Ho intervistato Elon Musk nel Tesla Store di Milano, il primissimo aperto in San Babila, angolo Via Cerva, quando non era ancora diventato l’uomo più ricco del mondo, Tesla vendeva appena 100 auto in Svizzera e poche decine in Italia, la Tesla Roadster che ci avevano fatto provare terrorizzava i pedoni milanesi senza emettere nessun rumore di motore a scoppio, ronzando alla velocità di un proiettile da zero a 100 Km/h in 4”. Lui aveva una giacca di velluto marrone maculato e stava divorziando (per la seconda volta) dall’attrice britannica Talitha Riley che, reduce da un rush nel triangolo della moda, sedeva con noi al tavolino del party di apertura. Chiesi a Musk: qual è il principio ispiratore delle sue aziende? “La fine del petrolio”, mi rispose con un sorriso.
Ripercorrevo a memoria quell’intervista davanti alla notizia di oggi. Fedele alla sua promessa di imprenditore, l’uomo che con le sue trovate ispira il personaggio di Tony Stark nei film Iron Man, dà un altro schiaffo all’era del petrolio comprando a nome della sua SpaceX due ex impianti di perforazione petrolifera per trasformarle in piattaforme galleggianti come base il lancio di pesanti razzi Starship, “le piattaforme galleggianti verranno adeguate per inviare futuri turisti spaziali sulla Luna, su Marte e intorno alla Terra” dichiarano candidamente in Space X mentre Musk ha già declinato un suo coinvolgimento personale nei primi viaggi nello spazio “Vorrei veder crescere i miei figli e continuare a far felici i miei azionisti”.
Gli atterraggi sull’acqua non sono una novità. Milioni di persone hanno visto sul canale Youtube di SpaceX l’atterraggio di alcuni Falcon 9 su una chiatta appositamente costruita nell’Atlantico e una compagnia fondata da Boeing chiamata Sea Launch possiede una piattaforma galleggiante da cui hanno lanciato con successo oltre 30 ripetitori che trasportano satelliti a bassa quota per le comunicazioni.
LEGGI ANCHE: “Branson come Musk: il volo di prova della sua Virgin Orbit raggiunge l’orbita terrestre”
Ma quello di comprare piattaforme petrolifere dismesse e trasformarle in basi di lancio fa parte di un piano più ampio e rappresenta una sorta di metafora per il percorso di Musk. Ma l’idea ha peso soprattutto perché scaturisce dalla stessa mente che ha concepito l’Hyperloop, il tunnel gravitazionale per viaggi ultraveloci, Neuralink l’impianto di elettrodi nel cervello umano, Boring Project con i tunnel sotto le metropoli per saltare le code, e che ha appena aperto un contest offrendo 100 milioni di dollari a chi presenta un sistema per catturare il carbonio generato delle produzioni industriali.
Phobos e Deimos le lune di Marte
Elon Musk dopo l’acquisizione si è messo subito al lavoro. Prima ha ribattezzato le due piattaforme con nomi evocativi come Phobos e Deimos, le due lune di Marte scoperte nel 1877 dall’astronomo americano Asaph Hall, poi ha cominciato a reclutare specialisti, tecnici e operai generici per trasformare le due piattaforme in basi per i lanci. SpaceX ha pubblicato offerte di lavoro in cui si specifica che “i lavori sulle piattaforme di lancio offshore sono iniziati a Brownsville, in Texas, vicino alle loro strutture di produzione e lancio del razzo Starship a Boca Chica”.
Le posizioni richieste includono “operatori di gru, elettricisti e ingegneri delle operazioni offshore e le richieste specificano che tali posizioni fanno a parte del programma Starship dell’azienda. Le responsabilità richieste nello specifico sono: “progettare e costruire una struttura operativa di lancio di razzi offshore” fondamentale è “la capacità di lavorare su una piattaforma offshore a Brownsville, Texas”. Elon Musk, aveva twittato “SpaceX sta costruendo porti spaziali galleggianti di classe super-pesante per Marte, luna e viaggi ipersonici attorno alla Terra”.
LEGGI ANCHE: “Elon Musk ha guadagnato più di chiunque altro al mondo con Trump come presidente”
Starship il gigantesco missile “riciclabile”
Le piattaforme riadattate serviranno principalmente a lanciare i massicci razzi Starship, che vengono costruiti e testati a Brownsville, una piccola città nel sud del Texas vicino al confine con il Messico. Con 120 metri di altezza oltre 9 metri di larghezza, Starship supera tutti quelli precedentemente utilizzati nei voli spaziali, incluso il Saturn V che fu impiegato nel programma Apollo della Nasa. Ma la caratteristica più impressionante della Starship, è che è stata progettata per essere completamente riutilizzabile abbassando così i costi dei programmi di lancio e strizzando l’occhio alla tutela dell’ambiente. Lo scorso novembre, in un incontro con gli investitori Musk ha stimato che i lanci di Starship potrebbero costare fino a $ 2 milioni, che è circa l’1% del costo medio del lancio della Nasa. Una stima che molti analisti del settore hanno giudicato troppo ottimistica, ma anche se lo fosse, la forbice tra i costi medi dei lanci Nasa e quelli di Space X è davvero clamorosa.
La scelta di posizionare i lanci sull’acqua trova le sue ragioni in un tweet di Musk i lanci e gli atterraggi deveono essere “abbastanza lontani da non disturbare le aree densamente popolate”. Anche perché il business plan dell’imprenditore sudafricano prevede un ritmo “fino a tre lanci al giorno”. Le strutture di lancio offshore contribuiranno ad alleviare la congestione e i livelli di rumore dalle strutture terrestri di SpaceX Starship sia nella base di Boca Chica, in Texas che dal Kennedy Space Center in Florida.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .