settore molto frammentato. La società opera in un mercato erroneamente percepito come old economy, probabilmente perché rivolto alla popolazione over 60. Tuttavia, si tratta di un luogo comune perché proprio i senior sono sempre più attenti alla tecnologia.

Altro che vecchi!

Secondo un’indagine Ipsos, i senior italiani sono inseparabili dal proprio smartphone (76%) e primeggiano per l’uso dei social network (il 76% ha almeno un account). È chiaro, dunque, un rapporto di forte intimità con la tecnologia: per il 78% permette di semplificare la vita, per l’83% di fare cose che prima non riuscivano a fare.

Le soluzioni digitali

Questi fattori caratterizzano l’attuale percorso di Amplifon, che fa leva sul digitale per costruire un’esperienza unica e personale. Ad esempio, grazie alla Amplifon App, è possibile personalizzare i profili di ascolto dei dispositivi acustici di nuova generazione o ricevere un’assistenza continua e personalizzata da parte del personale del proprio negozio, ovunque ci si trovi. Inoltre l’applicazione permette di verificare le statistiche di utilizzo del dispositivo e ricevere suggerimenti personalizzati su come utilizzarlo al meglio.

A conferma di questo trend, Amplifon ha lanciato una nuova divisione, AmplifonX, interamente dedicata al software design e alla creazione di soluzioni digitali, che fa leva su 150 milioni di investimenti netti nel biennio 2022-2024 e su un team di oltre 60 talenti digitali, con la prospettiva di un incremento nell’organico nei prossimi due anni.

“La nostra visione”, spiega Enrico Vita, ceo di Amplifon, “è quella di fare leva sulle tecnologie digitali, in primis le capacità di connessione e di comunicazione di dati delle nuove generazioni di dispositivi acustici, per innovare il servizio che offriamo a chi si rivolge ad Amplifon e per raggiungere concretamente due obiettivi per noi molto importanti: conoscere sempre meglio i nostri clienti tramite l’utilizzo dei dati e personalizzare ed arricchire ancor di più l’esperienza con nuovi servizi”.

Gli apparecchi ricaricabili

Amplifon dimostra come gran parte dell’innovazione in questo settore risieda nel servizio offerto per migliorare la qualità della vita delle persone. Ma negli ultimi anni ci sono stati rinnovamenti anche nel prodotto, uno su tutti l’introduzione degli apparecchi ricaricabili.

Aumentando la penetrazione nel mercato e l’utilizzo di dispositivi acustici ricaricabili si limita l’uso e lo smaltimento di batterie usa e getta, per risparmiare oltre 200 milioni di batterie all’anno entro il 2023. Questo calcolo si basa sulla stima di un ciclo di vita di circa cinque anni per un device acustico non ricaricabile, prevedendo, in media, la sostituzione della batteria ogni cinque giorni, con un consumo di 73 batterie l’anno.

Nel solo 2021, Amplifon ha contribuito al risparmio di circa 131 milioni di batterie che altrimenti sarebbero state utilizzate dai clienti, di cui quasi 57 milioni grazie ai dispositivi ricaricabili venduti nell’anno. La percentuale di apparecchi acustici, che è possibile ricaricare, venduti sul totale è in costante crescita. A fine 2022 sono stati oltre il 50%, rispetto a circa il 30% del 2019.

Inoltre, tra le misure a favore dell’economia circolare, alcuni Paesi nei quali è presente Amplifon, tra cui l’Olanda, stanno progressivamente fornendo i negozi di punti di raccolta per le batterie usate dai clienti per i loro dispositivi acustici non ricaricabili, garantendone il corretto riciclo. L’impatto principale di questa misura riguarda la riduzione dei rifiuti prodotti, oltre che il consumo di energia elettrica.

Altre pratiche virtuose

Un altro obiettivo di sostenibilità fissato dall’azienda è incrementare l’utilizzo di energia elettrica rinnovabile certificata ad almeno il 70% nei consumi di uffici e negozi diretti entro la fine del 2023, evitando la relativa emissione di CO2. Nel 2021, la quota di elettricità rinnovabile acquistata è salita al 30% grazie agli approvvigionamenti 100% green presso le sedi in Germania, Olanda, Italia, oltre che presso il global headquarter di Milano, e parzialmente in Australia, Svizzera, Portogallo e Regno Unito. Ciò ha permesso di evitare circa 4.400 tonnellate di CO2 che altrimenti sarebbero state computate nelle emissioni totali. Per l’anno 2022, si è raggiunto un ulteriore aumento della percentuale di elettricità rinnovabile certificata grazie ai nuovi contratti di fornitura stipulati in Francia e Spagna, che garantiranno così un’ulteriore riduzione delle emissioni indirette associate all’acquisto di energia elettrica da parte dell’azienda.

La gestione delle risorse umane

Per una realtà retail e di servizio come Amplifon, una delle chiavi del successo sono le persone. La società si impegna a supportare il benessere e la crescita dei propri talenti, promuovendo un ambiente di lavoro equo e inclusivo ma anche una strategia di formazione incentrata sull’aggiornamento continuo delle competenze. Alcuni numeri sono sufficienti per rendere l’idea dell’impegno dell’azienda in questo senso: oltre il 70% di dipendenti donne, un’età media intorno ai 39 anni, 90 diverse nazionalità rappresentate e circa tre giorni di formazione l’anno per ciascun dipendente.

Un impegno recentemente riconosciuto anche dal Top Employers Institute, che ogni anno conferisce la certificazione Top Employer alle imprese che eccellono nella gestione delle risorse umane, riconosciuta ad Amplifon per il secondo anno consecutivo per l’intera Europa – in particolare per Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo e, dal 2023, anche per Olanda, Stati Uniti e Nuova Zelanda.

“Ho la fortuna”, conclude Vita, “di guidare un gruppo di persone di talento, che condividono valori estremamente semplici ma anche molto forti, che perseguono un progetto con la passione per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi e soprattutto che hanno il piacere di lavorare insieme con le giuste dinamiche di team”.

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