bugie finanziarie
Strategia

Il 39% degli italiani dice almeno una bugia legata al denaro ogni mese

Quella del denaro è una tematica delicata, sulla quale in Italia persistono ancora alcuni tabù e che spesso implica comportamenti non convenzionali. Una nuova ricerca di Trustpilot, piattaforma di recensioni a livello globale, offre un’interessante panoramica sulle abitudini finanziarie degli italiani, indagando sui loro comportamenti.

Quali sono le bugie più frequenti legate al denaro?

Secondo lo studio, il 39% degli italiani tende a dire tra una e cinque bugie al mese in ambito finanziario. Un’abitudine frequente è quella di mentire su quanto si è speso per qualcosa, affermando di aver speso meno di quanto si è speso effettivamente (15%), seguita dal voler evitare di controllare il saldo bancario (13%).

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Il 12% degli italiani sostiene di avere meno soldi di quelli che si hanno, mentre il 10% preferisce mentire sul prezzo di qualcosa che si è comprato per vantarsi di aver fatto un affare. C’è poi chi dice una bugia sui soldi spesi, affermando di aver speso più della cifra effettiva (9%), chi invece vuole mantenere segreto al partner l’ammontare dei propri risparmi (8%).

Sono diversi i motivi che portano ad adottare questo comportamento. Tra questi c’è il voler evitare discussioni (22%), la pressione (16%), il sentirsi in colpa e in imbarazzo (14%). Il 28% degli italiani ha inoltre dichiarato che il numero di bugie finanziarie è aumentato negli ultimi due anni a causa della crisi del costo della vita.

Come emerge dalla ricerca raccontare bugie legate al denaro può avere dei risvolti negativi, come i litigi in ambito familiare (11%), la perdita della fiducia di qualcuno (10%), discussioni con gli amici (9%) e, non ultimo, la perdita di ulteriore denaro (9%) o addirittura azioni legali (5%). Proprio per questo e per evitare ulteriori malintesi, il 54% degli intervistati ha ammesso di essere incline a evitare attivamente le conversazioni sul denaro con altre persone.

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Le relazioni interpersonali

La trasparenza in ambito finanziario è fondamentale per mantenere la relazione con il proprio partner per il 69% degli italiani, mentre il 78% di loro afferma di essere completamente aperto con il compagno riguardo alle finanze.

C’è poi chi a causa di questioni finanziarie è stato costretto a interrompere la relazione con il partner (il 14%). Dalla ricerca emerge la propensione degli italiani a tenere segrete informazioni di tipo finanziario: il 31% dei partecipanti ha riferito che qualcuno della propria sfera personale ha tenuto questo comportamento. Tra questi vengono indicati i genitori (25%), gli amici (25%), fratelli/sorelle (22%), ex partner (19%) e partner attuali (17%).

Risparmio e gestione del denaro

Il 34% ha dichiarato di preoccuparsi per il proprio futuro finanziario, mentre il 30% ha ammesso di fare fatica a mettere i risparmi al primo posto e di riuscire a bilanciare correttamente le proprie spese. Quando si tratta di trovare servizi e strumenti professionali per gestire le proprie finanze, il 36% ha affermato di rivolgersi a siti e app di enti bancari, il 19% accetta consigli da famigliari e amici.

E ancora c’è chi decide di informarsi tramite giornali e siti di notizie (18%), chi invece preferisce affidarsi a piattaforme di recensioni come Trustpilot (14%), mentre solo il 9% ha dichiarato di cercare informazioni sui social per questo specifico ambito.

“Le conversazioni riguardo al denaro non sono mai state facili e socialmente è un tema divisivo, specialmente nell’attuale situazione economica. Alcuni sentono il bisogno di esagerare la propria situazione per impressionare gli altri, altri sono imbarazzati dalla propria condizione finanziaria, mentre altri semplicemente non vogliono affrontare la realtà della loro situazione”, afferma Giacomo Bettazzi, marketing manager di Trustpilot Italia.

“Ma mentendo ai propri cari – o addirittura a sé stessi – ci si potrebbe trovare in difficoltà, quindi è davvero importante essere in grado di parlare con gli altri, che si tratti del proprio partner, di un amico o di un professionista indipendente”.

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