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Dopo Cucinelli, anche Armani e Gucci trasformano i propri spazi in centri vaccinali

Dallo scoppio della pandemia, la moda italiana è scesa in campo per dimostrare tutta la sua solidarietà sia attraverso donazioni alle strutture sanitarie sia, in questa fase delicata, mettendo a disposizione le proprie sedi per sostenere la campagna vaccinale. Lo ha da poco dichiarato Brunello Cucinelli, allestendo nel Parco della Bellezza di Solomeo un punto vaccinale con l’obiettivo di somministrare circa 1.200 dosi settimanali.

Nella rosa dei big del lusso che stanno dando il loro contributo ci sono anche Armani e Gucci. Dai primi mesi dallo scoppio del Covid, le azioni dello stilista piacentino erano state numerose: prima, lo scorso 9 marzo, aveva annunciato una donazione di 1 milione e 250mila euro agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori di Milano, Spallanzani di Roma e a supporto dell’attività della protezione civile.

    Armani Teatro
    Armani Teatro

Proprio oggi, il gruppo Armani ha comunicato di essere una delle prime aziende con sede in Lombardia a dare il via alla campagna vaccinale anti Covid-19, come previsto dalla Delibera Regionale n° XI/4401. In particolare, l’attività di vaccinazione della campagna, che risponde all’obiettivo di ridurre il lavoro svolto dalle strutture sanitarie, si svolgerà nell’Armani/Teatro, luogo che da sempre ospita le sfilate del gruppo, e che nel febbraio 2020 è stato lo scenario della prima sfilata a porte chiuse. La vaccinazione, fanno sapere dal gruppo, avverrà nei modi e nei tempi che saranno comunicati nei prossimi giorni e la partecipazione sarà su base volontaria.

Gucci Hub

Anche Gucci prosegue nel suo impegno per contrastare gli effetti della pandemia, mettendo a disposizione le proprie sedi aziendali per la campagna di vaccinazione dei propri dipendenti degli uffici, delle fabbriche e dei negozi, che in Italia sono oltre 6mila.

L’iniziativa è una naturale prosecuzione del Progetto Prevenzione Attiva, avviato a luglio scorso in collaborazione con il Prof. Andrea Crisanti, l’Università di Padova, l’Università Luiss di Roma e il Polo d’Innovazione Genomica Genetica e Biologia di Siena, nato per incrementare ulteriormente la sicurezza dei luoghi di lavoro Gucci: alla base dell’iniziativa è previsto un monitoraggio preventivo volontario del livello di rischio di contagio da Covid-19 cui possono essere esposti i dipendenti e la conseguente implementazione di alcune rapide misure di prevenzione come il tampone naso faringeo gratuito.

“La pandemia ci ha messo di fronte a sfide inaspettate”, commenta Marco Bizzarri, ceo e presidente di Gucci. “Sin da subito abbiamo messo le persone al centro e avviato iniziative per tutelare la comunità in cui operiamo: i nostri dipendenti, i fornitori e offerto supporto al personale sanitario e alle comunità più vulnerabili. Con l’accelerare della campagna vaccinale, cresce il nostro impegno per il Paese dove Gucci è nata: l’Italia. Metteremo con orgoglio le nostre sedi a disposizione della campagna vaccinale”.

Finora, le iniziative di Gucci per contrastare la pandemia sono state numerose e risalgono a marzo dello scorso anno quando l’azienda ha donato due milioni di euro a supporto di due diverse campagne di raccolta fondi a favore della Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e al Covid-19 Solidarity Response Fund della Fondazione delle Nazioni Unite a sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

A maggio, Gucci e Intesa Sanpaolo hanno annunciato il programma “Sviluppo Filiere” per aiutare le piccole e medie imprese della filiera produttiva Gucci a superare l’emergenza causata dalla pandemia e avviare piani di rilancio accedendo a una ampia gamma di finanziamenti in tempi rapidi, velocizzando allo stesso tempo la fase di erogazione del credito.

A dicembre, infine, Gucci ha annunciato una donazione di 500mila dollari a nome della propria comunità globale a favore dell’Unicef Usa per contribuire a un’equa e sicura distribuzione del vaccino contro il Covid-19 nelle aree più vulnerabili del mondo.

Di recente, anche Damiani, ha messo a disposizione per la vaccinazione di tutti i cittadini, dei propri dipendenti e dei loro familiari alcuni spazi aziendali. Si tratta per la precisione dei 12mila mq del futuro polo produttivo di Valenza, l’ex Palafiere della città, situata fuori dal centro storico di Valenza. Per il gruppo non si tratta della prima attività a sostegno dell’emergenza Covid: dopo lo scoppio della pandemia, l’azienda aveva effettuato infatti una donazione di oltre 100mila euro destinata a diversi ospedali distribuiti sul territorio nazionale, offrendo alle autorità anche la disponibilità delle proprie sedi per allestire ospedali da campo.

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