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Come Tino Canegrati e la sua Hp Italy stanno innovando il mondo tech

Tino Canegrati, 59 anni, di Legnano, è alla guida di Hp Italy
Tino Canegrati, 59 anni, di Legnano, è alla guida di Hp Italy. (Courtesy Hp Italy)

Articolo tratto dal numero di giugno 2019 di Forbes Italia. Abbonati. 

Ama il calcio. Sorride spesso. Fa e accetta la battuta. Conosce la Storia, quella con S maiuscola. Parla chiaro e diretto. Usa gli esempi per spiegare in maniera semplice anche le cose complicate. Tino Canegrati, 59 anni, da Legnano, è il vicino di casa o l’ex compagno di classe che tutti vorrebbero avere. Ma è anche e soprattutto uno dei manager più brillanti del panorama italiano. Guida Hp Italy, nata dalla separazione in due del colosso americano Hewlett-Packard, dopo una carriera iniziata in Olivetti e proseguita con successo nella multinazionale dei pc e delle stampanti. Canegrati e la sua Hp hanno una visione molto ampia su innovazione e trasformazione digitale.

“Per i romani” spiega con uno dei suoi esempi “c’erano tre cose che contavano: le leggi, le strade e l’esercito. Queste non si discutevano. Su tutto il resto, dalla religione (almeno fino a un certo punto) ai costumi, erano disposti a transigere. Persino sulla provenienza dei loro imperatori. Per noi non è importante se sei americano, l’importante è che tu sia un uomo o una donna Hp. In Italia non c’è mai stato un manager operativo proveniente dagli Usa. Il rapporto con la casa madre è basato su legami forti, valori etici e attenzione al raggiungimento dei risultati prevedibili”.

L’uomo Tino Canegrati si ritiene fortunato. Nato in un quartiere di Legnano, padre operaio e mamma casalinga, ha avuto la fortuna, appunto, di frequentare il liceo e l’università. I bei voti, però se li è conquistati. Il sogno era la fabbrica. E infatti ci è arrivato presto, subito dopo la laurea con 110 e lode in ingegneria meccanica. Prima uno stabilimento chimico, poi l’Olivetti. Anche il Canegrati professionale si ritiene fortunato. “Capitai in Olivetti proprio nel momento in cui dalle macchine da scrivere si passava ai computer”, racconta. “Ma la vita in fabbrica era dura e allora presi al volo un’occasione e passai al marketing. Ho scoperto un mondo: imparai a viaggiare, a relazionarmi con le persone, a scoprire l’importanza delle esperienze diverse. Poi mi sono sposato ed ho cercato un posto dove potessi guadagnare di più. Ho risposto a un’inserzione: Hp cercava venditori e personale nel marketing. Ho fatto il colloquio, quando ho saputo la cifra che mi offrivano oltre all’auto aziendale, ho detto: dove firmo?”.

Ma ecco, proprio in Hp, un altro colpo di fortuna, come li chiama lui. “Invece di essere sempre impiegato nella gestione commerciale ho cambiato posizione ogni tre o quattro anni con esperienze che mi hanno fatto crescere tantissimo. Ho lavorato metà della mia carriera in Italia, l’altra metà all’estero in Svizzera, Francia e Stati Uniti”, racconta il manager. Sette anni fa è tornato in Italia per costituire e valorizzare la nuova business
unit pc e stampanti. Infine, tre anni e mezzo fa il salto più in alto: è stato nominato amministratore delegato di Hp Italy.

Canegrati ama condividere i suoi risultati e i suoi meriti. “L’altra cosa per cui mi ritengo fortunato”, dice infatti, “è di aver sempre incontrato manager con cui ho stabilito rapporti positivi. Hp è un’azienda innovativa, un modo di pensare di tante persone che amano la tecnologia e conoscono i clienti. Prima viene il gruppo. Io amo il marchio Hp e anche l’ambiente in cui lavoro. Seconda cosa la tecnologia, che è nel nostro Dna. Dobbiamo conoscere e interpretare la tecnologia che non è fine a sé stessa ma ha senso soltanto se è rivolta alle esigenze dei clienti. Per esempio con il servizio Hp Instant Ink monitoriamo le stampanti e quando l’inchiostro della cartuccia si sta per esaurire ne mandiamo una nuova a casa. Questa per me è tecnologia al servizio del cliente. Perché per poterla fare devo avere un internet of things. La nostra tecnologia è pensata per aiutare il cliente a migliorare il suo modo di lavorare”.

Tino Canegrati, 59 anni, di Legnano, è alla guida di Hp Italy
Tino Canegrati. (Courtesy Hp Italy)

L’innovazione tecnologica può abilitare nuovi modelli di business e intercettare nuove tendenze, come quella della personalizzazione. Altro esempio, la Coca Cola. “Personalizzando le etichette con i nomi la gente acquista di più perché trova la bottiglia con il proprio nome. Prodotti personalizzati di questo tipo nella grande distribuzione al 95% sono fatti con tecnologia di stampa digitale Hp. La tecnologia a getto d’inchiostro può essere utilizzata su tanti materiali e formati diversi e può stampare anche su tessuto, come le nuove macchine Hp che hanno la capacità di produrre in volumi e non limitarsi alla sperimentazione”.

Canegrati va a raffica. Un altro esempio ancora. “Prendiamo questo meccanismo. È un ingranaggio con più ruote dentate che girano e si intersecano. È fatto con una stampante 3D anche se può sembrare impossibile che possa uscire dalla macchina proprio così com’è”.

A proposito a che punto è la tecnologia delle stampanti 3D? “È un settore in crescita che contribuirà alla trasformazione digitale del mercato manufacturing. I limiti principali della stampa 3D tradizionale sono sempre stati due: la velocità di produzione e i materiali utilizzabili. Partendo dalla stampante a getto d’inchiostro, abbiamo introdotto una tecnologia, Hp Pagewide, che invece della testina ha una barra larga come il foglio. Se al posto del foglio mettiamo uno strato di polvere plastica che può essere fusa da dei catalizzatori, procedendo per strati, avremo l’oggetto finito. Il secondo passo avanti sarà l’utilizzo di materiali diversi. Abbiamo sviluppato la tecnologia 3D sulla plastica e abbiamo già annunciato anche quella per il metallo”.

Hp ha anche prodotti che guardano alla sicurezza, una priorità globale per i clienti. “Il nostro concetto di sicurezza è disegnare dispositivi protetti e facilmente integrabili in un disegno di sicurezza complessiva. Significa progettare gli aspetti di sicurezza a partire dall’hardware, ossia dispositivi costruiti con i necessari livelli di protezione, in grado di individuare e bloccare un possibile attacco, ripristinando lo stato originale delle impostazioni hardware a livello di Bios, il programma che gestisce l’avvio del sistema operativo”. A questo si aggiungono soluzioni software e di gestione “ad esempio computer su cui basta premere un tasto e la persona accanto non riesce a leggere quello che c’è sullo schermo; o la funzione che blocca e isola i virus che arrivano da link infetti”.

Sono esempi che riflettono la visione Hp, ossia creare tecnologie che migliorino la vita e offrano esperienze straordinarie, guardando ad un futuro innovativo e sostenibile.

 

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