Marc Andreessen
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Arrivano i venture capitalist contro l’ideologia woke. Tra loro c’è anche Marc Andreessen

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Mentre i leader della Silicon Valley si scagliano contro la cultura woke, un gruppo chiamato New Founding, che dice di dover “guidare la civiltà occidentale per diritto di nascita”, è tra le società che stanno creando un nuovo modello di venture capital. E di questo movimento fa parte il miliardario Marc Andreessen.

Quest’anno un’azienda poco conosciuta chiamata New Founding si è guadagnata i titoli dei giornali quando ha annunciato di voler creare un’enclave cristiana nel Kentucky: una “comunità allineata” in cui i proprietari potessero “scomparire dalla follia culturale del resto del Paese”. Ma costruire un villaggio è stato solo l’inizio.

Ora New Founding ha lanciato un fondo di venture capital per investire in quelle che definisce “aziende allineate”, cioè startup che si oppongono alle ideologie progressiste e si impegnano per “sconvolgere la cultura e l’economia”. Fa parte di un numero limitato ma crescente di società di venture capital che rifiutano con forza la cultura woke e costruiscono le tesi alla base dei loro investimenti su valori fondamentali conservatori.

Che cosa fa New Founding

Gli investimenti di New Founding rientrano in una strategia che ha un obiettivo più ampio: riformare la società secondo una visione del mondo cristiana, fondata sulla tecnologia e vicina allo slogan ‘Maga’ (Make America Great Again) di Donald Trump. Il movimento denuncia la sinistra come “anti-umana”, celebra la tecnologia come una forza unica che definirà una nuova era di prosperità, ama le criptovalute e vede internet (“profondamente americano nell’etica e nel design”) come il mezzo per raggiungere i suoi scopi. “Il nostro progetto offre una strada chiara”, si legge in un manifesto pubblicato sul sito di New Founding a luglio, “sia per sviluppare la classe di persone che alla fine sfiderà il regime in vigore, sia per conquistare le risorse, la terra e le istituzioni che renderanno possibile questo sforzo”.

Fino a questo momento New Founding ha raccolto 3 milioni di dollari: un inizio modesto. Ma ha fatto dieci investimenti in società in fase seed e serie A, tra cui una startup dell’istruzione che aiuta gli insegnanti ad avviare le loro ‘micro scuole’ e un’azienda di tecnologie per la pubblicità che aiuta i produttori di armi a rivolgersi ai consumatori. Per Presidio, una startup che ha raccolto di recente 4 milioni di dollari in un round guidato da New Founding per fornire assicurazioni sanitarie a ispirazione cristiana e pro-vita, il gruppo si è rivelato un valido alleato. “Sono i promotori di un movimento filoamericano e cristiano”, ha detto il ceo di Presidio Daniel Cruz. Il gruppo, ha aggiunto, ha “buoni legami e [ci] ha aiutato a formulare una strategia”.

L’amministratore delegato di New Founding, Nate Fischer, ha dichiarato a Forbes che questi investimenti rappresentano l’inizio di “un’economia parallela” che offre versioni conservatrici di servizi molto diffusi che considera troppo di sinistra, come i prodotti di Google per le tecnologie applicate alla pubblicità. “C’è una grossa fetta di persone convinta che le sue opinioni siano quasi completamente assenti dalle istituzioni che stanno plasmando il futuro”, ha spiegato Fischer. “E c’è una vera, forte fame di alternative”.

Chi sono i capitalisti anti-woke

Almeno un leader della Silicon Valley è a bordo. Marc Andreessen, cofondatore del gigante del venture capital Andreessen Horowitz, o A16z, che si è scagliato contro l’ideologia woke – è tra coloro che sostengono il fondo di New Founding. Ha acquistato una piccola quota, investendo una somma “a sei cifre” come limited partner, secondo tre persone con conoscenza diretta del fondo. Andreessen non ha risposto a una richiesta di commento.

