Le azioni delle società quotate di Adani Group sono crollate giovedì mattina dopo che un rapporto investigativo ha rivelato gli stretti legami tra gli investitori offshore della società e i membri della famiglia del fondatore del conglomerato indiano Gautam Adani. Mesi fa il gruppo aveva già affrontato accuse di aver intrapreso una “sfacciata manipolazione delle azioni”.
Aspetti principali
- I documenti a cui ha avuto accesso l’Organized Crime and Corruption Reporting Project, che ha condiviso con il Financial Times e il Guardian, mostrerebbero centinaia di milioni di dollari investiti nelle aziende quotate in borsa del gruppo Adani “attraverso fondi di investimento opachi con sede nella nazione insulare di Mauritius”.
- Secondo il rapporto in questione, gli investimenti in azioni di Adani attraverso una complessa catena di fondi offshore sono stati effettuati principalmente da Nasser Ali Shaban Ahli degli Emirati Arabi Uniti e Chang Chung-Ling di Taiwan.
- Il rapporto rileva che Ahli e Chang hanno da tempo stretti legami con la famiglia Adani, tra cui il fatto di essere amministratori di società del gruppo Adani e di aziende legate a Vinod Adani, fratello maggiore di Gautam.
- Nel gennaio 2017, sia Ahli che Chang controllavano circa il 13-14% delle azioni disponibili al pubblico di tre società del gruppo Adani, tra cui l’ammiraglia Adani Enterprises, ha aggiunto il Ft, citando i documenti.
- Secondo la legge indiana, i promotori di una società quotata in borsa non possono detenere più del 75% delle azioni della società, il che significa che se Ahli e Chang hanno agito per conto di Adani, la società potrebbe aver violato la legge sui titoli.
- Dopo la pubblicazione del rapporto, le azioni di Adani Enterprises sono scese di oltre il 3% a 29 dollari (2.400 rupie), prima di recuperare leggermente a 29,6 dollari (2.450 rupie), mentre le altre società quotate del gruppo erano in calo tra il 2% e il 3% a mezzogiorno in India.
Le stime di Forbes
Il ribasso di giovedì ha fatto crollare la fortuna di Adani di 1,8 miliardi di dollari e, secondo le stime di Forbes, il suo patrimonio netto attuale è di 53,6 miliardi di dollari, il che lo rende la 24esima persona più ricca del mondo.
A gennaio, prima della pubblicazione di un rapporto schiacciante di Hindenburg Research, che accusava Adani di aver messo in atto la “più grande truffa della storia aziendale”, era la terza persona più ricca del mondo con un patrimonio netto superiore ai 126 miliardi di dollari.
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Le critiche
In una dichiarazione condivisa con i media, il gruppo Adani ha respinto le accuse sollevate dal rapporto affermando che: “Queste affermazioni si basano su casi chiusi di un decennio fa. Un’autorità giudiziaria indipendente e un tribunale d’appello hanno confermato che non c’è stata alcuna sopravvalutazione e che le transazioni erano conformi alla legge applicabile”.
A margine
All’inizio di quest’anno, l’investitore attivista Hindenburg Research, con sede a New York, ha pubblicato un rapporto in cui accusava il conglomerato di aver messo in atto “uno schema di manipolazione delle azioni e di frode contabile nel corso di decenni” e ha reso nota una posizione netta nei confronti delle aziende quotate del gruppo.
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La società e il suo fondatore hanno negato le accuse e hanno cercato di dipingerle come un attacco straniero all’India e alla sua economia. La controversia ha anche scatenato un polverone nel Parlamento indiano, a causa dei legami decennali di Adani con il primo ministro indiano Narendra Modi.
Citazioni importanti
Hindenburg Research ha reagito alla pubblicazione del rapporto twittando: “Finalmente il cerchio è chiuso”, aggiungendo che il rapporto mostra che “il 3% della quantità delle azioni emesse era segretamente controllato da soci di Vinod Adani”.
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