ricchezza mondiale
Trending

Entro il 2026 ci sarà il 40% di milionari in più in tutto il mondo

Secondo il Global Wealth Report 2022 di Credit Suisse, nel 2021 la ricchezza globale si è attestata a 463,6 mila miliardi di dollari, il 9,8% in più (pari a 41.500 dollari) rispetto a quanto registrato nel 2020, tenendo conto anche dei tassi di cambio. Una crescita importante che, escludendo le oscillazioni dei tassi di cambio, si sarebbe attestata al 12,7%, il più grande rialzo mai fatto registrare in un solo anno. Inoltre, nei prossimi cinque anni aumenterà sensibilmente anche il numero dei milionari in tutto il mondo che supererà la quota di 87 milioni (+40% rispetto a oggi).

E se anche la ricchezza per adulto ha fatto registrare un aumento dell’8,4% rispetto al 2020 (sarebbe stata dell’11,3% se i tassi di cambio correnti fossero rimasti uguali), attestandosi a a 87.489 dollari, tuttavia, guardando al 2022, l’aumento dell’inflazione, dei tassi di interesse e la tendenza alla diminuzione dei valori degli asset reali potrebbero invertire la notevole crescita del 2021.

D’altronde, come evidenzia Credit Suisse, “l’aumento dei tassi di interesse nel 2022 ha già avuto un effetto negativo sui prezzi delle obbligazioni e delle azioni e probabilmente condizionerà gli investimenti in attività non finanziarie”. Ciò significa che l’inflazione e i tassi di interesse più elevati potrebbero rallentare la crescita della ricchezza delle famiglie nel breve periodo, anche se il Pil aumentasse al ritmo piuttosto rapido atteso per il 2022.

LEGGI ANCHE: “Dai mutui allo spread: cosa cambia con l’aumento record dei tassi della Bce”

I ricchi diventano sempre più ricchi

L’1% di popolazione più ricca del mondo ha aumentato per il secondo anno la propria quota di ricchezza fino a raggiungere il 45,6% nel 2021 rispetto al 43,9% registrato nel 2019. Nel corso del 2021 i milionari (calcolati in dollari statunitesti) sono aumentati di 5,2 milioni, per un totale di 62,5 milioni di membri (milionari) in tutto il mondo. Questa crescita del 9% è leggermente superiore all’aumento dell’8,4% registrato per la ricchezza per adulto. L’Italia però è andata in controtendenza: i suoi milionari si sono ridotti di 135mila unità: da 1.548.000 a 1.413.000

Il numero di individui “Ultra High” (Ultra High Net Worth Individuals) è aumentato a un ritmo molto più rapido, con il 21% di nuovi membri in più nel 2021. Gli Stati Uniti (30.470) sono stati il Paese che ha guadagnato il maggior numero di membri Unwh, seguiti dalla Cina (5.200). Seguono poi la Germania (1.750), Canada (1.610) e Australia (1.350). Le riduzioni sono state relativamente rare. E si sono verificate in particolar modo in Svizzera (-120), nella RAS di Hong Kong (-130), in Turchia (-330) e in Regno Unito (- 1.130). Qui l’Italia si piazza nella top 10 per numero di Unhw, davanti per esempio a Corea, Russia e Svizzera.

È importante evidenziare che la disuguaglianza della ricchezza globale è diminuita nel corso di questo secolo a seguito di una crescita più rapida raggiunta nei mercati emergenti. La ricchezza media globale è aumentata all’incirca due volte più rapidamente della ricchezza globale per adulto e molto più rapidamente del Pil globale. La famiglia media è stata così in grado di accumulare ricchezza nel corso degli ultimi due decenni.

Nord America e Cina fanno da traino alla ricchezza

Tutte le aree hanno contribuito all’aumento della ricchezza globale, con il dominio però di Nord America e Cina. La prima rappresenta, infatti, poco più 50% del totale globale, la seconda il 25%.  Sommariamente, invece, Africa, Europa, India e America Latina, rappresentano soltanto l’11,1% della crescita della ricchezza globale, anche in virtù “del deprezzamento diffuso nei confronti del dollaro statunitensi”. In termini percentuali, il Nord America e la Cina hanno registrato i tassi di crescita più alti (circa il 15% ciascuno), mentre la crescita dell’1,5% in Europa è stata di gran lunga la più bassa tra le diverse aree geografiche.

