“La mediocrità non vale mai il viaggio”. È citando una delle noti frasi di Sergio Marchionne, scomparso nel 2018, che John Elkann apre la sua ormai tradizionale lettera agli azionisti di Exor. Nella quale, il miliardario italiano da una parte tira le fila di quello che è stato il 2023 e, dall’altra, fissa le imminenti e prossime sfide della holding. E lo fa citando questa volta Lewis Hamilton, che dalla prossima stagione correrà per la Ferrari. “Nelle corse ci sono sempre cose che puoi imparare, ogni singolo giorno. C’è sempre spazio per migliorare e penso che questo valga per tutto nella vita”.
E se proprio Ferrari, insieme a Stellantis sono i due punti forti di Exor, rappresentando “quasi il 60% del valore patrimonio lordo” della holding alla fine del 2023, contestualmente Elkann non nasconde le difficoltà intorno a quella che è da sempre un asset della famiglia Agnelli: la Juventus. Per la quale – utilizzando le sue stesse parole – la stagione 2023/2024 non è altro che “un anno zero”, un periodo in cui “la società sta mettendo le basi per il suo ritorno, dentro e fuori dal campo”.
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La lettera di John Elkann agli azionisti
Ferrari
Partendo dal presupposto che nel 2023, “il valore patrimoniale netto per azione di Exor, pari a 35,5 miliardi di euro, è aumentato del 32,7%, sovraperformando il suo benchmark, l’indice MSCI World di 15,1 punti percentuali (indice di mercato azionario costituito da migliaia di titoli di livello globale)”, John Elkann tiene a precisare che il motore principale di questa crescita “è stata la grande performance delle nostre società più grandi, Ferrari e Stellantis, che hanno aumentato il loro valore rispettivamente del 52% e del 59%: un aumento combinato di 8,2 miliardi di euro”.
“La Ferrari ha vissuto altri dodici mesi straordinari, con risultati record e successi nelle sue tre anime: corse, auto sportive e lifestyle”, scrive Elkann, sottolineando che fuori dalla pista “ha continuato a fornire risultati eccezionali, superando le previsioni per l’intero anno. I ricavi netti dell’anno sono cresciuti del 17% a 6 miliardi di euro, con un ebitda rettificato di 2,3 miliardi di euro (margine del 38%) e, per la prima volta in assoluto, l’utile netto ha superato 1 miliardo di euro (un aumento del 34% rispetto al 2022)”.
Stellantis e la Cina
Interessante l’analisi sull’automotive e sul presente e futuro di Stellantis. “Oggi viviamo in un mondo in cui la mobilità non significa più solo spostarsi da A a B, ma è un’esperienza onnicomprensiva che incorpora molte tecnologie diverse insieme a un ripensamento del modo in cui tale mobilità viene alimentata”, spiega Elkann, che si sofferma successivamente sull’elettrificazione e sulla Cina.
Infatti, partendo dal presupposto che sulla base del piano strategico della società, Dare Forward 2030, l’obiettivo di Stellantis “è che entro la fine del decennio il 100% delle vendite di autovetture in Europa e il 50% delle vendite di autovetture e autocarri leggeri negli Stati Uniti siano costituiti da veicoli elettrici a batteria”, contestualmente quando si guarda all’evoluzione del mercato dei veicoli elettrici (EV), “è la Cina ad essere, e continuerà ad essere, il protagonista principale”.
D’altronde, come precisa Elkann, “Bloomberg stima che su un totale globale previsto di 16,7 milioni di veicoli elettrici per passeggeri venduti nel 2024, sei su dieci saranno venduti in Cina, e anche gli operatori cinesi continueranno a esportare veicoli elettrici in tutto il mondo”.
Non è un caso, quindi, se nell’ottobre 2023, la società “ha effettuato un investimento significativo di circa 1,5 miliardi di euro per acquisire circa il 20% di Leapmotor e ha formato Leapmotor International, una joint venture guidata da Stellantis che ha diritti esclusivi per l’esportazione e la vendita, nonché per la produzione di prodotti Leapmotor al di fuori della Cina”. Un punto interessante considerando che anche il governo italiano, che ha avuto diversi screzi negli ultimi mesi con Carlos Tavares, ceo di Stellantis, sta cercando un accordo con la cinese Chery per produrre auto nel nostro Paese.
I conti di Stellantis
Guardando ai conti, il gruppo ha generato ricavi pari a 189,5 miliardi di euro (+6% rispetto al 2022), un utile operativo rettificato pari a 24,3 miliardi di euro e un utile netto pari a 18,6 miliardi di euro (+11% rispetto al 2022). “Questi eccellenti risultati non premiano solo gli azionisti ma anche i dipendenti Stellantis, che riceveranno quasi 1,9 miliardi di euro in base ai loro risultati.
Includendo questa cifra, dalla sua fondazione nel 2021 sono stati distribuiti ai dipendenti di tutto il mondo un totale di 6 miliardi di euro; una dimostrazione tangibile di come l’azienda abbia allineato i propri incentivi ai risultati ottenuti a beneficio di tutti i dipendenti”, scrive Elkann, che aggiunge: “A novembre, la società ha lanciato ‘Shares to Win’, il suo primo piano di acquisto di azioni per i dipendenti che consente loro di diventare azionisti di Stellantis a condizioni preferenziali. Nel 2024 questo numero sarà esteso a oltre 240.000 dipendenti in tutto il mondo”.
Gli investimenti nell’healthcare
Sempre più costante inoltre l’interesse di Exor per il settore sanitario, che “si trova all’intersezione tra esigenze sociali fondamentali e progressi tecnologici, che continueranno a guidare l’innovazione nel prossimo futuro”. Per questi motivi, spiega John Elkann, “abbiamo investito complessivamente impiegato quasi 4 miliardi di euro nella sanità, sia attraverso investimenti in aziende che attraverso Exor Ventures”. Nel 2022, per esempio, la società ha investito quasi 1 miliardo di euro in due società: Institut Mérieux e Lifenet Healthcare. Ma non è tutto. Oltre ad aver acquisito nel 2022 il 45% di Lifenet, società italiana focalizzata nella gestione di ospedali e ambulatori, nell’agosto del 2023 ha stipulato un accordo per acquisire una partecipazione del 15% di Philips (pari a un valore di 2,8 miliardi di euro), diventando così il maggiore azionista della società.
Per la Juventus è “un anno zero”
Tra i tanti temi toccati non poteva mancare la Juventus, dove l’attenzione “si è concentrata sulla risoluzione dei problemi che si trovava ad affrontare con la giustizia sportiva, sia in Italia che in Europa”. Iniziando così “a progettare il futuro senza lo scenario di tensione e instabilità che aveva caratterizzato le stagioni precedenti”. Sulla scia di questi sviluppi, infatti, è stato infatti nominato un nuovo direttore sportivo, Cristiano Giuntoli, e concluso recentemente un aumento di capitale da 200 milioni di euro.
“La stagione 2023/24 è quindi un ‘Anno Zero’ per la Juventus, nella quale la società sta mettendo le basi per il suo ritorno, dentro e fuori dal campo”, precisa Elkann, che pone anche i prossimi obiettivi della squadra. Uno già raggiunto – per l’eliminazione in Champions League del Napoli e del Milan – ossia la partecipazione ai prossimi mondiali per club (previsti nell’estate del 2025) e uno da ottenere, il ritorno in Champions League. Ma non solo. In quanto la società “punta punta a costruire una struttura dei costi sostenibile in linea con le nuove normative Uefa, che impongono ai club di ridurre sempre più gli stipendi e gli ammortamenti dei giocatori in percentuale sui ricavi operativi”. In poche parole, poche spese e nessun ingaggio folle.
Christian Louboutin
Infine, il numero uno di Exor si è soffermato anche su altri tre investimenti della holding: Christian Louboutin, Welltec e TagEnergy. “Da quando abbiamo investito in Christian Louboutin nel 2021, l’azienda è cresciuta fortemente con una sana redditività a due cifre e una generazione di cassa. In seguito alla crescita post-covid, tuttavia, l’espansione più ampia del mercato del lusso sta tornando a tassi più normalizzati e i suoi attori dovranno adattarsi a questo nuovo contesto”, evidenzia Elkann.
D’altronde, “mentre l’industria del lusso in generale vede la sua crescita lenta, Christian Louboutin si sta concentrando sulla realizzazione di una forte performance finanziaria continuando a innovare i suoi prodotti e mantenere il posizionamento del marchio. L’azienda sta esplorando nuove categorie (ad esempio la collaborazione nel settore degli occhiali con Marcolin) e collaborazioni con altri marchi (ad esempio Christian Louboutin per Maison Margiela, che è stato un successo ai Grammy Awards di quest’anno) e artisti (Christian Louboutin ha fornito le scarpe per il mondo attuale di Taylor Swift tour). Continua inoltre ad espandere la sua offerta di scarpe, con scarpe basse, tacchi bassi e stivali che diventano sempre più popolari nella gamma da donna mentre la gamma da uomo continua a rafforzarsi”, chiosa Elkann.
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