Gli effetti congiunti sui mercati del coronavirus e del crollo del prezzo del petrolio sono un “uno-due” ben assestato alla finanza mondiale. A ricorrere alla metafora pugilistica è Warren Buffett in un’intervista con Andy Serwer, direttore di Yahoo Finance, realizzata il 10 marzo, appena dopo il crollo delle borse in relazione alla pandemia del Covid-19. E mentre i prezzi del petrolio sono precipitati del 30%.
“Statevene in giro a lungo quanto me e vedrete capitare di tutto sui mercati”, ha premesso il guru di Omaha dal quartier generale della sua Berkshire Hathaway prima di commentare quanto sta capitando alla finanza globale.
“Sono dovuto arrivare a 89 anni prima di poter assistere a qualcosa di simile”, ha commentato Buffett senza mascherare la sua sorpresa, precisando subito però che, “se i mercati devono stare aperti ogni secondo, a simili notizie non possono che reagire in questo modo”.
L’intervistatore ha poi chiesto al ceo e presidente di Berkshire Hathaway se ricordasse qualche momento simile all’attuale. “Wall Street è stata presa dal panico un discreto numero di volte”, ha risposto Buffett, “e l’ottobre del 1987 è certamente stato uno di questi”, e ha aggiunto: “probabilmente non siamo di fronte a un nuovo ottobre 1987, ma a un’imitazione forse sì…”.
Buffett non è apparso particolarmente affranto dal tracollo del mercato. Una buona spiegazione di questo atteggiamento potrebbe essere collegata al fatto che Buffett è seduto su una enorme mole di liquidità che il miliardario potrà utilizzare nel momento propizio per acquisire sul mercato società che si troveranno con le quotazioni depresse per effetto dei crolli.
La holding di investimento guidata dal magnate, la Berkshire Hathaway, può infatti contare su una liquidità pari a 128 miliardi di dollari.
Solo lo scorso dicembre Buffett aveva rinunciato all’acquisizione di Tech Data Corp. sostenendo che il mercato globale poteva essere sopravvalutato. Con il mercato azionario che aveva toccato i massimi storici nel 2019, Buffett aveva ripetutamente lamentato che il prezzo per l’acquisto delle aziende era diventato troppo alto. E anche nella sua più recente lettera annuale agli azionisti, il presidente del Berkshire Hathaway aveva esplicitato che “i prezzi sono alle stelle per le aziende che hanno buone prospettive a lungo termine”.
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