E se lo sviluppo più significativo del 2021 è rappresentato dal diffuso e considerevole apprezzamento dei titoli azionari e gran parte delle variazione annuale della ricchezza è dipesa dal prezzo degli asset e dai tassi di cambio, contestualmente, tra i paesi del G7 più Cina, India, e Russia, è proprio l’India ad aver registrato il maggiore incremento: il 31%. Seguono poi la Francia (28%), gli Usa (23%), l’Italia (23%), e il Canada (22%) non sono stati da meno.

In Austria, Svezia, Arabia Saudita, Vietnam e Israele le azioni si sono rivalutate di oltre il 30%, mentre in Romania, Repubblica Ceca e negli Emirati Arabi Uniti di oltre il 40%. I prezzi delle azioni potrebbero essere aumentati molto più rapidamente in Iran, ma i dati sono meno affidabili. I valori dei titoli azionari sono invece scesi del 2,2% in Cina, del 5%-6% in Nuova Zelanda, Cile e Pakistan e del 17% nella RAS di Hong Kong.

Più ricchezza tra i giovani, ma occhio alle donne

Negli Stati Uniti e in Canada, i Millennial e la Generazione X hanno visto aumentare maggiormente la loro ricchezza tra il 2019 e il 2022. Negli Stati Uniti le famiglie afroamericane e ispaniche hanno registrato il maggiore aumento percentuale della ricchezza nel 2021, grazie all’aumento della ricchezza non finanziaria, per lo più immobiliare.

Per quanto riguarda la ricchezza femminile si stima che dei 26 Paesi che costituiscono il 59% della popolazione adulta globale, 15 (tra cui Cina, Germania e India, ad esempio) mostrano una riduzione della ricchezza delle donne nel corso del 2020 e del 2021. Per gli altri Paesi (inclusi gli Stati Uniti e il Regno Unito, ad esempio), il rapporto medio della ricchezza delle donne rispetto agli uomini è aumentato.

Il debito e il deprezzamento nei confronti del dollaro

Il debito totale delle famiglie è aumentato del 4,4% per il mondo intero. Comunque, il valore globale è stato penalizzato dalla crescita zero della regione Asia Pacifico (escluse Cina e India) e dalla riduzione del debito in Europa (dovuta al deprezzamento del tasso di cambio). Altrove, il debito delle famiglie è cresciuto in media del 9%, guidato da un aumento del 12,1% in Cina.

Soffermandosi sui tassi di cambio, nel 2021 i paesi si sono deprezzati rispetto al dollaro statunitense del 2,9%. Tra i Paesi presi in considerazione, il Giappone (-9,3%) e l’Eurozona (-7,7%) hanno registrato le riduzioni maggiori. Svalutazioni simili si sono verificate in Corea, Svezia, Nigeria e Thailandia, mentre il calo del 43% in Turchia è stato senza precedenti. Invece, i paesi con valute in apprezzamento includevano la Cina (2,6%), il Cile (4,4%) e Taiwan (Taipei cinese) (5,6%) con in testa la Nuova Zelanda (8,8%).

Le previsioni di ricchezza 

Se con ogni probabilità l’inflazione e il confitto tra Russia e Ucraina ostacoleranno la creazione di ricchezza reale nel corso dei prossimi anni, tuttavia a livello globale dovrebbe aumentare 169 mila miliardi entro il 2026, pari a un aumento del 36%. I Paesi a basso e medio reddito rappresentano attualmente il 24% della ricchezza, ma contribuiranno in misura del 42% alla crescita della ricchezza nei prossimi cinque anni.

Crescita dei milionari nel mondo al 2026 secondo Credit Suisse

I paesi a medio reddito costituiranno il principale fattore trainante delle tendenze globali. La ricchezza globale per adulto dovrebbe aumentare del 28% entro il 2026 e superare la soglia di 100mila dollari nel 2024. Nei prossimi cinque anni aumenterà sensibilmente anche il numero dei milionari che supererà la quota di 87 milioni (+40% rispetto a oggi), grazie soprattutto alla spinta dei paesi più poveri. Per esempio, in Africa, la previsione è di una crescita dei milionari del 173%, in Brasile del 115% e in India del 105%.

In Italia, il numero dei milionari è previsto in crescita del 18%: da 1.413.000 a 1.672.000

“Dato che l’inflazione è attualmente il tema principale in ambito di investimenti, lo studio di quest’anno offre un’ulteriore valutazione delle tendenze della ricchezza reale rispetto a quella nominale in modo da tenere conto dell’effetto dell’inflazione sulla ricchezza globale”, ha dichiarato Axel Lehmann, presidente del Consiglio di amministrazione di Credit Suisse Group e presidente del Credit Suisse Research Institute.

Infine, secondo le stime il numero di UHNWI, raggiungerà 385 mila persone.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .