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Il cofondatore di Airbnb Joe Gebbia si dimette dal suo ruolo operativo per fare il genitore

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Il cofondatore di Airbnb Joe Gebbia ha annunciato giovedì le sue dimissioni dal suo ruolo a tempo pieno presso il colosso degli affitti di case che ha contribuito a creare. Ora si concentrerà sulla famiglia e su nuovi progetti nell’azienda che lo ha reso un miliardario.

Fatti principali

  • Gebbia si ritirerà dal suo ruolo quotidiano in Airbnb per entrare a far parte, dice scherzando, di “una startup chiamata fare il genitore”, dove “assumerà il ruolo di papà”. Lo ha annunciato in una lettera ai dipendenti pubblicata giovedì.
  • Continuerà a far parte del consiglio di amministrazione di Airbnb e della divisione no-profit della società, Airbnb.org, e passerà a un nuovo ruolo di consulenza per i suoi cofondatori, Brian Chesky e Nathan Blecharczy, che Gebbia nella sua lettera ha definito “due degli amici più cari al mondo”.
  • Gebbia ha detto che oltre a trascorrere più tempo con la sua famiglia, si concentrerà su un nuovo “prodotto complementare” ad Airbnb, anche se non ha condiviso i dettagli, così come sulla realizzazione di documentari e nuovi progetti filantropici.

In cifre

7,3 miliardi di dollari. Ecco quanto vale Gebbia, secondo le stime di Forbes. Prima della sua partenza, Gebbia ha venduto 5 milioni delle sue azioni, per un valore di 713 milioni di dollari, circa l’8% della sua partecipazione nella società.

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Sullo sfondo

Nel 2008, Gebbia, Chesky e Blecharczy hanno fondato Airbnb, una società di noleggio di case peer-to-peer che ha trasformato l’ospitalità e i viaggi. Nella sua lettera di giovedì, Gebbia ha scritto che Airbnb ha ospitato più di 1 miliardo di ospiti sulla piattaforma. Airbnb ha subito lil blocco dei viaggi all’inizio della pandemia di Covid-19 – ha persino licenziato un quarto della propria forza lavoro -. Ma a maggio la società ha annunciato che durante il primo trimestre dell’anno le prenotazioni hanno superato i livelli prepandemici e hanno eclissato 100 milioni per la prima volta nella storia dell’azienda.

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