Jennifer Garner non è solo una delle più grandi star di Hollywood, ma una leader nel settore dell’agricoltura sostenibile: è la co-fondatrice di Once Upon a Farm. Fin da ragazza è stata una grande lavoratrice e ha avuto grande successo con la serie tv Alias, dove interpretava un’agente della Cia. “Sono cresciuta con un’educazione molto severa. Sono nata a Houston, in Texas, e la mia famiglia si è trasferita a Charleston, in West Virginia, quando avevo tre anni”, racconta. “Mio padre era un ingegnere chimico e mia madre un’insegnante. Erano metodisti ed educarono me e le mie sorelle secondo uno spirito conservatore e un’etica lavorativa molto dura”.
Jennifer ha studiato chimica alla Denison University di Granville, in Ohio, ma poi ha cambiato e ha scelto il teatro, rendendosi conto di avere talento. “Studiavo teatro e recitazione, mi impegnavo tantissimo. Andai nel Connecticut per un periodo, per frequentare teatri e scuole molto buoni, e mi laureai in belle arti nel 1994. Ottenevo ruoli a teatro, ma i soldi non bastavano mai e per mantenermi lavoravo come bigliettaia o come tuttofare sul palcoscenico, aiutando a costruire i set. Tutto questo mi rese molto pratica e mi fece capire che dovevo considerare il lavoro da attrice come una professione. Ovvero: dovevo essere pagata decentemente per riuscire a mantenermi. Dal teatro passai alla tv e sfondai trasferendomi a New York”.
Garner lavorava come hostess in un ristorante dell’Upper West Side e intanto accettava parti in serie tv, come Law & Order. “Per fortuna il successo arrivò presto, perché non so per quanto sarei riuscita ad andare avanti così”, ricorda. “Di sicuro la vita dell’artista è molto dura”. Jennifer lo sa anche perché è stata sposata con due artisti: Scott Foley, che ha recitato con lei della serie tv Felicity, e Ben Affleck, da cui ha divorziato nel 2017 e con cui ha tre figli. Nel mezzo, una relazione con il co-protagonista di Alias Michael Vartan. Dal 2018 frequenta l’imprenditore americano John C. Miller, avvocato della Stanford University e amministratore delegato di CaliBurger e di CaliGroup. Al momento Jennifer è nella serie Apple+ The Last Thing He Told Me, che racconta lo scandalo di un’azienda tecnologica, del cui team faceva parte il suo compagno (Nikolaj Coster-Waldau, star del Trono di Spade), misteriosamente scomparso. La serie è prodotta da Reese Witherspoon e dalla sua casa di produzione Hello Sunshine.
Nel 2024 Jennifer sarà ancora l’assassina Elektra di Deadpool 3, con Ryan Reynolds e Hugh Jackman. “Anche se sono molto impegnata nel cinema, non trascurerò mai il mio lavoro come imprenditrice”, dice. “Ci tengo a diventare una leader dell’innovazione nell’agricoltura sostenibile”. Once Upon a Farm è stata fondata dagli imprenditori di San Diego Cassandra Curtis e Ari Raz per creare cibo sostenibile per neonati. Jennifer è entrata nella società con la fattoria della sua famiglia e con un altro co-fondatore, John Foraker, nel 2017. Da allora ha cercato di far espandere il brand, a cui si è dedicata maggiormente durante la pandemia. Ora i suoi prodotti hanno raggiunto anche i supermercati Whole Foods Market. Tra i primi investitori ci sono state le società di venture capital Cambridge Companies, S2G Ventures, Beechwood Capital e Harbinger Ventures Group.
Lei è considerata un’eroina nel mondo agricolo, dato che ha deciso di salvare la fattoria di sua madre.
La fattoria, in principio, apparteneva solo a lei. Era a Locust Grove, in Oklahoma. Poi il business dell’agricoltura ha attraversato una profonda crisi, perciò ho deciso di agire in prima persona per salvare una comunità. Ho deciso di dare vita a una fattoria sostenibile, per seguire i miei principi e perché sapevo che era il futuro.
Come ha fatto?
Ho fatto ricerca, ho lavorato io stessa con le mani nella terra, ho passato del tempo nella fattoria, ma, soprattutto, mi sono affidata a esperti. Io sono il volto dell’azienda e miro a portare il nostro brand in tutto il mondo.
Qual è la sua visione?
Considero questo lavoro una missione. Voglio diffondere una mentalità verde nel fare imprenditoria, che comprenda aiutare le comunità, per un mondo più egualitario e migliore.
Quali sono i vostri prodotti di punta?
Abbiamo ottime zucche e mirtilli, campi di piselli e segale, una colonia di api e tanti girasoli. Ma la nostra forza sono i contadini e gli agricoltori che vivono nella fattoria e ogni giorno si impegnano a rendere i nostri prodotti ancora più buoni e salutari. Con loro realizziamo video sia per presentare i nostri prodotti che per dare consigli per coltivare frutta e verdura.
Da dove nasce la sua passione per l’agricoltura?
Mia madre era cresciuta in una fattoria e ci ha sempre insegnato il valore dei prodotti della terra. Voleva che io e le mie sorelle fossimo connesse a quello che coltivava nell’orto e spesso mangiavamo i prodotti che venivano da lì. Erano freschi e sani e non avevamo bisogno di altro. Mia madre cucinava per noi perché voleva essere sicura di quello che mangiavamo, voleva che crescessimo sane. Per questo so valutare anche i nostri prodotti per neonati e bambini. Gli ingredienti sono chiari e semplici, tutti descritti nei minimi dettagli e naturali.
Da tempo supporta Save The Children. Di recente ha creato una partnership tra l’organizzazione e Once Upon a Farm.
Con la campagna A Million Meals ci siamo impegnati a garantire un milione di pasti ai bambini in comunità povere entro il 2024. Supportiamo l’educazione dei bambini e programmi di nutrizione. Voglio creare un’agricoltura sostenibile per un futuro migliore che parta dal principio, dai bambini. E intendo diffondere messaggi e campagne di educazione che ispirino gli adulti a cambiare le loro abitudini e il loro modo di fare impresa, non basandosi solo sul profitto.
Ha attuato anche una politica di etichette e imballaggi ‘verdi’ con la collaborazione con di Clean Label Project.
Il Clean Label Project è un nostro partner no-profit che esegue oltre 400 test per assicurarsi che non ci siano tossine industriali, come metalli pesanti, nei materiali. A novembre 2022 abbiamo vinto il Clean Label Project Purity Award e abbiamo ottenuto la Clean Label Project Pesticide-Free Certification.
Ci sono posti che l’hanno ispirata particolarmente per le sue politiche si sostenibilità?
Girando The Last Thing He Told Me a Sausalito, a San Francisco e nella Bay Area, sono rimasta colpita da quanto qui siano forti il senso di comunità e l’agricoltura sostenibile. Sono stata affascinata da aziende come Salesforce, che ha creato un parco e giardino pensile nella sua sede e promuove campagne per proteggere l’ambiente, dai numerosi farmers market, tra cui il più noto è quello del Ferry Building. Poco distante si trova Hotel 1 San Francisco, nella zona dell’embarcadero. È un santuario di sostenibilità, arredato con piante vere. C’è anche un ristorante, il Terrene, dove lo chef usa prodotti locali e stagionali freschi, tra cui quelli coltivati nel suo orto sul tetto, dove esiste una colonia di api. La scena delle startup dell’agricoltura sostenibile è incredibile a San Francisco e nella Silicon Valley. Dal 12 al 14 settembre in città si svolgerà Dreamforce 2023, la manifestazione di Salesforce che riunisce la comunità tecnologica di tutti i settori e da tutto il mondo: scienziati, filosofi, imprenditori, artisti. Punti d’incontro per questa comunità sono l’Hyatt Regency San Francisco Downtown Soma, che, dopo una ristrutturazione da 70 milioni durante la pandemia, collabora ora con MindClick per portare un nuovo approccio alla sostenibilità nel settore alberghiero (MindClick è un’azienda tecnologica che valuta l’impatto ambientale e sociale dei prodotti e degli edifici, ndr), e il Four Seasons San Francisco, da tempo impegnato nella tutela dell’ambiente. Il suo ristorante Mkt ha un menù californiano focalizzato sulla sostenibilità degli ingredienti, tutti locali, che arrivano dalle fattorie dei dintorni. Tutta la zona di Sonoma e Napa, dove si producono eccellenti vini, sono allo stesso modo concentrate sulle migliori soluzioni per un’agricoltura sana e sostenibile. Come leader in questo settore, sento di dover esplorare tutte le migliori soluzioni innovative.
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