Nel frattempo, un cast di voci di spicco della Silicon Valley è apparso nel chiacchierato podcast di New Founding. La partner di A16z Katherine Boyle, che guida American Dynamism, un importante fondo della società, è stata ospite. Come lei anche molti altri grandi nomi della tecnologia della difesa, come il partner di Founders Fund e presidente di Anduril Trae Stephens e il fondatore di Blackwater Erik Prince (nessuno ha risposto a una richiesta di commento). Tutti loro fanno parte di un movimento di controcultura del settore tecnologico che esalta il patriottismo, l’importanza di ricostruire la manifattura americana e di costruire armi per l’esercito statunitense. “Da questa specie di cambiamento del vento non vedremo emergere solo aziende interessanti”, ha detto Boyle nel podcast di New Founding a marzo. “Credo che vedremo nascere nuovi movimenti politici”.

Movimenti politici con un messaggio che, secondo alcuni investitori, si tradurrà in solidi rendimenti. Nel 2022 Vivek Ramaswamy – miliardario, ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti e cofondatore del dipartimento per l’Efficienza governativa assieme a Elon Musk – ha lanciato una società di investimento per spingere le aziende ad abbandonare gli ideali woke, dopo avere attaccato il “capitalismo degli stakeholder” nel suo libro Woke Inc. Più di recente altri si sono uniti alla corrente: pochi giorni fa Azoria Capital ha fatto sapere che il suo Etf avrebbe evitato aziende che sostengono i principi Dei (diversity, equity & inclusion) e ha abbracciato l’etichetta di ‘anti-woke’. “Se decidi di assumere sulla base dell’etnia e del genere anziché del merito, le tue azioni continueranno ad andare male”, ha dichiarato a Fox News l’amministratore delegato James Fishback. “Il nostro Etf ne terrà conto”.

La società del figlio di Trump

Di recente un’altra società, 1789 Capital, ha assunto come partner Donald Trump Jr., figlio del presidente. Ha raccolto più di 150 milioni di dollari per un fondo che, secondo una persona vicina alla società, dovrebbe tradurre in pratica un’ideologia anti-woke: investimenti in aziende che rifiutano i principi esg, la globalizzazione e la burocrazia. Come New Founding, 1789 vede il suo portafoglio di aziende come parte di una ‘economia parallela’ emergente. La società ha sostenuto nove startup, tra cui Substack, la piattaforma video Rumble e Tucker Carlson Network.

Omeed Malik, presidente di 1789, ha dichiarato a Forbes di essere convinto che altre società di venture capital, come Sequoia, abbiano ignorato a lungo un chiaro cambiamento culturale e politico, in cui rientra anche un allontanamento dalla globalizzazione. “Quella è una società che ha fatto di tutto per creare fondi solo per la Cina e investire in Cina”, ha detto. “E solo quando il vento ha cominciato a spirare in direzione opposta, non più di 20 mesi fa, ha smesso di farlo. Osservando il loro comportamento mi è diventato chiaro che avevamo bisogno di un alternativa” (Sequoia non ha risposto a una richiesta di commento).

È troppo presto per vedere se la tesi anti-woke si rivelerà redditizia. Rispetto ai grandi investitori di Wall Street e della Silicon Valley, questi fondi hanno raccolto “una miseria”, ha detto Neil Patel, che guida Tucker Carlson Network e ha negoziato con 1789. Ma lo slancio aumenta, in particolare con l’arrivo di un venture capitalist, J.D. Vance, alla Casa Bianca. Con riferimento a coloro che hanno votato Trump, Patel ha aggiunto che “poco più di metà del paese viene ignorata dal mondo imprenditoriale tradizionale, e lì c’è una grande opportunità”.

