Nuovo record per Bitcoin. In queste ore la più importante criptovalute al mondo ha sfondato quota 80mila dollari e si è attestata intorno agli 81,5 mila dollari. Immediatamente cancellato il precedente record di poco oltre i 75mila dollari stabilito all’indomani della vittoria delle elezioni di Donald Trump. Volano anche gli altri token e le azioni di alcune società attive nel mondo cripto.
Trump spinge il rally di Bitcoin, ma non solo
- In queste ore il Bitcoin ha sfondato quota 80mila dollari e scambia intorno agli 81,5 mila dollari. Si tratta di un nuovo record assoluto per la criptovaluta di maggior valore al mondo.
- Prima di questo ennesimo rally, Bitcoin aveva registrato i suoi massimi storici all’indomani della vittoria delle elezioni di Donald Trump. Aveva superato i 75mila dollari.
- Anche altri token hanno registrato un’impennata in scia alla vittoria di Trump. Ether ha superato ampiamente i 3mila dollari (+16,50% negli ultimi cinque giorni), Dogecoin si attesta intorno ai 0,28 dollari (+41%).
- Anche alcune società attive nel mondo delle criptovalute stanno facendo registrare dei guadagni. Negli ultimi cinque giorni le azioni Coinbase sono volate (+70%), così come quelle di Robinhood Markets (+39%) e Microstrategy (+31%).
- Il mese scorso, l’analista di Standard Chartered, Geoff Kendrick, aveva previsto che Bitcoin avrebbe raggiunto i 125.000 dollari entro la fine dell’anno. E non era l’unico.
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Il fil rouge tra Trump e il bitcoin
Come descritto da Forbes, Trump ha promesso di rendere gli Usa il “paese delle criptovalute”. Una decisione nettamente in controtendenza rispetto al 2021, quando le definiva una truffa. Peraltro, lo scorso luglio, in una conferenza sui bitcoin, ha promesso di “mantenere il 100% di tutti i bitcoin che il governo degli Stati Uniti detiene o acquisisce”, e ha ripetutamente promesso, secondo la Cnbc di “licenziare” il presidente della Sec Gary Gensler, che ha intrapreso più di 100 azioni normative contro le criptovalute durante il suo mandato. Oltre all’aiuto dei vari sostenitori, Trump e il suo team hanno anche investito personalmente nella valuta digitale: il comitato di raccolta fondi congiunto di Trump ha iniziato ad accettare donazioni tramite Coinbase a maggio e ha lanciato la sua piattaforma di criptovaluta di famiglia, World Liberty Financial, a settembre.
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L’industria delle criptovalute e le donazioni per le elezioni
Secondo un report del gruppo progressista di difesa dei consumatori Public Citizen, il settore delle criptovalute è stato il più grande finanziatore aziendale in queste elezioni. Le donazioni riferite al settore infatti rappresentavano il 44% di tutto il denaro aziendale donato ad agosto. La stragrande maggioranza del denaro è stata raccolta attraverso il super PAC Fairshake e due super PAC affiliati, Defend American Jobs, che sostiene i repubblicani, e il pro-democratico Protect Progress.
Inoltre, secondo il New York Times, i gruppi, finanziati principalmente dalle società di criptovalute Coinbase e Ripple, hanno speso complessivamente 135 milioni di dollari a sostegno di candidati favorevoli all’industria nelle elezioni federali. Un investimento che, secondo l’organizzazione non-profit Stand With Crypto, ha dato i suoi frutti: domenica, 268 candidati pro-cripto erano stati eletti alla Camera e 19 al Senato, rispetto ai 122 membri della Camera eletti di recente e ai 12 senatori che considera “anti-cripto”.
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