Un rimbalzo del titolo di Oracle gli ha permesso di contro-superare Sergey Brin di Google, che aveva conquistato il podio nei giorni scorsi
Wall Street ha invertito alcune valutazioni ribassiste su Oracle, facendo salire il titolo della società e facendo tornare il fondatore, Larry Ellison, al terzo posto nella classifica delle persone più ricche al mondo, davanti al cofondatore di Google Sergey Brin. Il tutto mentre i mercati continuano a ridefinire i presunti vincitori della corsa all’intelligenza artificiale.
I fatti chiave
- Le azioni Oracle sono salite di oltre il 4% a circa 205 dollari nel pomeriggio di mercoledì, segnando un leggero rimbalzo dopo essere scese del 35% dal picco di 287 dollari del 27 ottobre al minimo di poco superiore a 185 dollari di martedì.
- Le azioni Alphabet sono scese dell’1,4% a circa 319 dollari, ponendo fine a un rally del 13% registrato dalla società madre di Google a partire da venerdì.
- La competizione per le prime posizioni tra i più ricchi del mondo si intensifica mentre il mercato valuta positivamente la strategia di Alphabet sull’intelligenza artificiale, raffreddandosi invece su molte altre aziende, tra cui Oracle e Microsoft (Larry Page, cofondatore di Google insieme a Brin, resta al secondo posto dopo aver superato Ellison).
- La risalita di Oracle arriva dopo un periodo di incertezza per la società, durante il quale numerosi investitori avrebbero scommesso al ribasso sul titolo, come parte di un più ampio scetticismo nei confronti dell’IA. Tuttavia, gli analisti di Deutsche Bank hanno respinto tali preoccupazioni mercoledì, sostenendo che l’azienda stava ricevendo “poco, se non alcun riconoscimento” per il suo business legato all’intelligenza artificiale.
- Hsbc ha espresso un parere altrettanto positivo, affermando che gli investitori erano confusi dalla scarsità di dettagli forniti da Oracle quando ha comunicato di avere 500 miliardi di dollari di lavori futuri già contrattualizzati e che i mercati avevano “riempito i vuoti con poche informazioni concrete”.
Il patrimonio di Larry Ellison
Il patrimonio di Ellison è stimato in 256,4 miliardi di dollari, il che lo rende la terza persona più ricca al mondo, dopo che l’aumento del titolo Oracle di mercoledì gli ha aggiunto 8,9 miliardi di dollari alla sua fortuna. Ellison ha così scalzato Brin, che martedì era arrivato fino alla terza posizione e il cui patrimonio è ora stimato in 242,4 miliardi. La ricchezza di Brin è scesa di circa 3,1 miliardi mercoledì a causa del calo delle azioni Alphabet. Jeff Bezos di Amazon si piazza subito dietro Brin, al quinto posto, con un patrimonio di 242 miliardi di dollari.
Perché le azioni di Alphabet sono calate
Le azioni Alphabet erano salite nelle settimane scorse, grazie all’ottimismo verso il business IA dell’azienda, sostenuto anche da un nuovo investimento da 5 miliardi di dollari da parte di Berkshire Hathaway (la società di Warren Buffett investe raramente nel settore tecnologico, nonostante la sua partecipazione principale sia Apple) e dal successo ottenuto con il lancio del nuovo modello Gemini 3.
Il titolo ha beneficiato anche di una notizia secondo cui Meta starebbe valutando l’acquisto dei chip IA dell’azienda, mettendo così in discussione la domanda per i chip Nvidia. Le azioni Nvidia sono così scese del 2,6% martedì, anche se hanno poi recuperato oltre l’1% mercoledì, dopo che l’azienda ha risposto all’avanzata di Google scrivendo su X: “Siamo lieti del successo di Google: hanno fatto grandi progressi nell’IA e continuiamo a rifornirli”, aggiungendo che Nvidia rimane “una generazione avanti” rispetto ai concorrenti.
Il contesto
I cofondatori di Alphabet sono risaliti nelle classifiche dei più ricchi al mondo grazie al balzo del 67% delle azioni quest’anno, superando la crescita del 30% di Nvidia. L’azienda si avvicina a una valutazione di mercato di 4mila miliardi di dollari e potrebbe presto diventare la quarta società a raggiungere questo traguardo, dopo Nvidia, Apple e Microsoft. Alphabet è riuscita a evitare le preoccupazioni generali sull’eventualità che l’entusiasmo per l’IA abbia gonfiato eccessivamente i titoli tecnologici: circa il 45% degli investitori ha indicato una bolla dell’IA come il principale rischio, secondo un sondaggio pubblicato questo mese da Bank of America.
La società madre di Google ha registrato un aumento del 34% dei ricavi del cloud nel terzo trimestre. Le entrate in quel periodo che hanno superato per la prima volta i 100 miliardi di dollari, grazie alla crescente domanda di IA, come ha detto il ceo Sundar Pichai agli investitori il mese scorso. Pichai ha dichiarato che Google Gemini conta oltre 650 milioni di utenti attivi mensili, contro gli 800 milioni di utenti settimanali riportati da OpenAI per ChatGPT.