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Google Cloud, fare business tra le nuvole

Articolo tratto dal numero di giugno di Forbes Italia.

La nuvola non è un prodotto ma un progetto. E chi ha deciso di candidarsi a primario abilitatore in quello che è un mercato destinato a crescere notevolmente nei prossimi anni è Google con la sua divisione Cloud. A illustrare a Forbes Italia in che modo intende farlo è il country manager Fabio Fregi, che spiega: “Il cloud è la trasformazione di un modello di business, non un tema meramente infrastrutturale, e per questo motivo la sua applicabilità e il valore erogato per l’industria diventano aspetti estremamente rilevanti”.

Fabio Fregi, country manager di Google Cloud in Italia

 

Qual è la strategia di mercato di Google Cloud in Italia?

Il cloud è un’area ad alto livello di investimenti all’interno di Google, tanto è vero che la capogruppo Alphabet ora rende visibili i risultati finanziari di Google Cloud. In Italia ci muoviamo prevalentemente lungo due direttrici: da un lato, lavoriamo all’enterprise readiness delle grandi aziende che intendono abbracciare l’infrastruttura e i servizi propri del cloud; dall’altro ci rivolgiamo alle imprese piccole e medie attraverso una rete di partner che vanno dalle boutique digitali ai global system integrator. Per le grandi aziende offriamo soluzioni in cinque differenti settori che sono trainanti per l’economia del Paese: servizi finanziari, telco, manifattura, media & entertainment, retail, sanità e settore pubblico. Tra i nostri partner ci sono realtà del calibro di Generali, Tim, Fca, Sky Italia, Mondadori, Max Mara, Regione Veneto.

 

In questo mercato, però, non siete l’unico player. Come si caratterizza la vostra offerta?

L’azienda che intende abbracciare il cloud solitamente lo fa perché il board ha colto l’importanza strategica di trasformare e innovare i processi aziendali come fattore di competitività. Quello che possiamo offrire non sono semplicemente una nuova e più moderna infrastruttura digitale o una rete dati unica a livello globale che è garanzia di sicurezza ed affidabilità, ma soluzioni e percorsi costruiti insieme al cliente partendo dai nostri punti di forza che sono le piattaforme, il machine learning e l’analisi dei big data. Modelli predittivi automatizzati che possono fare la differenza e rappresentano il focus di importanti collaborazioni che abbiamo avviato con gruppi di riferimento del panorama italiano come Generali. Oppure pensiamo al successo che durante l’emergenza Covid-19 hanno avuto le piattaforme di collaboration per la scuola e lo smart working. Sono innovazioni destinate a rimanere e le aziende hanno capito che in futuro dovranno essere pronte a ogni tipo di evenienza.

 

L’Italia è pronta?

Credo proprio di sì, noi intanto continuiamo a fare la nostra parte a servizio del Paese. La nostra priorità è quella di attivare quante più collaborazioni industriali utili alla crescita infrastrutturale ed economica dell’Italia anche grazie al beneficio di investimenti che hanno ricadute positive sui territori. Nell’ambito della partnership strategica che abbiamo siglato con Tim, per esempio, Google Cloud parteciperà all’apertura di nuove regioni cloud. Con queste nuove regioni i clienti di Google Cloud e Tim che operano in Italia potranno beneficiare di servizi e dati in cloud a bassa latenza e alte prestazioni.

 

La pandemia da coronavirus ha influenzato la vostra strategia?

L’aspetto che mi ha colpito più positivamente all’interno di questa tragedia nazionale è stato senza dubbio il fatto che ogni azienda abbia investito e messo tutte le proprie capacità a servizio del Paese con iniziative concrete. Nel nostro caso penso per esempio al canale privilegiato che abbiamo avviato insieme al Ministero dell’Istruzione per accelerare la registrazione gratuita delle scuole italiane a G Suite for Education. Oppure al modo attento e al tempismo con cui Fca si è attivata per abilitare il lavoro da remoto nelle concessionarie. Grazie al cloud in questi casi è stato possibile mantenere una continuità educativa e di business, e allo stesso modo il cloud fornisce la flessibilità e la versatilità necessarie per adattarsi anche alle situazioni più complesse o critiche. In momenti sfidanti e di grande cambiamento il cloud può offrire un supporto concreto, che ha alla base una infrastruttura globale, sicura e affidabile. Credo che tutto questo sia uno stimolo nell’accelerare il percorso verso il cloud, anche da parte di chi non l’ha ancora intrapreso.

 

Come vede il business del cloud nei prossimi mesi? 

Il cloud offre un vantaggio a 360° e Google è riconosciuta come l’azienda più innovativa al mondo secondo il recente report di Boston Consulting Group. Ci auguriamo che questa posizione privilegiata ci possa consentire di aprire le porte del cloud e della molteplicità delle sue innovazioni al maggior numero di aziende possibile. Smart working, infrastrutture digitali a elevata affidabilità, machine learning, analisi dati, soluzioni per l’e-commerce: sono tutti strumenti che offrono un notevole vantaggio industriale a chi decide di fare questo passo. Un’altra importante area di business, infine, è rappresentata dall’hybrid cloud e dal multicloud, dove Google, come testimoniano il rilascio al mercato di piattaforme gratuite e open source come Kubernetes, è primissimo attore e promotore della democratizzazione tecnologica.

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