La svolta a destra di Marc Andreessen

La Silicon Valley ha consolidato il dominio tecnologico statunitense in gran parte sulla base di ideali progressisti come il libero scambio, l’immigrazione e la giustizia sociale, creando aziende che hanno cambiato il mondo e un potente insieme di nuovi miliardari che hanno influenzato anche la cultura. Persone come Andreessen, che ha costruito uno dei primi browser per il web ed è stato tra i primi sostenitori di Facebook e Twitter. Ora lui è tra i principali esponenti di una frangia di leader della Silicon Valley che negli ultimi anni si sono ribellati contro molti di quegli stessi ideali, prendendo di mira l’agenda woke, che a loro giudizio ora blocca l’innovazione, ostacola le imprese e limita la prosperità americana. “Dagli anni ’10 del XXI secolo al 2024 chi era woke e repressivo era il più figo”, ha scritto Andreessen su X la scorsa settimana. “A partire dal 2025 per essere i più fighi bisognerà resistere all’ideologia woke”.

Alla luce di questa posizione, l’investimento di Andreessen in New Founding non è così strano. D’altra parte lui è un prolifico angel investor e spesso sostiene fondi emergenti. Ciò che colpisce, però, è come le sue idee sulla supremazia tecnologica americana – tra cui l’importanza di liberare gli innovatori dalle regole e dall’intervento governativo – si coniughino con la missione della società.

Nel suo manifesto tecno-ottimista, uno scritto di cinquemila parole pubblicato nel 2023, Andreessen ha scritto che “la tecnologia deve essere un violento assalto alle forze dell’ignoto, per obbligarle a inchinarsi all’uomo”. Un tempo democratico dichiarato, negli ultimi anni si è spostato a destra, sostenendo Trump. E ha espresso molto chiaramente la sua frustrazione nei confronti del governo e della cultura americana, che a suo giudizio si è trasformata in un “grido reazionario di sinistra: rabbia radicalizzata che è fondamentalmente anti-capitalista… fondamentalmente comunista… e fondamentalmente anti-tecnologica”.

Il nuovo vento della Silicon Valley

Una reazione a questa tendenza, sostengono sia Andreessen che New Founding, è già in atto: il cosiddetto “cambiamento del vento” nella Silicon Valley e oltre. Istituzioni tradizionali, dicono, sono in sempre più rapido declino e stanno emergendo nuovi movimenti culturali per rimpiazzarle.

“I vecchi modi di inquadrare il mondo non funzionano più”, ha scritto quest’anno l’head of venture di New Founding, Santiago Pliego, in un post che è stato ripreso da molti. “Ora i gruppi più impensabili si sono trovati a combattere in una guerra esistenziale”. Nel programma di Tucker Carlson su X Pliego ha dichiarato che l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk ha rappresentato il primo grande passo verso un mutamento della società: “Molte persone percepiscono che le cose stanno cambiando”.

Chi c’è dietro New Founding

Dietro New Founding c’è Fischer, che si è laureato in legge ad Harvard ed è membro attivo di vari gruppi conservatori, tra cui il Claremont Institute e la Society for American Civil Renewal, un gruppo cristiano solo maschile che spera di formare i giovani leader perché sostituiscano la classe dirigente statunitense con un “rinnovato regime americano”. Sembra avere costruito una piccola fortuna gestendo un portafoglio immobiliare da diversi miliardi di dollari. Un’altra sua azienda, Trustwork, un marketplace online per chi lavora nel campo della manutenzione, è stata chiusa nel 2019 ed è al centro di una causa ancora in corso in cui Fischer e un suo socio sono accusati di appropriazione indebita. Entrambi hanno negato qualsiasi illecito e hanno intentato a loro volta una causa, affermando di avere subito un’estorsione. Poi, nel 2021, Fischer ha avviato New Founding con altri membri del Claremont Institute.

Al telefono appare riflessivo e pragmatico. È anche molto concentrato su New Founding come opportunità di business costruita sul suo allineamento con tre gruppi sociali: i seguaci del movimento Maga di Trump (“il nuovo movimento politico di destra”), il mondo dei dissidenti in ambito tecnologico (coloro che combattono “la cultura woke di Google, Facebook e Salesforce”) e la destra cristiana (“possibili pensatori cristiani che vogliono una visione politica più assertiva”). “La nostra tesi era che questi tre gruppi sarebbero stati i componenti di un movimento emergente”, ha detto.

