Senza cambiamenti politici radicali, occorrerà ancora un secolo per colmare il divario di genere. Secondo il World economic forum, la capacità di colmare la disparità tra uomini e donne, a livello mondiale, è del 68,4%. E in tempo di Covid, sono state soprattutto le donne a scontare gli effetti della crisi economica. È nato in questo contesto l’Axa research lab on gender equality: un laboratorio frutto di una collaborazione tra l’università Bocconi e Axa per promuovere studi capaci di favorire l’eliminazione della disparità di genere.
L’Axa research lab on gender equality
“Il nostro approccio si fonda su una rigorosa base quantitativa e su un orizzonte europeo”, ha affermato Paola Profeta, studiosa di gender and public policy della Bocconi e direttrice del laboratorio. “L’Axa research lab on gender equality promuove studi utili alla crescita sociale ed economica, in grado di tradursi in raccomandazioni di policy. Vogliamo generare una reazione che favorisca il raggiungimento del quinto obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, cioè la parità di genere”.
Obiettivo dell’Axa research lab on gender equality, si legge in un comunicato, è “indagare il ruolo delle politiche pubbliche nella promozione dell’uguaglianza di genere, nonché l’empowerment e la leadership femminile”. I primi progetti avviati riguardano la presenza delle donne nelle discipline Stem, gli stereotipi correlati e il peso delle donne nelle posizioni con potere decisionale in politica e nell’impresa. Il laboratorio si avvale delle competenze scientifiche presenti in Bocconi nel campo delle scienze sociali.
“Il Covid non è il fulcro del nostro interesse”, ha aggiunto Profeta, “ma sarà importante osservare come sta influenzando la divisione dei ruoli in famiglia, l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro e l’efficacia dello smart-working come strumento di empowerment”.
“Un problema non solo morale, ma anche economico”
“La parità di genere non rappresenta solo un problema morale, ma incide anche sulle possibilità di ripresa economica post-pandemia”, ha commentato Gianmario Verona, rettore dell’università Bocconi. “Diversi studi hanno dimostrato che le donne sono state più penalizzate dalla pandemia, per il loro ruolo fondamentale nelle varie istituzioni sociali, a partire dalla famiglia. Promuovere l’uguaglianza di genere avrà effetti benefici sull’economia e sulla società nel suo complesso. L’impegno comune con Axa è quello di studiare il tema con metodo scientifico: l’unico in grado di generare un impatto positivo e incidere sulle policy, oltre che, a lungo termine, sulla cultura della società”.
“Il laboratorio nasce dalla ragione d’essere di Axa: ‘Agire per il progresso dell’umanità, proteggendo ciò che conta’”, ha dichiarato Patrick Cohen (nella foto), amministratore delegato del gruppo assicurativo Axa Italia. “Non esiste progresso senza parità di genere. In Axa, da anni ci impegniamo ad aiutare le donne a superare ostacoli professionali e sociali, tramite politiche per la riduzione del divario di salario e di ruolo e servizi a sostegno della famiglia. Abbiamo raggiunto la parità in assunzioni e promozioni e la quasi parità sugli executive. Vogliamo arrivare all’equal pay gap a livello di gruppo entro il 2023. Questo progetto punta a innescare, attraverso la ricerca scientifica, un cambiamento culturale più ampio, che crei quella consapevolezza che favorisce l’uguaglianza. Confido che i risultati del lab faranno la differenza nell’incidere sui processi decisionali e possano favorire una società più inclusiva e sostenibile”.
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