Erminio Polito, Director of Energy & Utilities and Telco & Media.
Innovation

Innovazione e sostenibilità: le nuove sfide delle utilities

Guidare l’attuale trasformazione tecnologica e sostenibile per aiutare le grandi aziende ad essere un attore principale di questa rivoluzione copernicana. È questo l’obiettivo fondamentale di Minsait, società di Indra leader nella consulenza negli ambiti della Digital Transformation e dell’Information Technology, che guarda costantemente alle sfide presenti e future offerte dall’accelerazione digitale e dalla transizione ecologica. Fattori ormai imprescindibili per quelle aziende, come le utilities, che fanno dell’energia e della tecnologia due asset fondamentali, come racconta a Forbes.it Erminio Polito, Director of Energy & Utilities and Telco & Media.

In che modo sta impattando l’innovazione tecnologica all’interno della società odierna, soprattutto guardando al settore delle utilities?

Se negli ultimi anni le utilities hanno lavorato molto sulla digitalizzazione dei processi e nell’abilitazione di servizi per clienti finali, come lo smart home o mobilità elettrica, adesso stanno andando incontro a un vero e proprio punto di svolta. In quanto, grazie alla correlazione di diversi fattori, come per esempio il cambiamento il climatico o la crisi economica innescata dal Covid-19, la tecnologia sta assumendo sempre di più un ruolo fondamentale. Sia in chiave di acceleratore di nuovi modelli di business platform-based, capaci di rispondere alle esigenze dettate dalla sostenibilità e dall’innovazione in generale, sia in chiave di abilitatore di nuove innovazioni. Non solo incrementali, ma anche radicali. Ecco perché in Minsait lavoriamo costantemente su tre direttrici contemporaneamente: innovazione, sostenibilità e tecnologia. Ad esempio, in Minsait abbiamo sviluppato tecnologie che permettono l’integrazione dei consumatori come attori attivi nella gestione del sistema elettrico. Onesait Utilities, la nostra soluzione integrata di gestione del business energetico, include strumenti che facilitano l’autoconsumo e l’integrazione delle risorse energetiche distribuite (DER).

Ma quali sono le innovazioni al confine tra essere incrementali e radicali?

È importante notare che entrambi i tipi di innovazione sono necessari e che è importante trovare il giusto equilibrio. Quando si parla di innovazioni incrementali adottate dalle utilities si fa a riferimento per esempio alla massimizzazione della produttività o in generale a tutte quelle soluzioni che permettono di migliorare la manutenzione predittiva o di ridurre i costi. Come i robot di procession automation, che aiutano nell’automazione di processi ripetibili, o advanced analytics, che agevolano nella manutenzione predittiva. Guardando, invece, al gestore della rete di distribuzione possiamo vedere che si sta lavorando sia nel miglioramento dell’efficienza produttiva, sia nell’implementazione di nuovi servizi, come l’ ‘evoluzione 2.0’ dello smart metering, i sistemi che consentono la telelettura e telegestione dei contatori di energia elettrica, gas e acqua, o dei sistemi per la carica elettrica, che è una di quelle innovazioni che è a cavallo tra l’innovazione incrementale e radicale. Inoltre, è indubbio che le aziende che vendono energia stanno cercando di esprimere il loro di differenziale competitivo, lavorando su sistemi di caring o di engagement che sono più personalizzate, come lo smart building. E anche in questo ci troviamo al confine tra l’innovazione incrementale e radicale.

Guardando alla connessione tra prossimi obiettivi e innovazioni radicali, cosa dobbiamo aspettarci dalle utilities?

Dobbiamo prima di tutto guardare a tre fenomeni in parallelo. Specificando che per le utilities l’innovazione radicale riguarda i sistemi di microgenerazione e quindi le energie rinnovabili. Sicuramente, un aspetto fondamentale è l’adozione di soluzioni che permettono di migliorare sensibilmente il time to market, perché oggi la competizione si basa soprattutto sulla disponibilità di offerte e sul tempo di realizzazione delle stesse. E ciò, inevitabilmente, aiuta queste aziende nella realizzazione di tecnologie che possono essere disruptive. Inoltre, un fattore rilevante sta diventando la trasformazione costante dei modelli di business, come dimostrano alcune big utilities che si stanno sempre più avvicinando verso un modello a piattaforma, come Amazon , Google e Microsoft, capace di valorizzare maggiormente i propri asset. In ultima battuta, visto che la generazione nata dalle energie rinnovabili ha una produzione variabile e non programmabile, è fondamentale che la gestione della rete elettrica sia sempre più efficiente e bilanciata. Senza dimenticare che, proprio con le energie rinnovabili, gli utenti ormai sono al tempo stesso produttori: dei prosumer che producono energia, la consumano e che vogliono vendere quella in eccesso. E qui le varie tecnologie, come l’intelligenza artificiale o l’Ott possono giocare un ruolo fondamentale.

Quindi, quale sarà la sfida più grande che dovrà affrontare questo settore?

Sicuramente la gestione delle energie rinnovabili. Anche perché l’efficientamento energetico e, in generale la sostenibilità, è un tema centrale delle politiche adottate dai singoli paesi e dalla stessa Ue. Ecco perché stiamo aiutando le utilities a proiettarsi verso questa inevitabile e fondamentale transizione. La transizione verso un’economia più decarbonizzata e la decentralizzazione della generazione di energia attraverso la figura del prosumer richiedono lo sviluppo di soluzioni di gestione delle risorse energetiche distribuite (DER) che, pur mantenendo la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico, riducano i costi e facilitino l’integrazione di una maggiore capacità di energia rinnovabile. Questo è il caso di Onesait Utilities Prosumers, la soluzione di Minsait che permette la gestione attiva della domanda, coordinando la flessibilità tra i punti di consumo e generazione, e facilitando la generazione di modelli selettivi di modifica del carico attraverso l’uso di algoritmi intelligenti quando l’operatore di rete di una società di distribuzione anticipa restrizioni in qualsiasi elemento. Tra gli altri benefici, contribuisce a migliorare la stabilità del sistema elettrico affidandosi a nuove soluzioni alternative quando sono meno costose di quelle tradizionali (generazione con impianti inefficienti o investimenti per aumentare la capacità della rete di distribuzione). Favorisce anche l’integrazione delle energie rinnovabili, la riduzione delle emissioni e la diminuzione dei prezzi dell’energia.

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