Il manifesto di New Founding

Nel manifesto di New Founding, però, assume un tono più cupo. “Siamo alla fine di un ciclo della civiltà”, ha scritto. “I prossimi anni porteranno turbolenze e pericoli, ma anche grandi opportunità – forse le prime da quasi un secolo a questa parte – per forgiare nuovi modelli e istituzioni che possano determinare la direzione della civiltà occidentale”.

Conclude con un riferimento a un “punto di svolta”, a uno sconvolgimento imminente, e con un appello all’azione. “Un’altra presidenza Trump non basterà a cambiare le fragilità di fondo del sistema attuale e a porre fine al predominio della sinistra sulla maggior parte delle istituzioni tradizionali”, ha scritto, prima di finire con: “È nostro diritto di nascita condurre la civiltà occidentale nell’era digitale”.

Questo linguaggio suscita paralleli con l’accelerazionismo, una filosofia secondo la quale il collasso della società è imminente e le misure per affrettarne l’arrivo permetteranno di costruire al suo posto qualcosa di meglio, ha detto Jason Blazakis, professore del Middlebury College specializzato nell’estremismo. “È implicito che ci deve essere un cambiamento, che potrebbe essere necessario uno spargimento di sangue, anche se non si dice che ci deve essere violenza”, ha affermato. “Perché non c’è nessun altro modo di cambiare il tessuto del paese in un modo che potrebbe piacere loro, senza qualche genere di violenza o di sconvolgimento”.

Fischer ha sottolineato che le sue idee non sono cupe come potrebbero sembrare e che il suo non è un appello implicito al disordine o alla guerra civile. Lo sconvolgimento sociale “potrebbe significare violenza diffusa” o potrebbe assomigliare “alla crisi finanziaria del 2008, in cui abbiamo assistito al collasso di grandi istituzioni”, ha detto. Oppure potrebbe essere come la caduta dell’Unione Sovietica. “Viviamo in un mondo in cui la volatilità politica è alta. Ciò significa che è molto difficile prevedere qualsiasi esito e che il ventaglio dei possibili risultati è molto ampio”, ha aggiunto. “E io tendo a evitare di fare previsioni”.

Un venture capitalist anti-woke alla Casa Bianca

New Founding è nata come organizzazione “dissidente”, ha detto Fischer, che ha riconosciuto di avere voluto anche provocare. Lo scorso anno ha perfino costruito una personalità online che ha l’abitudine di postare svastiche e altre immagini che richiamano il nazismo (attività che ha definito in passato “trolling ironico”, diverso da “sincere convinzioni naziste”). “La mia idea, sin dall’inizio, è stata che dovevo parlare pubblicamente e online, così da attrarre le persone”, ha detto. “Molte persone cercano qualcosa che è stato censurato dai media mainstream e mostrando pubblicamente interesse per questi ambiti si ha qualcosa di attraente che scarseggia altrove”.

È ancora presto, ma il gruppo sta iniziando a farsi strada. La rete di talenti di New Founding, che promette di collocare i candidati nelle aziende che sostengono la missione dell’organizzazione, ha tremila membri e continua a crescere. Ha presentato dozzine di persone per ruoli nel Project 2025, il presunto canovaccio di estrema destra per un governo Trump 2.0 (lo stesso presidente eletto, va precisato, ha preso le distanze dalle idee più estreme). Ora che lo slancio cresce e coinvolge figure che vanno dai grandi della Silicon Valley alla stessa Casa Bianca – un membro dello staff di New Founding ha pubblicato una foto di gruppo con Vance dopo la sua nomina a vicepresidente di Trump, definendolo “il nostro uomo” -, la società intende chiudere il suo primo fondo a 6 milioni di dollari, prima di istituirne un altro nel 2025.

Ora che Trump è pronto a tornare al governo, Fischer dice che sta pensando di smorzare i toni del messaggio di New Founding, articolandone la visione secondo i suoi principi, anziché come reazione alla cultura woke. “Stiamo progressivamente definendo la visione positiva a cui aspiriamo”.

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