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12 novembre 2025
Dal Gpl alle rinnovabili e alla mobilità elettrica, Goldengas punta su diversificazione, brand e persone per crescere nel settore energetico.
Contenuto tratto dal numero di ottobre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
C’è un filo rosso che attraversa 60 anni di storia imprenditoriale italiana: la capacità di osare quando tutto sembra incerto. Nel giugno del 1965 Franco Petrolini lasciò un impiego sicuro per inseguire un’intuizione: distribuire gpl in un’Italia in pieno boom economico. Quel passo radicale segnò la nascita di Goldengas.
Ben presto, però, la nuova azienda dovette affrontare le prime turbolenze. Nel 1973, con la guerra del Kippur e la crisi petrolifera, l’Occidente scoprì l’austerity: targhe alterne, città al buio, domeniche a piedi. Per molti, un colpo fatale. Goldengas reagì diversificando: piccoli serbatoi per usi civili e industriali, poi la distribuzione di carburanti. Una prova che l’energia, per restare viva, deve saper cambiare forma.
In quegli anni Federico Petrolini osservava il padre. Lo vedeva come un esempio non solo di dedizione, ma anche di un rigore che non lasciava spazio a compromessi. Nel 1984 Federico, diciannovenne, entrò ufficialmente in azienda. Partì dalla base, attraversando amministrazione, logistica, commerciale. Non si limitò a ereditare un ruolo: costruì la propria competenza insieme alle persone che il padre aveva fatto crescere in azienda, collaboratori di lungo corso che divennero compagni di viaggio.
Negli anni ’90 iniziò la grande espansione: nel 1999 nacque Petrolifera Adriatica con l’acquisizione di 230 impianti Eni, grazie anche all’intuizione di Paolo Zani, fondatore di Brixia Finanziaria, che propose alla famiglia Petrolini un’alleanza destinata a segnare il settore. Fu la consacrazione di una nuova dimensione: da realtà locale a operatore interregionale pronto a confrontarsi con i grandi del settore.
Il nuovo millennio portò con sé ulteriori trasformazioni: acquisizioni come Zetagas ed Eugas, la nascita di Gas Energy, l’ingresso nell’hospitality con l’hotel Terrazza Marconi di Senigallia e nell’healthcare con Diagnostica Marche. Tasselli di un mosaico che andava oltre il tradizionale business energetico. Nel 2013 la mossa decisiva: la creazione di Goldenergy, fornitore di luce e gas per clienti finali. Un segnale che la storia non poteva più limitarsi al gpl. Nel frattempo, lo scenario globale cambiava con velocità imprevista. Le crisi internazionali modificavano i mercati e acceleravano la necessità di adattamento. Goldengas non rimaneva ferma. Tra il 2016 e il 2017, grazie a un’operazione con Esso, Petrolifera Adriatica aggiunse quasi 200 stazioni di servizio tra Marche, Abruzzo e Toscana. Con quel passo, il gruppo divenne il primo operatore petrolifero italiano non integrato verticalmente nella filiera.
Ma proprio nel momento di massima espansione è arrivata la pandemia, con la paralisi dei consumi e un nuovo sguardo critico sui fossili. Petrolini ha compreso la necessità di un cambio di rotta. La risposta è arrivata da Shell, che nel 2021 ha scelto Petrolifera Adriatica, che da lì a poco è diventata Pad Multienergy, come partner esclusivo per rientrare in Italia con la formula del brand license. L’accordo, firmato a Maranello nel 2022, ha segnato l’apertura di una nuova stagione, più ampia e globale.
In parallelo, anche Goldengas è pronta a un salto culturale. “Non siamo più solo Gpl”, afferma Petrolini. “La nostra energia ha preso nuove forme, dalle rinnovabili alla mobilità elettrica, fino all’hospitality. Soprattutto, abbiamo compreso che l’energia più potente è quella che nasce dalle persone”. Per questo nel 2025 Goldengas presenta il nuovo brand. Un cambiamento non solo grafico, ma culturale. Goldengas vuole diventare una ‘human energy company’: più umana, più integrata, più innovativa. In questa definizione c’è il cuore della visione aziendale: una società che non si limita a fornire prodotti, ma genera valore attraverso relazioni autentiche, fiducia reciproca, responsabilità condivisa.
A conferma di questa traiettoria, Goldengas ha annunciato, insieme a due partner italiani, l’acquisizione paritetica di UniverGas Italia: un’operazione che consolida la sua presenza nazionale e rafforza il ruolo nella transizione energetica.
Guardando al futuro, Petrolini non intende porsi come un leader distante, ma come un punto di riferimento capace di unire e motivare. “Non voglio guidare dall’alto, voglio ispirare dal centro”, ripete spesso. È un approccio che si traduce in ascolto, condivisione di responsabilità, valorizzazione dei talenti. Per lui non basta raggiungere obiettivi economici, ma bisogna aiutare le persone a scoprire e sviluppare il proprio potenziale.
In un settore in rapida trasformazione, Goldengas non intende limitarsi a seguire le tendenze, ma vuole trasformarle in opportunità di crescita. “Il futuro non si aspetta, si genera”, dice Petrolini. Le priorità sono diversificazione, rafforzamento del brand e, soprattutto, un ambiente di lavoro fondato su fiducia e responsabilità condivisa, capace di rendere l’impresa più resiliente e creativa. A distanza di 60 anni dalla scelta iniziale di Franco Petrolini, Goldengas è diventata un ecosistema che unisce territori, comunità, famiglie, clienti e collaboratori. Una realtà che sa cambiare senza rinnegare le radici, partita da un piccolo ufficio di Senigallia e oggi intrecciata ai grandi flussi dell’energia globale.
Il tratto distintivo resta il coraggio: quello del fondatore, che osò abbandonare la sicurezza per un sogno, e quello del figlio, che oggi guida il gruppo verso un orizzonte nuovo, fatto di innovazione e umanità. In questo cammino, Goldengas non è più solo l’impresa di una famiglia: è diventata patrimonio collettivo, un progetto che cresce con chi vi partecipa. Sessant’anni dopo, la visione resta intatta: trasformare l’energia in un’esperienza viva, capace di illuminare non solo le città, ma la vita di chi le abita. “La nostra energia più grande sono le persone”, dice Petrolini.