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Elisabetta Franchi spiega la scelta della Borsa

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Elisabetta Franchi nell’immagine scelta per il lancio del suo docu film (Courtesy: Elisabetta Franchi)

La mia azienda, il mio brand, il mio stile voglio che diventino anche di chi ha creduto in me e mi ha consentito oggi di arrivare dove sono: la quotazione è lo strumento giusto da utilizzare perché Elisabetta Franchi continui il suo percorso di crescita e soprattutto di internazionalizzazione.” 

Così, con il sorriso e la forza di volontà che la contraddistingue, Elisabetta Franchi, fondatrice dell’omonimo brand del pret a porter made in Italy, ha annunciato lo sbarco in Piazza Affari segmento AIM, forte di un fatturato stimato per il 2019 a circa 123 milioni di euro in crescita del 6,4% rispetto al 2018.

“La società gode oggi di buona salute, conta 84 monomarca e 1100 negozi multimarca dislocati nelle città più importanti del mondo. Ma ci voleva qualcosa di cucito ad hoc perché Elisabetta Franchi potesse fare il salto nel modo giusto. Con Spactiv ho trovato il partner con esperienza retail giusta per condividere un progetto internazionale che ho nel cuore”.

Non si ferma mai Elisabetta e prosegue: “Sono riuscita a rompere gli schemi anche nella modalità di comunicazione. Chiudo il mio primo capitolo di vita, quello in cui occorre metterci la faccia per crescere e ottenere credibilità, e ne apro uno nuovo: quello dell’internazionalizzazione in cui continuerò comunque io a mantenere la maggioranza della proprietà, ma lascerò anche spazio al pubblico che mi ha premiata in questi anni”.

L’obiettivo è chiaro come chiara è la mission. Ho sempre cercato di perseguire con coerenza i valori che sento far parte del mio DNA: la creatività italiana, la mia visione di femminilità, l’eredità artigiana, una moda eco-friendly; questi gli ingredienti essenziali del mio brand che hanno consentito a Elisabetta Franchi di costruire una forte identità e trovare un posizionamento unico. Ho sempre creduto in strumenti innovativi di comunicazione diretta che mi hanno permesso di avvicinarmi alle persone, oggi il brand Elisabetta Franchi merita di andare lontano e di guardare al futuro con un’ottica di espansione sempre più internazionale. La nostra business combination è come un abito perfetto cucito addosso.” 

Ma non è l’unica iniziativa intrapresa negli ultimi mesi. “E’ uscito il mio docu film nel giorno dell’annuncio del lancio in Borsa. E sono Felice, anche perché  mio marito, Sabatino Cennamo, che mi prestò i primi soldi per spiccare il volo e iniziare la mia attività imprenditoriale, oggi è diventato noto, ed io volevo ridare vita a chi mi ha consentito di raccogliere i frutti di ciò in cui io e lui mettemmo anima e cuore ma che lui non vide mai.” 

Si commuove, ma con una battuta ci ride sopra per riprendersi: “Forse dirà: <<che cosa sta combinando di nuovo quella pazza?>>” 

Betty Blue (la capogruppo del marchio) è un’azienda caratterizzata da un’importante profittabilità e da un’elevata riconoscibilità del brand ma anche da una produzione made-in-Italy e da importanti iniziative nel segno dell’eco-sostenibilità. E se punta all’internazionalizzazione lo fa in modo preciso. Quali mercati vorrebbe esplorare? “Inghilterra, Asia, America del Sud e Usa. Sono i mercati cui voglio rivolgermi.”  E se dovesse pensare alla prima città nel mondo quale sarebbe? “Los Angeles”. E con che abito aprirebbe la scena? “Con una tuta iconica da red carpet, quelle che usa Adriana Lima, quelle della donna vera, che però sa portare anche i pantaloni. Esattamente come ho dovuto fare io”.

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